"Sono ancora una volta da apprezzare le parole sull'accesso dei giornalisti ai Cie (i Centri di Identificazione ed Espulsione degli immigrati) dette dal ministro Cancellieri, che già a poche settimane dal suo insediamento al Viminale aveva superato la circolare Maroni. Quando il ministro afferma - come ha fatto oggi a Bergamo - che ‘non abbiamo nulla da nascondere’, riconosce di fatto che il divieto di ingresso per i giornalisti autorizzerebbe i più pesanti sospetti sul funzionamento delle strutture e sul rispetto dei diritti degli immigrati. E' però importante che il lavoro giornalistico possa svolgersi senza tutti quegli ostacoli e quelle discrezionalità che, nelle scorse settimane, hanno reso molto difficoltosa, e talvolta impedito, l'attività dei colleghi.
I giornalisti che chiedono di entrare nei Cie devono avere risposte in tempi brevi, poter incontrare i migranti, fare interviste, avere dai responsabili dei Centri i dati anche finanziari sul funzionamento delle strutture. Altrimenti il diritto di accesso rischia di restare una pura enunciazione di principio. La Fnsi - che insieme all'Ordine dei giornalisti e a tante associazioni della società civile aveva promosso nei mesi scorsi la campagna ‘LasciateCIEntrare’ - auspica che il ministro Cancellieri voglia prontamente rimuovere gli impedimenti al pieno esercizio del diritto-dovere di informare”.
IMMIGRAZIONE: GIORNALISTI IN CIE? CANCELLIERI,GIUSTO ENTRARE
''Io sono del parere che voi dobbiate entrare, non abbiamo nulla da nascondere''. Così il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, ha risposto nel corso della sua visita a Bergamo alle domande dei giornalisti che hanno chiesto al ministero, qualche tempo fa, la possibilità di poter entrare e visitare i Cie, i Centri di Identificazione ed Espulsione degli immigrati irregolari. (BERGAMO, 26 MARZO - ANSA)