Oggi è una giornata speciale, difficile e dolorosa, per i giornalisti egiziani e per il loro sindacato di categoria, scesi in sciopero contro massicci licenziamenti, contro la precarietà e per denunciare la drammatica consuetudine di sbattere in carcere giornalisti ritenuti scomodi.
Lo sciopero dei colleghi egiziani ha la piena solidarietà
della Fnsi, che raccoglie l'invito della Federazione internazionale di
categoria (la Ifj) a far sentire la voce di questa protesta in ogni angolo del
mondo, anche per contrastare pericolose derive a danno dei diritti fondamentali
dei lavoratori e dei cittadini a ogni latitudine.
La battaglia del sindacato dei giornalisti egiziani ha un significato speciale
anche perché lo sciopero avviene a meno di un mese dalla pronuncia della Corte
Amministrativa dell'Egitto che ha bollato gli scioperi come crimine. Una
decisione inaccettabile e contraria ai diritti universali dell'uomo e difforme
dalle convenzioni internazionali sul diritto del lavoro.
Lottare, ovunque, fare rete, anche con la diffusione di notizie così gravi,
perché le repressioni e gli attacchi alla libertà di espressione e di
manifestazione del pensiero non passino sotto silenzio è opera di grande
significato. È opera sentita e necessaria, affinché la reazione sociale
pacifica possa produrre effetti positivi. L'impegno permanente a una penetrante
battaglia delle idee è la bussola della Fnsi che, con fraternità e concretezza,
è perciò oggi accanto ai colleghi del
sindacato egiziano in sciopero.