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Fnsi 24 Nov 2010

Giornalisti e inchieste sul caso Tobagi: Siddi (Fnsi), condanna Magosso e Brindani. Fnsi chiede ricorso Commissione Europea Diritti dell’Uomo Solidarietà e preoccupazione dal Gruppo Cronisti Lombardi

“Quella contro Renzo Magosso, all’epoca cronista di Gente, e del suo direttore di allora Umberto Brindani, responsabile di una inchiesta sull’assassinio del giornalista Walter Tobagi da parte dei terroristi,è un’altra sentenza che, inspiegabilmente, censura il diritto di cronaca e dovrà essere rettificata dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo.

“Quella contro Renzo Magosso, all’epoca cronista di Gente, e del suo direttore di allora Umberto Brindani, responsabile di una inchiesta sull’assassinio del giornalista Walter Tobagi da parte dei terroristi,è un’altra sentenza che, inspiegabilmente, censura il diritto di cronaca e dovrà essere rettificata dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo.

La conferma della condanna per diffamazione di un defunto Generale dei Carabinieri, decisa dalla Corte di Cassazione, sconvolge un principio che pareva ormai consolidato della nostra giurisprudenza ovvero che, quando le dichiarazioni di terzi sono correttamente riportate(come confermato in questo caso), eventuali responsabilità non possono essere a carico dei giornalisti. Nella fattispecie, inoltre, nuovi documenti e dichiarazioni dell’ex Sottoufficiale dell’Arma, Dario Covolo, confermavano le notizie, raccolte da Magosso nella sua inchiesta giornalistica circa le responsabilità conosciute già prima dell’arresto di Marco Barbone e altri nell’assassinio di Walter Tobagi. La Corte di Cassazione, evidentemente, non ha tenuto conto di queste novità processuali e ha confermato le precedenti sentenze di condanna verso i giornalisti. Le sentenze si rispettano ma è legittimo esprimere fondati dubbi e, in questo caso, sostenere il ricorso alla Corte di Giustizia Europea per i Diritti dell’Uomo. Il diritto di cronaca, quando esercitato nel rispetto della verità dei fatti, e nel dimostrato lavoro di verifica delle fonti del giornalista, merita protezione e non censura. Ecco perché la sentenza della Cassazione contro Magosso e Brindani richiede una profonda riflessione e l’esame della Corte di Giustizia Europea. Non sarebbe tuttavia fuori luogo la riapertura del caso”.       Il Gruppo Cronisti Lombardi esprime sconcerto in relazione alla conferma in Cassazione della sentenza di condanna dei colleghi Umberto Brindani e Renzo Magosso, il primo come direttore, il secondo come autore, rei di aver pubblicato un’intervista all’ex carabiniere Dario Covolo  che forniva nuove informazioni sull’assassinio di Walter Tobagi e sulle indagini che inchiodarono il gruppo 28 marzo responsabile del delitto. Pur rispettando la decisione della Corte, il GCL non può fare a meno di esprimere le proprie perplessità sulla decisione: la sentenza, infatti, sembra non ammettere l’eventualità che un’inchiesta giudiziaria e un iter processuale possano essere contraddetti da nuovi elementi emersi da un’inchiesta giornalistica.
Rilevando come in altri casi portati al suo giudizio la Corte di Cassazione abbia comunque ritenuto non colpevoli cronisti e colleghi che avessero riportato fedelmente le dichiarazioni non manifestamente infondate e ragionevolmente credibili  dei loro intervistati – cosa che sembrava essere stata ampiamente dimostrata in questa occasione - il Gruppo Cronisti Lombardi si dice profondamente preoccupato per una sentenza che potrebbe costituire l’inizio di una ulteriore fase di limitazione  alla libertà di informazione e al diritto di cronaca.
Il Gruppo Cronisti Lombardi esprime quindi  ai due colleghi piena solidarietà e il suo sostegno in attesa che la Corte Europea di Strasburgo, cui Brindani e Magosso faranno ricorso, possa decidere sul caso.

 

Il presidente Rosi Brandi

@fnsisocial

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