Solidarietà a Giovanni Scarpa, giornalista della Provincia Pavese: i cronisti devono poter fare il loro lavoro per garantire ai cittadini un’informazione libera. Questo il tema al centro dei due presidii organizzate oggi dalla Federazione Nazionale della Stampa e dall’Associazione Lombarda dei Giornalisti a Corteolona e poi in piazza della Libertà, in centro a Pavia.
Giovanni Scarpa ha cercato di far luce sul rogo nella discarica/deposito abusivo andato a fuoco a Corteolona ed è finito indagato per favoreggiamento personale dalla polizia giudiziaria della procura di Pavia, dopo un incontro iniziato come 'chiacchierata' informale e finito come interrogatorio senza l’assistenza di un legale.
All’iniziativa hanno partecipato, oltre ai colleghi della Provincia Pavese, il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, il presidente della ALG, Paolo Perucchini, il segretario aggiunto della Federazione, Anna Del Freo e il presidente del Gruppo Cronisti Lombardi, Cesare Giuzzi oltre a diversi membri del direttivo della Lombarda e dei Comitati di Redazione delle testate giornalistiche della Lombardia.
«Siamo qui non solo a esprimere solidarietà personale a Giovanni Scarpa o ai colleghi della Provincia Pavese. Siamo qui perché questa vicenda ha una valenza nazionale e si lega agli altri episodi come quello delle testate al cronista a Ostia, o ai casi dei colleghi de Il Sole 24 Ore, de La Verità o de La Stampa di Torino che indagavano su reati finanziari, indagati nel tentativo di indurli a rivelare le fonti. Scarpa non dovrebbe essere indagato, ma premiato per aver favorito il diritto di cronaca. Non è suo diritto, è suo dovere dare le notizie. Faremo arrivare una lettera congiunta come Fnsi, Ordine nazionale, Associazione Lombarda dei Giornalisti, Cdr della Provincia Pavese, al Consiglio Superiore della Magistratura», ha detto il presidente Giulietti.
«È paradossale che nell’epoca delle fake news venga indagato chi verifica le notizie – ha dichiarato il presidente ALG, Paolo Perucchini –. Favoreggiamento a favore di chi? Del lettore, del diritto all’informazione. E dei cittadini, che hanno diritto di sapere».
«La Provincia Pavese è da sempre la sentinella dell’informazione in questo territorio. Qui ci sono stati altri inquietanti episodi che hanno riguardato i cronisti, in cui sempre la magistratura interveniva alla ricerca della fonte», ha ricordato Cesare Giuzzi.
«Il sindacato si sta battendo per le libertà e i diritti della categoria – ha concluso Anna Del Freo chiudendo il presidio -. Il contesto per chi fa informazione è sempre più difficile. I cronisti sono minacciati da chi cerca di mettere loro il bavaglio, ma anche dal precariato sempre crescente che mina l’autonomia della categoria».
Una delegazione sindacale, insieme a Giovanni Scarpa, è stata poi ricevuta dal sindaco di Pavia, Massimo Depaoli, che ha confermato il suo interessamento al tema della libertà di informazione.