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Osservatorio sui media 16 Feb 2009

Giornalismo di qualità: ripiegare per difenderlo – da lsdi.it

Due prese di posizione recenti di Anne Nivat, nota reporter di guerra, e di Marcel Gauchet, filosofo francese

Due prese di posizione recenti di Anne Nivat, nota reporter di guerra, e di Marcel Gauchet, filosofo francese

(nella foto) – La prima denuncia la deriva e lo schematismo del ‘’giornalismo da funzionari’’, il secondo spiega perché ‘’non c’ è altra via d’ uscita per il giornalismo di qualità se non un suo provvisorio ripiegamento su una diffusione ‘confidenziale’ ed ’elitista’, in attesa che passi ’questo momento’ di transizione” http://www.lsdi.it/2009/02/15/giornalismo-di-qualita-ripiegare-per-difenderlo/ ------------- Giornalisti in ”drastica riduzione”? Nonostante continui a crescere il numero degli iscritti all’ Ordine in Italia (siamo a oltre 100.000), il calo progressivo della produzione di valore da parte dell’ industria giornalistica corrode le risorse per mantenere i giornalisti e per garantire una buona informazione – Un articolo di Giuseppe Granieri su Apogeonline ha aperto un interessante dibattito – Alternative poche e fantasiose e pessimismo sul futuro del giornalismo di qualità http://www.lsdi.it/2009/02/13/giornalisti-in-drastica-riduzione/ ------------- Lunga vita al giornalismo partecipativo Dopo i due convegni romani organizzati da Lsdi (luglio 2006 e gennaio 2007) non ci sono più stati incontri analoghi né serie analisi o interventi su quelle pratiche emergenti “dal basso”, variamente definite citizen journalism, giornalismo partecipativo e quant’ altro. Peccato, commenta Bernardo Parrella. Perché il fenomeno nel frattempo si è esteso parecchio, pur se nel Bel Paese assai meno che altrove per atavici motivi (tema da approfondire, eventualmente, in altra sede). E peccato, perché a leggere certe uscite recenti sembra che le potenzialità e le concretezze dell’informazione diffusa restino qualcosa di sfuggente, lontano e alieno a molti esperti nostrani. E peccato un’altra volta, perché meno che mai queste esperienze, nel frattempo cresciute e maturate sul campo, vengono prese in esame per quello che meritano: doveroso ‘reality check’, possibili soluzioni concrete alla ‘perdurante crisi dell’informazione’ sbandierata a destra e a manca. http://www.lsdi.it/2009/02/15/lunga-vita-al-giornalismo-partecipativo/ ------------- I giornali E ora proviamo con i micropagamenti In un panorama pubblicitario devastato, per i quotidiani si comincia a pensare anche al sistema dei micropagamenti, come avviene per iTunes nel caso della musica - Ma questo può valere eventualmente – sostiene Frederic Filloux sulla sua Monday Note - solo per quei giornali che hanno qualcosa di veramente originale da ‘’vendere’’ http://www.lsdi.it/2009/02/15/e-ora-proviamo-con-i-micropagamenti/ http://www.lsdi.it/2009/02/15/e-ora-proviamo-con-i-micropagamenti/ ---------- Pubblicità Nascono anche le inserzioni a ore I siti di alcuni giornali regionali e locali britannici stanno sperimentando la pubblicità online a tempo, che consente agli inserzionisti di pianificare l’ arco di ore e i giorni della settimana in cui pubblicare gli avvisi http://www.lsdi.it/2009/02/13/pubblicita-nascono-le-inserzioni-a-ore/ --------- La rete Internet: online nel 2008 il 63,4% dei cittadini Usa Alla fine di quest’ anno negli Usa la popolazione che usa il web raggiungerà il tetto dei 200 milioni, arrivando fino a 221 milioni nel 2013, in pratica il 70% degli americani (contro lo 63,4% della fine del 2008). I dati sono tratti dal Rapporto US Internet Users, realizzato dall’ eMarketer. http://www.lsdi.it/2009/02/15/internet-online-nel-2008-il-634-dei-cittadini-usa/

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