In un ampio articolo per Poynter Institute,che Lsdi presenta in versione italiana, Steve Outing – giornalista e ricercatore americano - ritiene che sia maturo il passaggio dal giornale di lettura al giornale di conversazione.
Le segnalazioni del 4 luglio dal sito "www.lsdi.it" CITIZEN JOURNALISM: ARRIVA IL GIORNALISMO A DUE DIMENSIONI? In un ampio articolo per Poynter Institute,che Lsdi presenta in versione italiana, Steve Outing – giornalista e ricercatore americano - ritiene che sia maturo il passaggio dal giornale di lettura al giornale di conversazione. Dal giornalismo a una direzione, che dall’ alto va verso il basso, al giornalismo bidirezionale, quello ‘’a due direzioni’’. Ma la realtà è complessa e un grosso scacco è venuto al Los Angeles Times, che ha dovuto chiudere precipitosamente un grosso esperimento di citizen journalism. ''La sintesi tra rete e giornalismo - commenta Vittorio Zambardino dando notizia del fallimento - è senz'altro possibile e da perseguire, ma non è questo il terreno sul quale va costruita''. Leggendo Outing però si capisce che parte dell’ editoria Usa sul citizen journalism ci sta scommettendo, anche parecchi soldi.E lo conferma il LAT: l’ esperimento andrà avanti, anche se verrà introdotto un programma filtro, che consentirà di valutare i contributi prima della loro pubblicazione, conservando quindi lo ‘’spirito’’ dell’ iniziativa. (http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=80) CENSURA: SEMPRE PIU' FORTI LE PRESSIONI USA SU PAESI STRANIERI Un articolo di Dahr Jamail** (http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=76 ) Il governo americano sta facendo pressioni su paesi stranieri per censurare le loro informazioni. A parte il fatto che questo atto sia il culmine dell'arroganza degli Stati Uniti, esso rende oltremodo chiaro perché così tanti Americani che dipendono dai media delle corporation per avere le novità continuino ad essere cosi disinformati o non-informati su quel che sta accadendo in Iraq. Se il governo americano sta tentando di censurare le notizie in paesi stranieri, potete immaginare quel che sta facendo a casa.(Znet.it, presentando l’ articolo di Jamail) ** Reporter freelance, Dahr Jamail è un giornalista americano con un blog molto seguito. Ha trovato tra l’ altro un medico testimone dell'assedio americano di Falluja che gli ha raccontato quanto aveva visto:’’ Niente prigionieri. I marine sparavano su tutto e su tutti. Anche su chi si arrendeva e sui malati in camera operatoria’’. Un suo articolo in italiano su Falluja qui CUBA: SI', NO, PERO' Quella di Cuba è una delle poche questioni che continuano ad infiammare veramente - e a dividere - gli italiani (e non solo). Lo testimoniano gli interventi che abbiamo ricevuto in seguito al 'post' sulla vicenda Battistini/Paya' e che abbiamo pubblicato – su http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=75. Polemiche piuttosto dure sono scoppiate in questi giorni fra lettori e direzione del manifesto per un riquadrato pubblicitario in prima pagina del giornale (del 25 giugno) dedicato a ‘’ Il libro nero di Cuba’’, realizzato da Reporter sans frontières (Lettere, Pubblicità oscena; http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/25-Giugno-2005/art83.html ). Un duro attacco contro Rsf a proposito di Cuba è contenuto infine nell’ ultimo numero di Latinoamerica, il trimestrale diretto da Gianni Minà. Riesplode la polemica col direttore di Reporter sans frontières, Robert Menard, per ‘’l’ acredine molto particolare (e sospetta) contro il regime cubano (e più di recente anche contro il Venezuela di Chavez)’’. Sul manifesto di domenica 3 luglio una recensione di Maurizio Matteuzzi dal titolo ‘’Cuba e i giornalisti embedded’’ (http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/03-Luglio-2005/ ). - - - - - - - - - - - - Per critiche, segnalazioni, richieste, ecc.: redazione@lsdi.it