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Internazionale 16 Giu 2008

Giornali Usa continuano a perdere pubblicità: addio dividendi?

Le vendite di pubblicità sulle edizioni cartacee dei giornali americani sono scese de 14% nel primo trimestre del 2008, un calo record dovuto alla crisi del mercato immobiliare e del lavoro e alla perdita di investimenti a favore di Internet.

Le vendite di pubblicità sulle edizioni cartacee dei giornali americani sono scese de 14% nel primo trimestre del 2008, un calo record dovuto alla crisi del mercato immobiliare e del lavoro e alla perdita di investimenti a favore di Internet.

I nuovi dati sono stati pubblicati dalla Newspaper Association of America. Gli inserzionisti hanno speso 8,43 miliardi di dollari in pubblicità sui giornali nei primi tre mesi del 2008, l’ottavo trimestre di fila che registra cifre col segno meno. Gli annunci immobiliari e di offerte di lavoro sono diminuiti ciascuno del 35%. Molti dei grandi inserzionisti del settore immobiliare, lavoro, ma anche automotive stanno tagliando la spesa sulla carta stampata e spostandosi verso i siti Internet, spiega Kip Cassino, direttore della ricerca della Borrell Associates, società di media consulting della Virginia: "Le aziende si fanno pubblicità sui loro stessi siti. I maggiori concorrenti dei giornali sono quegli stessi inserzionisti che prima erano loro clienti", aggiunge Cassino. "I giornali hanno concentrato per anni i loro sforzi su un numero ristretto di categorie pubblicitarie, come le automobili e gli annunci di lavoro, e ora quelle categorie si stanno tutte spostando online". Le vendite di pubblicità sul maggior editore di giornali Usa, la Gannet Co., proprietaria di Usa Today, sono scese del 10% nel primo trimestre a 1,1 miliardi di dollari. Alla New York Times Co. le entrate dell'advertising sono diminuite dell'11%, a 432,2 milioni. La McClatchy ha perso addirittura il 15%. Dato completamente opposto per la News Corp: +55% le entrate, grazie all'acquisto completato a dicembre della Dow Jones & Co. che l'ha resa proprietaria del Wall Street Journal. Al tempo stesso, i siti Internet dei giornali non riescono ad attrarre abbastanza investimenti pubblicitari da controbilanciare le perdite sulla carta stampata. Il declino delle entrate complica anche gli sforzi di alcuni grandi gruppi di ridurre l'indebitamento, come accade alla Tribune Co., acquisita a dicembre dal miliardario Sam Zell. La Tribune pubblica tra gli altri il Los Angeles Times e il Chicago Tribune. Oggi deve far fronte a un debito di 13 miliardi di dollari; non potendo contare su un mercato in espansione, è costretta a vendere attività. Il problema è acuito dal fatto che la crisi delle vendite pubblicitarie sulla carta stampata sembra destinata a durare, nota l'analista John Janedis della Wachovia Capital Markets, secondo il quale gli editori potrebbero trovarsi presto costretti a eliminare i dividendi. (9Colonne)

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