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Internazionale 28 Dic 2005

Germania: l’archeologa rapita vuol tornare in Iraq, i media la processano

(Astro9colonne) - Berlino, 28 dic – Sequestrata il 25 novembre, liberata il 18 dicembre, l’archeologa tedesca Susanne Osthoff ha annunciato l’intenzione di tornare in Iraq: e ciò le sta indubbiamente rovinando la reputazione, almeno in Germania, dove è in corso un vero e proprio psicodramma mediatico.

(Astro9colonne) - Berlino, 28 dic – Sequestrata il 25 novembre, liberata il 18 dicembre, l’archeologa tedesca Susanne Osthoff ha annunciato l’intenzione di tornare in Iraq: e ciò le sta indubbiamente rovinando la reputazione, almeno in Germania, dove è in corso un vero e proprio psicodramma mediatico.

Da un paio di giorni i politici, gli opinionisti e gli esperti interpellati dai quotidiani riempiono la signora di contumelie. L’accusa più benevola è quella di ingratitudine. Altri, come la Bild Zeitung, parlano di “stupidità”. Il ministro degli Esteri Frank Walter Steinmeier (Spd) ha rivolto all’ex ostaggio un pubblico appello: “dopo l’impegno per la sua liberazione profuso da molte persone nel corso di tre settimane, troverei incomprensibile che la signora Osthoff tornasse a mettere la propria vita in pericolo”. Analoga presa di posizione è giunta dal presidente della commissione Esteri del Bundestag, Ruprecht Polenz (Cdu). “Una donna superficiale”, ha commenta l’esperto di problemi medio-orientali Peter Scholl-Latour. “Dovrebbe sapere che per la sua liberazione sono stati spesi, o quantomeno promessi, molti soldi”. Alcuni deputati hanno proposto di toglierle il passaporto. Lo scandalo nasce dopo che lunedì Susanne Osthoff – 43 anni, una figlia – aveva confidato all’emittente araba Al Jazeera l’intenzione di riprendere il lavoro di archeologa nel nord dell’Iraq, dove era stata sequestrata insieme all’autista (anch’egli successivamente liberato). In un’intervista alla Berliner Zeitung, il fratello della Osthoff, Robert, si è detto d’accordo con la decisione di Susanne: “Il suo mestiere è quello e la sua vita è lì”. Sui giornali tedeschi ha destato scalpore anche il fatto che l’archeologa non si sia fatta viva con la mamma – che vive in Baviera – in occasione del Natale. “I giornali dovrebbero sapere che per i musulmani il Natale non ha un grande significato”, ha replicato il fratello, ricordando che da molti anni, cioè da quando si è trasferita in Iraq, Susanne si è convertita all’islam.

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