Cessione Gedi-Nem: il primo passaggio formale che coinvolge il sindacato è stato perfezionato. Tutte le parti coinvolte hanno sottoscritto il verbale sulla procedura di legge per cessione di ramo d’azienda che passa dal gruppo Gedi alla newco di imprenditori veneti e friulani con capofila il patron di Finint, Enrico Marchi.
Prima di procedere alla firma, il documento è stato sottoposto all’esame di tutte le redazioni che hanno approvato all’unanimità i risultati raggiunti.
Al tavolo on line, per i giornalisti, la Fnsi, con la segretaria generale Alessandra Costante, i sindacati regionali di Veneto e Friuli Venezia Giulia, con Monica Andolfatto e Carlo Muscatello, e i cdr delle 7 testate coinvolte: il Mattino di Padova, la Tribuna di Treviso, la Nuova di Venezia, il Corriere delle Alpi, il Messaggero Veneto, il Piccolo di Trieste e Nordest Economia; senza dimenticare l’assistenza legale dell’avvocata Ottavia Antoniazzi.
Le aziende, assistite dalla Fieg con il direttore Stefano Scarpino, erano invece rappresentate, per Gedi, dal direttore del personale Alessandro Bianco, dall’ex ad Fabiano Begal, e per Nem dall’ad Giuseppe Cerbone e dal direttore editoriale Paolo Possamai.
In totale sono 135 le giornaliste e i giornalisti che da Gedi news network spa che passeranno senza soluzione di continuità alle dipendenze di Nord est multimedia spa.
Il closing è previsto a giorni mentre il passaggio formale fra le due società avverrà entro fine mese.
Nem ha risposto alle domande poste sul nuovo assetto editoriale e industriale, rimandando alle sedi previste, nomina e insediamento nuovo direttore «che sarà unico», a switch avvenuto, l’illustrazione nel dettaglio del progetto che «ha carattere espansivo e non difensivo» e si prefigge di «dar voce al territorio del Nordest inteso come Triveneto».
Fra i punti inseriti la tutela legale garantita da Gnn per eventuali cause in merito ad articoli pubblicati fino al 31 ottobre 2023, vincolo assunto anche da Nem per il futuro.
Da sottolineare, in particolare, l’impegno di Nem «a prestare attenzione alla rete dei collaboratori che lavorano alla fattura dei giornali». Aspetto quest’ultimo tutt’altro che scontato dato che la procedura “articolo 47” riguarda esclusivamente i lavoratori che hanno un rapporto di lavoro di subordinazione.
L’arrivo al tavolo per l’esame congiunto è stato preceduto dal confronto fra Fnsi, sindacati regionali e cdr per analizzare tutti gli aspetti legati a uno dei più radicali riassetti mai avvenuti nel panorama editoriale italiano, con una spiccata vocazione alla multimedialità.
Tutela del perimetro occupazionale, anche non dipendente, garanzie su livelli retributivi e sedi di lavoro, qualità del prodotto “informazione”, salvaguardia del patrimonio storico-archivistico (testi e immagini) di tutte le testate, modello organizzativo rispettoso delle risorse professionali, hanno caratterizzato le richieste di parte sindacale.
L’operazione di cessione e di avvio della nuova realtà editoriale continuerà ad essere seguita passo passo dal sindacato con i cdr. (Da sindacatogiornalistiveneto.it)