(Astro9colonne) - Londra, 22 dic - “Direttori, rispondete con celerità alle lamentele dei vostri lettori”: questo il senso della nota fatta circolare nei giorni scorsi dalla Commissione per i reclami della stampa (Press Complaints Commission, Pcc), l’organo che in Inghilterra è incaricato di dirimere le questioni nate in seguito alle lamentele presentate dai lettori dei giornali.
La Pcc ha invitato i direttori di tutti i quotidiani inglesi a rispondere direttamente ai lettori che si sono sentiti in qualche modo danneggiati da un articolo: una risposta veloce e circostanziata, spiega infatti la Commissione, può facilmente evitare che la stessa Pcc apra un’inchiesta sull’accaduto. Lo stesso organo di controllo ha invitato i giornali a pubblicizzare maggiormente la propria esistenza, con spazi appositamente dedicati sulle pagine dei quotidiani e indirizzandovi i lettori nel caso il loro reclamo non possa essere risolto direttamente. Infine, sottolinea la nota della Commissione, ogni volta che una diatriba fra lettore e quotidiano viene risolta, la testata dovrebbe rendere accessibili a chiunque i dettagli del caso, “in modo che errori e imprecisioni non siano ripetuti da altri”. La Pcc si occupa quotidianamente di una grande quantità di casi, per lo più segnalati dai lettori stessi, che comprendono possibili infrazioni al “Code of Practice”, il codice di condotta dei giornalisti britannici. Recentemente la Commissione ha inviato un richiamo formale all’Evening Standard, quotidiano londinese che aveva pubblicato un’informazione falsa riguardo una libreria islamica della capitale inglese, dove secondo l’articolo pubblicato si sarebbero venduti libri inneggianti al terrorismo. Altri richiami inviati negli ultimi giorni hanno riguardato il Sutton & Epsom Advertiser, giornale locale che aveva intervistato un 15enne senza il consenso dei genitori, o l’Ayrshire Post, quotidiano scozzese che aveva pubblicato il nome di un ex calciatore in relazione a un’ accusa di truffa nei confronti della figlia. In questo caso la Pcc ha considerato risolto il caso quando il giornale ha promesso di non infrangere più l’articolo 9 del codice di condotta giornalistica e ha inviato una lettera di scuse alla famiglia dell’ex giocatore.