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Cdr 04 Ott 2005

Gazzetta di Parma, i giornalisti proclamano una terza giornata di sciopero per protestare contro la decisione di editore e direttore di fare uscire il quotidiano. Solidarietà dal Cdr della Gazzetta di Mantova

"Editore e direzione della Gazzetta di Parma hanno deciso di far uscire il giornale nel secondo dei due giorni di sciopero indetti dalla Federazione Nazionale della Stampa dopo la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro.

"Editore e direzione della Gazzetta di Parma hanno deciso di far uscire il giornale nel secondo dei due giorni di sciopero indetti dalla Federazione Nazionale della Stampa dopo la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro.

Il Cdr della Gazzetta di Parma comunica: "Editore e direzione della Gazzetta di Parma hanno deciso di far uscire il giornale nel secondo dei due giorni di sciopero indetti dalla Federazione Nazionale della Stampa dopo la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Questo è avvenuto nonostante l’assemblea di redazione avesse votato contro l’invito in tal senso formulato dal direttore. Un voto unanime, con l’unica eccezione di un vicedirettore appena nominato. Per questo motivo l’uscita del giornale, confezionato peraltro con una presenza di spazi pubblicitari preponderante rispetto a quelli dedicati all’informazione, è stata giudicata una vera e propria provocazione da parte della redazione. La risposta immediata è stata l’unanime astensione dal lavoro anche nella giornata di oggi e la proclamazione dello stato di agitazione". Il Comitato di redazione (Cdr) della Gazzetta di Mantova ha espresso solidarieta' ai colleghi della Gazzetta di Parma che domenica mattina ''hanno avuto la brutta sorpresa - scrive l'organismo sindacale in una nota - di trovare il proprio giornale in edicola nonostante avessero aderito in massa ad entrambi i giorni di sciopero proclamati dalla Fnsi''. Di fronte alla scelta di professionisti ''che sacrificano una giornata di lavoro per manifestare la propria idea - osserva il Cdr mantovano - non ci sono ragioni di concorrenza, di pubblicita' o di opportunismo che reggano. Far uscire comunque un giornale e' un colpo basso: uno schiaffo ai diritti sindacali e una fregatura per i lettori che si trovano ad acquistare un prodotto scadente. Il Comitato di redazione della Gazzetta di Mantova - continua il comunicato - lo ha denunciato due anni fa, quando subi' la medesima prevaricazione durante lo sciopero di testata contro l'ennesimo contratto a termine per coprire un posto in organico, tanto piu' lo ribadisce oggi''. Il Cdr della Gazzetta di Mantova - conclude il comunicato - sostiene ''quindi, il terzo giorno di sciopero proclamato dai colleghi della Gazzetta di Parma per rispondere all'attacco subito da direzione ed editore''. (ANSA) Il Cdr della Gazzetta di parma comunica: "La Gazzetta di Parma è uscita in edicola domenica in forma ridotta nonostante la redazione si sia astenuta dal lavoro in modo unanime dopo la rottura della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Il direttore e un vicedirettore appena nominato hanno realizzato il giornale grazie all'impiego di un contrattista a termine e di una folta schiera di collaboratori non dipendenti. Il prodotto pubblicato, che presentava più spazi pubblicitari che notizie, non era in linea con la tradizione del giornale e non era rispettoso dell'indispensabile rapporto di fiducia con il lettore. Editore e direttore hanno giustificato la loro scelta con la volontà di non lasciare quote di mercato ad altre testate locali. Secondo la redazione la forza di un quotidiano si misura non con la presenza in edicola quando i giornalisti scioperano, ma proponendo ogni giorno un prodotto completo e autorevole, con più idee e più notizie. La redazione ha quindi proclamato lo stato di agitazione, indicendo un nuovo giorno di sciopero già svolto nella giornata di domenica e riservandosi ulteriori iniziative. Nel frattempo è stato dato mandato ai legali dell'Associazione stampa e della Federazione nazionale di valutare tutte le azioni possibili da attuare nei confronti di chi ha permesso l'uscita di un simile giornale"

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