Il Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige, stigmatizzando la scelta dell'editore di non prorogare il contratto di affitto, auspica «un imminente ritorno delle pubblicazioni della Gazzetta del Mezzogiorno, proseguendo una storia iniziata 130 anni fa. Facendo seguito all'appello di tanti colleghi rimasti da un giorno all'altro senza lavoro, ai numerosi lettori privati di un punto di riferimento per tutto il Meridione, il sindacato regionale – si legge in una nota – rilancia le proposte del segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, e del presidente dell'Assostampa Puglia, Bepi Martellotta, affinché si concilino al più presto le procedure di votazione dei creditori nell'ambito della procedura fallimentare che interessa la società proprietaria della testata oppure affinché si profili una soluzione temporanea, revocando la sospensione dell'esercizio provvisorio di Edisud» per riportare il giornale da subito in edicola.
«Conosciamo bene il dramma che rappresenta la chiusura di una testata locale, sia per i lavoratori, sia per i lettori. In Trentino Alto Adige – incalza l'Assostampa – abbiamo vissuto una situazione simile lo scorso gennaio, con la chiusura del quotidiano storico "Il Trentino", che non ha solo comportato la perdita del posto di lavoro per 40 colleghi, ma ha generato sfiducia e indignazione in tutta la popolazione. Ci auguriamo quindi che tutti gli attori facciano la propria parte per riportare la Gazzetta del Mezzogiorno alle stampe il prima possibile».
A «tutti i lavoratori fino a oggi impiegati dalla Gazzetta del Mezzogiorno» esprimono piena solidarietà anche i presidenti degli Ordini dei giornalisti di Basilicata e di Puglia, Mimmo Sammartino e Piero Ricci, con i coordinatori della Consulta dei presidenti e dei vicepresidenti, Paola Spadari, Cristiano Degano e Bruno Fracasso.
«La Gazzetta del Mezzogiorno, 134 anni di storia, e l'inserto Gazzetta di Basilicata, la Gazzetta di Bari e delle altre province pugliesi, da 34 anni in edicola, a partire da oggi non andranno in stampa per crisi editoriale. È la cronaca di una morte annunciata e un grave lutto per l'informazione, per le ragioni del Sud, per la voce di comunità e territori della Basilicata e della Puglia. È un impoverimento per la democrazia nel nostro Paese», affermano in una nota congiunta.
«Il dramma della Gazzetta – aggiungono i rappresentanti degli Ordini – non può considerarsi un imprevisto o un inevitabile accidente. Rappresenta piuttosto la clamorosa autodenuncia di inadeguatezza di un'intera classe dirigente. I rappresentanti editoriali, imprenditoriali e istituzionali, soprattutto del Sud, che non si dimostrano in grado di assumersi le responsabilità che competono al ruolo svolto e nemmeno di comprendere valore ed effetti della morte di un giornale, anche per la crescita sociale, culturale ed economica delle proprie comunità, né si sono mostrati capaci di compiere alcun passo concreto in grado di scongiurare il verificarsi del dramma in atto».
I presidenti degli Ordini dei giornalisti di Basilicata e di Puglia e i coordinatori della Consulta dei presidenti e vicepresidenti degli Ordini regionali esprimono «piena solidarietà ai colleghi e a tutti i lavoratori fino a oggi impiegati dalla Gazzetta del Mezzogiorno, a tutela dei quali chiedono che venga posta in essere, dagli enti e dai soggetti preposti, ogni azione di garanzia, in attesa dell'auspicata ripresa delle pubblicazioni».