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La prima pagina della Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 30 maggio 2024
Vertenze 30 Mag 2024

Gazzetta del Mezzogiorno, dibattito alla Camera sulla vertenza

Botta e risposta in Commissione Lavoro tra il parlamentare di Sinistra Italiana Franco Mari e il sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Claudio Durigon.

Vertenza Gazzetta del Mezzogiorno: botta e risposta nel pomeriggio di mercoledì 29 maggio 2024 in Commissione Lavoro della Camera tra il parlamentare Franco Mari (Sinistra italiana) e Claudio Durigon, sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nel governo presieduto dall’onorevole Giorgia Meloni.

Il deputato ha rievocato la dolorosa vicenda dello storico quotidiano di Puglia e Basilicata fondato a Bari nel novembre del 1887: «Fino al 31 dicembre 2024 – ha sottolineato – sono collocati in cassa integrazione a zero ore 46 giornalisti (di cui 10 giornalisti ex articolo 1, 22 giornalisti ex articolo 36 e 11 giornalisti ex articoli 2 e 12 del Contratto nazionale di lavoro giornalistico) occupati nelle sedi di Bari, Potenza, Taranto, Lecce, Andria e Foggia. Inoltre, 4 giornalisti sono in via di prepensionamento».

E poi: «Nonostante che la Fnsi abbia espresso soddisfazione per avere evitato i licenziamenti, resta il timore per il futuro della Gazzetta del Mezzogiorno: la proprietà, infatti, ha deciso di chiudere tutte le redazioni provinciali, accentrando i giornalisti a Bari, eliminando la propria presenza in Basilicata e mandando in edicola un’unica edizione, limitando l’offerta informativa nelle due regioni. Si procede, quindi, a tagli, non si investe per il rilancio del quotidiano e non si hanno certezze su cosa succederà dopo il 31 dicembre 2024 al termine della vigenza del piano di crisi».

L’on. Mari ha aggiunto: «Si tratta di un piano di crisi al quale Fnsi e Associazioni di stampa guardano con preoccupazione per le pesanti ricadute che si potrebbero avere sulla diffusione e sulla raccolta pubblicitaria, mettendo così a rischio la tenuta futura di tutto il giornale e mettendo ulteriormente a rischio i livelli occupazionali, con la contestuale eliminazione della copertura dell’informazione in due regioni del Sud Italia».

Conclusione: «Appare necessario perseguire l’obiettivo di recuperare al tempo pieno i posti in cassa integrazione a zero ore, recuperando professionalità ora messe da parte, nonché proseguire nel recupero anche tramite novazione contrattuale di giornalisti ex articolo 36».

Il sottosegretario Durigon ha replicato così: «Come specificato dalla Regione Puglia, sottolineo che la crisi della società Editrice del Mezzogiorno-Edime S.r.l. si colloca nell’ambito della più complessiva crisi dell’editoria e della carta stampata, nel cui contesto La Gazzetta del Mezzogiorno ha visto crollare le proprie vendite da 120.000 copie, precedenti il sequestro, alle circa 20.000, vendute prima dell’arrivo del nuovo editore».

«Secondo i dati comunicati dalla Regione Puglia – ha proseguito – oggi, le copie vendute sono meno di 2.500, in tutto, con evidenti conseguenze sulla tenuta dei conti della società e sulla occupazione dei giornalisti e dei poligrafici. In tale quadro, la Società, che ha ancora difficoltà, a compensare la perdita di lettori del formato cartaceo con gli utenti utilizzatori del portale telematico, ha avviato un piano di rilancio aziendale basato sul contenimento dei costi attraverso la chiusura delle redazioni territoriali».

«I tavoli di crisi, gestiti separatamente a causa della peculiarità della condizione lavorativa e contrattuale dei giornalisti e dei poligrafici – ha rilevato il sottosegretario – sono stati tenuti presso la Presidenza della Regione Puglia, d’intesa con i colleghi della regione Basilicata. Alle suddette riunioni hanno partecipato anche le delegazioni del sindacato giornalisti sia di Puglia che di Basilicata nonché quelle dei poligrafici, tanto da consentire la revoca della procedura di licenziamento collettivo (46 giornalisti e 30 poligrafici), avviata ad ottobre 2023. La prossima riunione del tavolo di crisi è programmata per il prossimo 26 giugno».

«Il monitoraggio – ha concluso Durigon – riguarda anche la corretta applicazione dell’articolo 5 dell’accordo ministeriale, in cui è prevista la rotazione della cassa integrazione e il rientro in attività dei giornalisti, delle sedi periferiche, attualmente fuori servizio, in caso di nuove necessità editoriali e/o a seguito della quiescenza di altri colleghi». (Da assostampa.it)

MULTIMEDIA
È possibile vedere il dibattito a questo link.

@fnsisocial

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