‘’I 12 passi del recupero’’ dallo stato di depressione che coglie molti giornalisti autonomi – Lsdi ha curato l’ edizione italiana di questo ‘’Manifesto’’ realizzato da un freelance canadese in stile ‘’alcolisti anonimi’’ per far uscire i ‘’pigisti’’ (quelli che chiamiamo collaboratori esterni) dalla percezione di disadattamento, di inferiorità e di ambiguità che spesso li paralizza.
E convincerli a ‘’liberare’’ tutto il ‘’loro potenziale’’ –‘’ Freelance è bello’’ insomma – Un punto di vista molto ‘’imprenditoriale’’ e parecchio lontano dal taglio, forse troppo sindacalese, che caratterizza il dibattito in corso in Italia sul giornalismo autonomo – L’ opuscolo di Nicolas Ritoux, giornalista francofono, è comunque utile lo stesso: sia perché è divertente e sia perché ci può aiutare a chiederci, anche sul filo dell’ ironia: ma fosse vero che, come ormai giurano tanti guru della Rete, ‘’il futuro del giornalismo è imprenditoriale’’? – Certo, sapendo bene che per ora, purtroppo, bisogna fare i conti con quelli che hanno nelle mani il grosso dell’ impresa giornalistica: gli editori. Gli editori italiani. E che il sindacato, anche per i freelance, è ancora uno strumento indispensabile
----------
La rete è in pericolo, il giornalismo pure: la ‘’salvezza’’ forse è in una eretica alleanza
Il 2 dicembre esce ‘’Eretici digitali’’, un saggio che Massimo Russo e Vittorio Zambardino, giornalisti ed esperti di rete appassionati, hanno costruito come una conversazione (attorno a un blog e a un manifesto in 10 tesi) – Il nostro obbiettivo, spiegano, è ‘’parlare con una sola lingua. L’abbiamo lanciato la scorsa primavera in dieci tesi riassumibili in un concetto: il digitale è un ‘nuovo universo’ che, appena arrivato, rischia di scomparire. Ingoiato dagli establishment, normato da una politica letteralmente “ignorante”, condizionato e riconquistato da vecchi e soprattutto nuovi padroni e doganieri. Potrebbe salvarsi alleandosi con una vecchia tigre: il giornalismo, inteso non come industria ma come pratica e cultura del Racconto’’
------------
Giornalismo finanziato dai lettori: nuovi esperimenti in Francia e in Italia
Dopo Spot.us nascono Glifpix e Pulitzer, due nuove piattaforme di crowdfunded journalism (giornalismo finanziato con i contributi degli internauti) in corso di lancio in Francia e in fase di progettazione in Italia
------------
La Rete
Una fabbrica di contenuti con 10.000 produttori e un algoritmo che sceglie gli argomenti
E’ Demand Media, una start-up della Silicon Valley che produce per il web. La sua particolarità è che gli argomenti vengono scelti da un algoritmo che determina quali articoli e servizi produrre per ottenere il massimo di audience e di pubblicità
-----
Un ‘iTunes’ per i giornali di un consorzio di editori Usa
Diversi editori,fra cui Time, Conde Nast, Hearst e Meredith, puntano a mettere in campo una sorta di ‘’ iTunes per i giornali’’ (la definizione è del New York Times) proponendo le loro riviste nei vari formati elettronici
http://www.lsdi.it/2009/11/27/un-itunes-per-un-consorzio-di-editori-usa/
-----
Internet in Usa sorpassa la carta come fonte di informazione
Una ricerca del Centro di studi americano Pew mostra che alla fine di questo primo decennio del XXI° secolo Internet ha sorpassato i giornali come fonte di informazioni nazionali e internazionali per il 42% degli adulti americani. Anche se la televisione resta ancora parecchio davanti (71%), pur se in declino (-11% in dieci anni).
http://www.lsdi.it/2009/11/27/internet-in-usa-sorpassa-la-carta-come-fonte-di-informazione/
-------------
Google: 4 miliardi di clic in un mese alle redazioni
In un post sul blog di Google News in spagnolo, l’ azienda fornisce un altro po’ di cifre sul suo enorme volume di visitatori che porta ai siti di informazione, spiegando che, secondo loro, ‘’ogni clic è un’ occasione di affari’’
http://www.lsdi.it/2009/11/27/google-4-miliardi-di-clic-in-un-mese-alle-redazioni/
-----------
La blogosfera ha il suo giornale (di carta)
Uscito a Londra il primo numero su carta di Blogpaper, giornale realizzato con i post di vari blog selezionati dagli internauti
http://www.lsdi.it/2009/11/25/la-blogosfera-ha-il-suo-giornale-di-carta/
----------
Giornali
Bloomberg, ‘’la testata più influente’’ del pianeta? Tra i media al crepuscolo, spunta una nuova alba per l’impero del sindaco di New York
Un esercito di 2.200 ‘’ubergiornalisti’’ controllati a vista dalle telecamere interne, lavoratori infaticabili ma molto simili agli operatori di borsa e quindi un po’ frustrati per il tipo di giornalismo che gli viene imposto, sperano nelle nuove frontiere che si sono aperte con l’ acquisto di Business Week – Il modello a cui puntare? The Economist, dicono ambiziosamente i giornalisti – Mentre lo staff prepara ancora un’altra scommessa: una vera e propria agenzia giornalistica che aprirà i battenti grazie ad una partership con il Washington Post- Intanto la ragnatela si va estendendo con nuovi uffici di corrispondenza in Ecuador ed a Abu Dhabi, in Nigeria e in Ghana, oltre che a Cipro, mentre le vecchie redazioni rimangono di dimensioni enormi: 142 persone a Washington, 196 a Tokyo, 30 a Parigi – Un fiume di denaro (i ricavi quest’anno dovrebbero essere di 6,3 miliardi di dollari) dal mondo della finanza, disposto a pagare fino a 20.000 dollari l’ anno per un terminale dell’ agenzia
----------
Inevitabile il viale del tramonto per i giornali americani?
“Final edition: Twilight of the American newspaper” è un ampio intervento sul crepuscolo cui sono avviati buona parte dei quotidiani cartacei made in Usa.
http://www.lsdi.it/2009/11/25/inevitabile-il-viale-del-tramonto-per-i-giornali-americani/
-------------
Arianna Huffington: “L’età d’oro per i consumatori d’informazione”
In un ampio profilo-intervista sul numero di novembre del mensile Usa The Progressive, la fondatrice del noto Huffington Post spiega fra l’altro che “tutti i necrologi per i quotidiani sono prematuri”. Ci avviamo anzi verso un “futuro ibrido” in cui i media tradizionali abbracceranno le modalità dei new media (tra cui transparenza, immediatezza e interazione) e i new media adotteranno le “migliori pratiche degli old media (tra cui equilibrio, accuratezza e giornalismo investigativo di alto impatto)”.
http://www.lsdi.it/2009/11/24/arianna-huffington-leta-doro-per-i-consumatori-dinformazione/
-------------
Link e segnalazioni 22-29/11
- Quotidiani Usa: in una tabella la carneficina delle vendite
- Quotidiani Usa: la diffusione è forse ancora più bassa di quello che sembra
- Gazzettino.it, il web del Nordest
- Libertà di stampa violata, annullata, calpestata
- Sul giornalismo d’inchiesta e sulle difficoltà di fare i conti con il nostro sistema giornalistico.
- Rinasce ‘’Paese sera’’, ma solo online
- La pace sulla rete
- I blog non sono morti
- Per un giorno leMonde,fr affida ai blogger la sua prima pagina
- La «guerra a parole» di Murdoch
- Anche Johnston Press (Uk) passa ai pagamenti per i contenuti online
- Come Google Wave sta cambiando l’ informazione
- ‘Wired’ sarà il primo mensile su tablet pc
- Studenti di giornalismo a caccia di errori sui media media olandesi
- Tendenze del mercato degli ebook: come le case editrici cercano di integrare i libri elettronici nelle loro strategie di vendita
http://www.lsdi.it/2009/11/29/link-e-segnalazioni-22-29-11/