''Una relazione coraggiosa e onesta e realistica. E per i giornalisti cresce il dovere delle responsabilità etica a partire dal riconoscimento ribadito del ruolo della stampa ma anche dell'esigenza che molto di più e di meglio debba essere fatto perché sia più autorevole''. Lo ha detto il segretario Fnsi Franco Siddi commentando la relazione del garante della privacy. ''Pizzetti non ha avuto remore - ha detto ancora Siddi – a chiarire nitidamente le diverse funzioni che appartengono ai giudici, alle persone pubbliche e agli operatori dell'informazione.
La diffusione di contenuti coperti dal segreto istruttorio non può essere perseguita ascrivendola ai giornalisti che hanno il dovere di dare le notizie.
Viceversa per la professione c'è da fare una riflessione importante su come dare un senso all'informazione professionale rispettando il codice deontologico fino in fondo a tutela della dignità delle persone evitando la tendenza alla spettacolarizzazione del dolore''. (ANSA)
PRIVACY: PIZZETTI, CRONACA IN TV 'PORNOGRAFIA DOLORE'
Alcuni studiosi ''rispetto ad episodi quali quelli che anche in Italia si sono verificati, come per la tragedia di Avetrana o quella di Potenza o quella, recente, di Ascoli Piceno, o anche per casi di persone e minori scomparsi dei quali non si trova traccia, hanno parlato persino di 'pornografia del dolore'''. La dura citazione è del presidente del Garante per la protezione dei dati personali, Francesco Pizzetti che nella sua sesta relazione annuale al Parlamento punta il dito su come i media e in particolare sui programmi tv di approfondimento trattano alcuni casi di cronaca.
''In alcuni casi - spiega Pizzetti - abbiamo dovuto registrare forme di vero e proprio accanimento informativo, la punta dell'iceberg di un fenomeno che riguarda soprattutto alcune trasmissioni televisive e nuove forme di diffusione e informazioni e immagini sul web''.
''Talvolta infatti – prosegue Pizzetti - la diffusione di informazioni di ogni tipo intorno a fatti di cronaca arriva a punte di cattivo gusto e di violazione della dignità delle persone che vanno oltre ogni forma deontologica e giuridica''.
Quello dei media, e della tv in particolare, per Pizzetti è ''un accanimento che non bada né all'età, né al sesso, né alle condizioni delle vittime, e spesso neppure nell'interesse oggettivo delle vicende, ma piuttosto a solleticare la curiosità del pubblico, specie nell'ambito della cronaca rosa o scandalistica''. (ANSA)
PRIVACY: PIZZETTI, RISERVATEZZA ATTENUATA PER NOTIZIE SU VIP
''Non è nelle competenze del Garante sindacare il ricorso da parte dell'autorità giudiziaria a mezzi di prova consentiti dalla legge, né intervenire laddove le notizie tratte da atti giudiziari abbiano in contenuto di evidente interesse pubblico, specie se riguardano persone note o che esercitino funzioni pubbliche e che quindi, fermo restando il principio di essenzialità e non eccedenza dell'informazione, hanno una protezione della riservatezza necessariamente attenuata''. A dirlo è il presidente del Garante per la protezione dei dati personali, Francesco Pizzetti, che oggi ha presentato la sua sesta relazione annuale al Parlamento.
A suo avviso è necessario che i media ''rispettino scrupolosamente i principi fissati nel Codice deontologico, e che l'Autorità giudiziaria per prima assicuri il segreto istruttorio, perseguendo gli eventuali autori delle violazioni''. Ma è anche convinto che sono necessarie alcune condizioni di fondo, la prima che ''i giudici esercitino il loro ruolo sempre e solo nei processi''; la seconda che ''anche le persone pubbliche abbiano la garanzia di processi in tempi ragionevoli e compatibili con le esigenze della giustizia, e allo stesso tempo accertino di rendere conto dei loro comportamenti ai cittadini e agli elettori nel dibattito pubblico''; la terza che gli operatori dell'informazione ''rispettino rigorosamente le responsabilità e i principi della loro professione''. (ANSA)
PRIVACY: MALINCONICO (FIEG), BENE PIZZETTI SU RISERVATEZZA E DIRITTO CRONACA
"Il garante dei dati personali ha ribadito un concetto fondamentale che è assolutamente condivisibile.
Il rapporto tra tutela della riservatezza e diritto-dovere di cronaca si basa sul difficile ma essenziale equilibrio tra principi tutti di valenza costituzionale, nessuno dei quali deve essere irrimediabilmente compromesso". Cosi' il Presidente della Fieg, Carlo Malinconico, ha commentato la relazione annuale al Parlamento del Garante della Privacy, Francesco Pizzetti.
"Trovo particolarmente significativo -ha detto ancora Malinconico- il richiamo del Garante alle regole che devono presiedere al bilanciamento della riservatezza e del diritto dovere di cronaca, regole la cui sede più adatta è il Codice deontologico". "Per altro verso -ha concluso Malinconico- va sottolineato l'alto richiamo del Garante ad evitare forme di accanimento informativo a protezione della dignità delle persone, specie le più deboli". (ADNKRONOS)
PRIVACY: GARANTE, SANZIONI PER OLTRE 4 MLN EURO TRA 2010 E 2011
Ammontano a più di 4 milioni di euro le sanzioni comminate dall'Autorità Garante per la protezione dei dati personali tra il 2010 e i primi sei mesi del 2011. Non solo: circa 600 i provvedimenti collegiali adottati; 4000 tra quesiti, reclami e segnalazioni; 350 ricorsi decisi, in maggioranza relativi a banche e finanziarie, attività di marketing, datori di lavoro pubblici e privati, sistemi di informazioni creditizie, operatori telefonici e telematici.
Sono solo alcuni dei dati contenuti nella relazione sul quattordicesimo anno di attività dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali, composta da Francesco Pizzetti, Giuseppe Chiaravalloti, Mauro Paissan e Giuseppe Fortunato.
Il Collegio ha reso 16 pareri al Governo e al Parlamento (in particolare in materia di attività di polizia e sicurezza, giustizia, Codice dell'amministrazione digitale, informatizzazione e banche dati della Pa., formazione). Le ispezioni effettuate nel 2010 sono state circa 500.
I controlli hanno riguardato numerosi settori: in particolare, gli operatori telefonici, le strutture sanitarie pubbliche e private, i sistemi di videosorveglianza, il sistema della fiscalità, le società di marketing, gli istituti di credito. Le violazioni amministrative contestate, compreso il primo semestre 2011, sono state oltre 500: una parte consistente ha riguardato le attività promozionali indesiderate, l'attivazione di servizi non richiesti e le strutture sanitarie pubbliche e private.
Le violazioni segnalate all'autorità giudiziaria, sempre nel 2010, sono state 55. L'attività di relazione con il pubblico ha fatto registrare oltre 26.000 tra contatti telefonici ed e-mail esaminate, in particolare riguardo al telemarketing, alle e-mail e i fax indesiderati, alla videosorveglianza, a Internet, al lavoro pubblico e privato.
Gli interventi più rilevanti hanno riguardato molteplici e delicati ambiti. Nel settore della sanità sono da citare il fascicolo sanitario elettronico, referti medici via mail, prenotazione e ritiro analisi in farmacia, ricerca scientifica e farmacologica, progetto di sorveglianza epidemiologica sui militari in Bosnia, raccolta di dati sull'Hiv negli studi medici, riservatezza nelle strutture sanitarie, tenuta delle cartelle cliniche.
Il settore della pubblica amministrazione è stato interessato da interventi sulla diffusione di dati su immobili di proprietà di enti pubblici, trasparenza degli emolumenti pubblici, pubblicazione e diffusione dei dati personali on line, banca dati sulla pedofilia, registri delle persone senza fissa dimora, misure di sicurezza per l'Anagrafe tributaria, interconnessione e sicurezza delle banche dati. Nel campo del marketing, importante è stata l'azione contro le telefonate indesiderate e l'istituzione del "Registro delle opposizioni" per contrastare spam, fax e mail indesiderate. Nelle telecomunicazioni osservati speciali sono stati smartphone e tablet, conservazione dei dati di traffico telefonico e telematico a fini di giustizia, "ricerca inversa", misure di sicurezza, "profilazione" dei clienti. Altri interventi nel campo del giornalismo, del lavoro, di internet e della scuola.
Non meno rilevante l'attività del Garante a livello internazionale, a partire da quella svolta nel Gruppo delle Autorità per la privacy europee ("Gruppo Articolo 29"). I Garanti europei si sono occupati, in particolare, dei nuovi servizi offerti da Google, delle direttive del "Pacchetto Telecom" che introducono nuove regole relative anche all'uso dei cookies ed al tracciamento degli utenti, delle tecniche di profilazione legate alla "pubblicità comportamentale", della riforma della direttiva Ue sulla privacy, delle "regole vincolanti di impresa" per i trasferimenti di dati all'interno delle multinazionali, dell'utilizzo negli Usa - a fini di lotta al terrorismo - della banca dati europea del sistema Swift sulle transazioni finanziarie, dello stato di attuazione della direttiva sulla conservazione dei dati di traffico. (AGI)