''Registriamo con interesse le sollecitazioni di Piero Fassino agli imprenditori a rispettare 'il dovere di sottoscrivere i contratti quando debbono essere sottoscritti' in cui a buon diritto rientra il contratto dei giornalisti scaduto dal febbraio scorso.
Il contratto di lavoro non può essere un incidente nella regolamentazione sociale tra parti produttive, ma la carta di esaltazione e rispetto della funzione del lavoro e di tutti i suoi valori morali e materiali. E' una condizione, questa, di modernità e non di conservazione''. E' un'osservazione del presidente della Federazione nazionale stampa italiana, Franco Siddi, dopo la Conferenza di programma dei Ds a Firenze, alla quale ha assistito come invitato per conto della propria organizzazione. ''Nello specifico, l'esperienza dei giornalisti - ha detto ancora Siddi - ci dice che solo una forte e solidale contrattazione nazionale può assicurare certezza e dignità alla professione, per sottrarre il lavoro del giornalista a condizionamenti e prevaricazioni. Sbagliano gli editori a negare oggi questo diritto, a scegliere il terreno del conflitto per tentare di imporre buste paga povere, precari come base assoluta per fare profitti, la deregulation su tutto. Le Conferenze di programma che stanno tenendo le forze politiche in questi giorni, a cominciare da quelle che propongono l'alternativa, tuttavia presentano un elemento che preoccupa: l'approfondimento programmatico sui problemi dell'informazione è, complessivamente, insufficiente, quando non taciuto. E questa circostanza preoccupa perché porta inevitabilmente a posizioni di ambiguità'. Il segretario dei Ds ha avvertito come l'informazione sia 'insidiata dal conflitto di interessi', aggiunge Siddi e spiega: ''allora appare necessario uno sviluppo dei ragionamenti, ciascuno autonomamente per la propria parte, operando poi il necessario confronto democratico perché il mercato dell'informazione sia liberato dal conflitto di interessi, sfrondato dallo strapotere delle concentrazioni, affinché sia completamente competitivo e libero. I protagonisti della produzione del bene-informazione, i giornalisti, sono in campo, anche in questa stagione di conflitto contrattuale, per compiere tutta intera la loro parte ma sollecitano una funzione politica alta a garanzia delle autonomie e del contenuto editoriale che viene prima di ogni interesse mercantile o degli altri interessi economici dei proprietari dei media''. (ANSA – 3 dicembre 2005)