E’ cosa non qualificabile che per contrastare e far cessare (inutilmente crediamo) voci e idee che sono, anche senza pregiudizio politico, fuori dal coro e non classificabili secondo immediati schemi della politica, si vada a scandagliare nelle fogne, come ha fatto oggi il giornale di famiglia del Capo del Governo, nei confronti del quotidiano dei vescovi, l’Avvenire, e del suo direttore Boffo.
Tanto palese appare infatti lo scop non tanto quello di informare ma quello di scagliare fango in modo da “pareggiare” mediaticamenteconti improponibili. E’ incredibile che, attraverso questa via, si voglia limitare e intimidire il giornale dei vescovi nella libertà di dire la loro in testimonianza dei propri principi di fede e al direttore e ai giornalisti di Avvenire di esercitare la loro funzione nell’opera di informazione e di critica senza travestimenti. Ogni giornale ha legittimamente una sua linea e ogni indirizzo diverso va rispettato, secondo, però, un’etica della convivenza che non può mai far venir meno la civiltà del confronto né ridurre gli accadimenti a occasioni di lotta feroce e di resa dei conti vendicativa tra fazioni e parti che magari stanno altrove.
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''Solidarieta' piena al Direttore di Avvenire, Dino Boffo, al CdR e a tutta la redazione'' dal