E’ incredibile che oggi sia stato necessario l’intervento del Presidente Rai Garimberti che - a quanto si apprende, - ricevuto il direttore del Tg1 Minzolini, ha ricordato che “completezza e trasparenza dell’informazione sono un dovere imprescindibile del servizio pubblico radiotelevisivo”.
E aggiungiamo noi un dovere di ciascun giornalista, sempre. E’ francamente imbarazzante che, per i telegiornali Rai si proponga per l’ennesima volta la contrapposizione di interventi esterni sulle notizie da dare o non dare al pubblico, specie quando emergono episodi di informazione negata. La completezza e la trasparenza dell’informazione nel servizio pubblico è missione essenziale più che per qualsiasi altro media.
Le omissioni sono sempre un disvalore. I doveri professionali dell’ordinamento parlano chiaro e il contratto collettivo di lavoro lo ribadisce, assicurando ai comitati di redazione e a ogni giornalista - se vuole esercitare con coerenza e lealtà la propria attività – la condizione di essere attori decisivi del processo di informazione in ogni giornale, pubblico o privato, con indipendenza e autonomia. I direttori decidono gerarchia e impostazioni dei giornali. Ciascun giornalista e ciascun collettivo redazionale hanno il compito di far vivere la democrazia nei processi di formazione delle scelte redazionali. C’è bisogno di una riflessione anche di categoria piuttosto che di invocazioni o compiacimenti per invasioni di campo della politica, che fa legittimamente un altro mestiere. L’autonomia, ai fini della completezza dell’informazione, va fatta valere sempre.
Siddi (Fnsi), Bondi sbaglia a confondere le notizie e le opinioni con i partiti
“Sbaglia il ministro Bondi a confondere legittime prese di posizione, inchieste e notizie pubblicate da giornali quali la Repubblica con posizioni di partito. Le notizie anche se scomode – anzi ancor di più in questo caso – vanno analizzate considerate come tali. Il vero problema è che il potere manifesta pesantemente fastidio – a dir poco - quando il rapporto tra vizi privati e pubbliche virtù è messo in discussione. Nelle decadenze di vario genere risiedono i pericoli democratici, non nella libera circolazione delle notizie e nel confronto delle idee, di cui un pluralismo dell’informazione rispettato e non intimidito è garanzia essenziale”.