“La scomparsa di Emilio Pozzi è un lutto per tutto il giornalismo italiano al quale ha consegnato una permanente lezione di professionalità, amore per la libertà e di testimonianza di democrazia con la sua vita e le sue opere. Pozzi rappresenta un’alta grande figura del giornalismo del ‘900, nato dalle battaglie per la libertà vissute con la Resistenza e affrontando, senza piegare la schiena, le violenze della repressione e del carcere nazifascista.
Giornalista della radio moderna, uomo di cultura, profondo specialista e studioso del teatro, ha saputo interpretare ruoli diversi e sempre ad un livello molto alto: cronista, capo di redazioni, promotore e curatore di storici programmi radiofonici di cultura, direttore della sede Rai di Torino. Ma particolare significato assume la preziosa opera di promozione e qualificazione della prima scuola di giornalismo in Italia, quella dell’Ordine di Milano, avendo intuito, tra i primi, il valore di una buona preparazione del giornalista mai disgiunta dalla piena consapevolezza delle problematiche del lavoro, della sua organizzazione, della sua disciplina contrattuale.
La Fnsi saluta Emilio Pozzi e si unisce al cordoglio dei familiari”.