CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Fnsi 10 Ott 2011

Franco Siddi: "Basta con lo sfruttamento dei giornalisti Serve una tassa sulla pubblicità per l'occupazione"

"L'idea, ha sostenuto il Segretario generale, è venuta nel seminario internazionale organizzato dalla Fnsi, svolto a Fiesole alla presenza dei principali sindacati europei". Un incontro che ha evidenziato i molti punti comuni che si manifestano nei vari paesi europei circa il precariato e lo sfruttamento senza precedenti dell'attività giornalistica. Con forti ricadute sui redditi dei colleghi e sulla qualità dell'informazione. Sul seminario di Fiesole, che si è svolto dal 7 al 9 ottobre, vi rimandiamo alle interviste e al filmato che pubblichiamo sul sito.

"L'idea, ha sostenuto il Segretario generale, è venuta nel seminario internazionale organizzato dalla Fnsi, svolto a Fiesole alla presenza dei principali sindacati europei". Un incontro che ha evidenziato i molti punti comuni che si manifestano nei vari paesi europei circa il precariato e lo sfruttamento senza precedenti dell'attività giornalistica. Con forti ricadute sui redditi dei colleghi e sulla qualità dell'informazione. Sul seminario di Fiesole, che si è svolto dal 7 al 9 ottobre, vi rimandiamo alle interviste e al filmato che pubblichiamo sul sito.

 

EDITORIA: SIDDI, IMPOSTA PUBBLICITÀ TV PER GIORNALI VIRTUOSI MA STOP PREMI A DIRIGENTI DI GIORNALI CHE SFRUTTANO GIORNALISTI

FIRENZE, 8 OTTOBRE - Fissare un'aliquota di tassazione sulla pubblicità televisiva da destinare alle aziende editrici di quotidiani purché la impieghino per lo sviluppo dell'occupazione giornalistica. È la proposta lanciata dal segretario generale della Fnsi Franco Siddi, intervenuto ad una tavola rotonda nel corso del convegno ''Giornalisti e giornalismi'', organizzato a Firenze dall'Ordine nazionale dei giornalisti e dedicato alla questione del precariato.
''L'idea - ha spiegato Siddi - è nata nel corso di un seminario organizzato dalla federazione sulle questioni del precariato a livello europeo''.
''Non c'è più tempo, ora c'è esasperazione'', ha detto Siddi riferendosi alla situazione di precari. ''Quello che chiediamo ai colleghi garantiti è la solidarietà e agli editori responsabilità. Sappiamo che non è possibile avere centomila assunzioni, ma adesso c'è bisogno di chiarezza e di accelerare, ma è anche il momento di cessare di creare l'illusione che sia posto per tutti''.
''Non accetteremo - ha poi detto Siddi rivolto al presidente della Fieg Carlo Malinconico - che ci siano aziende editoriali nelle quali si continua a pagare un euro o mezzo euro ad articolo e, contemporaneamente, erogano premi di produzione altissimi ai loro dirigenti''. (ANSA)

SEMINARIO FNSI/EFJ/ETUI

I CAMBIAMENTI DELL’INDUSTRIA DELL’INFORMAZIONE:
COME POSSONO RISPONDERE I SINDACATI ALLE CRESCENTI CONDIZIONI DI PRECARIATO E DI DISAGIO DEI GIORNALISTI FREELANCE

7-9 Ottobre 2011, Firenze (Italia)

Venerdì, 7 Ottobre 2011
12.00     Colazione di Benvenuto a Buffet
14.00   Benvenuto e Introduzione al Seminario
Franco Siddi, Segretario Generale, FNSI, Italia
Jean-Claude Le Douaron, Education Officer, ETUI
Renate Schroeder, Co - Direttore EFJ

14.15     Tema: Organizzazione e Reclutamento Sindacale:
Panorama: Italia
I freelance Italiani: quanti sono, dove si trovano, come sono preparati? Come si integrano all’interno del sindacato?
Giancarlo Tartaglia, Direttore, FNSI
Andrea Camporese, Presidente, INPGI (fondo pensioni)
Daniele Cerrato, Presidente CASAGIT (assicurazione sanitaria)

Presiede: Renate Schroeder, EFJ

15.15     (2) Livello Internazionale: Cornice Legale: Convenzioni ILO:
Il Diritto dei  Sindacati  a organizzare i Freelance
Intervento base: Karen Curtis, Vice Direttore di International Labour Standards (ILO)
Discussione Plenaria
Presiede: Arne König, Presidente EFJ

16.00 Coffee Break

16.30 (3) Livello Aziendale: Cooperazione tra staff e freelance

Comitati dei Freelance, Comitati di Lavoro, Altro
Jens Rossen, Danimarca
Andrea Tretter, Austria
Michael Hirschler, DJV, Germania
Presiede: Roberto Natale, Presidente, FNSI,

17.30     Termine Lavori

Sabato, 8 Ottobre 2011
09.00 Tema:  Remunerazioni e Tariffe
direttiva sul Ritardo Pagamenti, raccomandazioni tariffarie, authority per la competizione
Esther Lynch, Congresso Irlandese dei Sindacati, Irlanda
Bruno Del Vecchio, FNSI
Presiede: John Toner, Co - Direttore, FREG
Discussione Plenaria

10.30 Coffee break

11.00 Tema: Contratti Ingiusti e Diritti d’Autore
Azioni a livello locale, nazionale ed Europeo
Heikki Jokinen, Gruppo Esperti sui Diritti d’Autore
Presiede: Renate Schroeder, EFJ
Discussione Plenaria

12.30     Colazione

14.00 Tema: Contrattazione Collettiva per i Freelance?
Contratti Collettivi per falsi freelance o lavoratori/pigistes economicamente dipendenti in Francia o quali altre opzioni collettive?
Daniela Stigliano, FNSI, Italia
Martine Rossard, SNJ
Presiede: Judit Acsay, Ungheria

15.30 Coffee break

16.00 Gruppi di Lavoro:
Strategie Freelance: Cosa devono fare I sindacati per poter rispondere meglio alle necessità dei freelance? Heikki Jokinen
Mappatura e Reclutamento?
Chi organizza chi e come?
Andreas Bittner, DJV, Germania / Membro della Commissione Controllo (Steering Committee)

(presentazione di parte di un sondaggio sulla gestione del cambiamento)
17.30 Bus per il Centro Città e Cena a Firenze

Domenica, 9 Ottobre 2011
09.30 Risultati dei rapporti dei Gruppi di Lavoro e della Discussione Plenaria
Presiede: Judith Reitstätter, Austria

11.00     Coffee break

11.15     Conclusioni e Piano d’Azione
 Arne König, Presidente EFJ
Renate Schroeder, EFJ

12.00     Pranzo di chiusura

BONAIUTI, PROBLEMA PRECARI CRESCE SEMPRE PIU’ 

Affrontare "con chiarezza e spietatezza" i problemi dell'editoria, perche' "sono a rischio posti di lavoro in un giornalismo che vede aumentare il fenomeno dei precari. Ci sono situazioni ormai difficilmente sopportabili. Serve tirare le somme con un sistema farraginoso che non possiamo piu' sopportare". Lo ha detto Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'editoria, nel corso dell'audizione di oggi in Commissione Cultura alla Camera. Audizione poi aggiornata perché Bonaiuti ha chiesto - ed ottenuto - un aggiornamento dei lavori per poter così presenziare ai funerali del giornalista Andrea Pesciarelli, deceduto sabato sera a Roma in un incidente stradale. Il sottosegretario ha detto anche che nel campo dell'editoria occorre tener conto di due particolarità: da una parte "i soldi che non ci sono e non siamo in grado di stamparli", e dall'altra "l'esigenza di mantenere il pluralismo e l'occupazione". Sul piano del rigore è stato siglato un accordo con l'Agcom e il nucleo speciale per l'editoria della Guardia di Finanza "per controllare i collegamenti tra le diverse testate, ed evitare inganni". Sul piano delle spese, è stata trovata una soluzione per le tariffe postali agevolate, che incidevano finora per 250 milioni di euro l'anno sul fondo per l'editoria. (Roma, 11 ottobre - AGI)

 

PUBBLICHIAMO DA GIORNALISTICALABRIA.IT

A Fiesole niente propaganda: sindacati europei alla ricerca di standard comuni su lavoro e diritti

GIORNALISTI FREELANCE, UNA BATTAGLIA DI CIVILTÀ

FIESOLE (Firenze) – “Trovare delle strade per ottenere standard comuni che regolino il lavoro e i diritti dei giornalisti europei”.
Nell’aprire i lavori del seminario internazionale Efj/Etui su “I cambiamenti dell’industria dell’informazione”, il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, ha posto l’accento sull’esigenza di “costruire un’alleanza permanente tra giornalisti garantiti e freelance, per non cedere alla tentazione di correre da soli dimenticando che chi oggi si sente tranquillo, domani potrebbe non esserlo”.
All’importante tre giorni, organizzata dall’European Federation of Journalists e dall’European Trade Union Institute, al Centro Studi della Cisl di Fiesole, ieri i rappresentanti dei sindacati dei giornalisti europei hanno cominciato a confrontarsi sulle risposte da dare alle crescenti condizioni di precariato e di disagio dei giornalisti freelance.
Parlando dell’Italia, Franco Siddi ha sottolineato il “concreto impegno sindacale della Fnsi, concentrata a dare certezze e non a strumentalizzare la fragilità di quanti, senza alcuna tutela, sono costretti a lavorare per pochi spiccioli.
Con la propaganda – ha ammonito Siddi – non solo non si risolve nulla, ma si rischia seriamente di illudere quanti, in buona fede, credono ancora nei seri e sani principi di questa professione”. Mettendo all’indice ogni tipo di speculazione, da parte di quanti si approfittano dei freelance, il segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana ha, quindi, auspicato “una convergenza sempre più ampia dei sindacati dei giornalisti dei singoli Stati con il sindacato europeo per una battaglia di civiltà nel rispetto della libertà di stampa e della dignità del lavoro”.
Densa di contributi la prima sessione dei lavori, con il direttore dell’Efj, Renate Schroeder, pronto a ribadire che “infatti, c’è bisogno di azione e non di propaganda perché i freelance stanno diventando sempre più precari”.
Carlo Parisi (Giunta Esecutiva Fnsi) ha evidenziato che “il giornalismo italiano sta vivendo una grave crisi d’identità, sfociata nel pericoloso conflitto tra contrattualizzati e non, perché, per tanti anni, ci si è preoccupati solo dei garantiti ignorando, invece, la crescente massa dei senza contratto che oggi rappresenta la stragrande maggioranza della categoria”.
Se Leyla Manunza (Giunta Fnsi) ha posto l’accento su “un mercato sempre meno inclusivo per i freelance italiani”, Paola Vescovi (Giunta Fnsi) ha sollecitato la creazione di “una rete europea”, magari partendo dalle “positive esperienze di alcune regioni italiane – ha ricordato, dal canto suo Camillo Galba (Giunta Fnsi) – da tempo in prima linea al fianco dei lavoratori autonomi”. E Fabio Morabito (Giunta Fnsi) ha rimarcato l’esigenza di superare ogni tipo di steccato per lavorare nell’esclusivo interesse di una categoria sempre più debole perché sempre più divisa.
Esperienze anche drammatiche, come quella di Claudio Chiarani “affamato in tutti i sensi”, ovvero da una voglia matta di fare questo mestiere continuando a scarpinare o, come nel suo caso, a correre in moto verso la notizia, per compensi nettamente inferiori alle spese, ma soprattutto con la delusione di non vedere apprezzato “il buon lavoro di giornalista”, rispetto al mero comunicato stampa.
E in Europa? nel prendere atto che “in Italia i giornalisti si sentono soli”, Renate Schroeder ha osservato che “nel resto d’Europa le cose non vanno certamente meglio”. Karen Curtis (vice direttore dell’Ilo) ha, innanzitutto, posto l’accento sul “diverso concetto” che in Europa si ha del freelance.
“Il diritto alla contrattazione esiste e va difeso”, ha ammonito, ricordando che “i governi non possono certo impedire la contrattazione a livello settoriale” perché, in caso contrario, “lo sciopero diventa legittimo”. Concetto, questo, che naturalmente ha aperto un’ampia discussione sfociata nelle conclusioni di Arne Konig (presidente Efj): “In Germania non si può scioperare in nome dei freelance”; e Giancarlo Tartaglia (direttore Fnsi): “In Italia lo sciopero dei freelance non ha possibilità di essere utilizzato; gli editori rifiutano il confronto; i tariffari, che erano stati aboliti, sono stati ripristinati ma sono derogabili, quindi costituiscono un grave problema.
Una soluzione sarebbe quella di stabilire il diritto alla contrattazione collettiva anche per i freelance”, come avviene ad esempio in Austria, ha spiegato Andrea Tretter. In Austria, infatti, i freelance sono inseriti nel contratto collettivo, anche se con compensi ridotti. Una scelta fermamente voluta, ad esempio in una grande agenzia di stampa, dal 90 percento dei contrattualizzati che, a scrutinio segreto, hanno addirittura voluto cooptare nel Consiglio d’azienda (il nostro Cdr) un rappresentante dei freelance, anche se non previsto, grazie al grande sostegno del sindacato.
L’Austria, comunque, oltre che geograficamente, è parecchio lontana dall’Italia. “Da noi – ha osservato la Tretter – lavorare per 500 euro al mese significa lavorare gratis”. Poco prima, oltre all’intervento di Daniele Cerrato (presidente della Casagit), che aveva parlato dell’assicurazione sanitaria integrativa, Giancarlo Tartaglia e Andrea Camporese (presidente dell’Inpgi e dell’Adepp) si erano soffermati sulle statistiche relative agli iscritti alla Gestione Separata dell’Inpgi. “Nonostante l’obbligo di legge – ha ricordato Camporese – circa la metà dei giornalisti italiani non è iscritto all’Inpgi perché non denuncia o, secondo me, non lavora”.
Dei 17 mila cosiddetti “liberi professionisti”, 4 mila sono a reddito zero e circa 7 mila denunciano meno di 5mila euro l’anno…
A Fiesole i sindacati dei giornalisti europei sono rappresentati da: Judith Reitstatter e Andrea Tretter (Austria), Viviana Ban (Croazia), Jens Rossen (Danimarca), Valtteri Aaltonen (Finlandia), Martine Rossard (Francia), Frank Biermann, Andreas Bittner e Michael Hirschler (Germania), Arne Konig (Svezia), Berhan Soner (Turchia), Judit Acsay (Ungheria), Andrea Camporese, Agnese Carnevali, Daniele Cerrato, Claudio Chiarani, Raffaella Cosentino, Bruno Del Vecchio, Stefania Di Mitrio, Camillo Galba, Elisabetta Giudrinetti, Leyla Manunza, Fabio Morabito, Carlo Muscatello, Roberto Natale, Carlo Parisi, Paolo Perucchini, Luigi Ronsisvalle, Franco Siddi, Daniela Stigliano, Stefano Tallia, Giancarlo Tartaglia, Paola Vescovi, Imma Laura Viggiano (Italia). Lo staff è, invece, formato da: Jen-Claude Le Douaron (Etui-Belgio), Renate Schroeder (Efj/Ifj-Belgio), John Toner (Nuj – Gran Bretagna), Heikki Jokinen (Sjl – Finlandia), Esther Lynch (Ictu – Irlanda) e Karen Curtis (Ilo – Svizzera).
Oggi, seconda giornata di lavori, alle ore 9 si comincia a discutere sul tema “Remunerazioni e tariffe”, dalla direttiva sul ritardo dei pagamenti alle raccomandazioni tariffarie, all’autority per la competizione. Le relazioni sono affidate ad Esther Lynch (Congresso irlandese dei sindacati) e Bruno Del Vecchio (Ufficio Legale Fnsi). Presiede John Toner (direttore Freg).
Alle 11 sarà, invece, Heikki Jokinen (Gruppo esperti sui Diritti d’Autore) parla di “Contratti ingiusti e diritti d’Autore”. Presiede Renate Schroeder (Efj). Alle 14, sul tema “Contrattazione collettiva per i freelance”, Daniela Stigliano (Fnsi) e Martine Rossard (Snj) parlano di contratti collettivi per falsi freelance o lavoratori/pigistes economicamente dipendenti in Francia o quali altre opzioni collettive? Presiede Judit Acsay (Ungheria).
Alle 16, infine, si riuniranno i due gruppi di lavoro: Il primo, “Strategia freelance”, coordinato da Heikki Jokinen si interroga su cosa devono fare i sindacati per poter rispondere meglio alle necessità dei freelance; il secondo “Mappatura e reclutamento”, coordinato da Andreas Bittner (Germania, membro della Steering Committee), discute su “chi organizza chi e come?”.

…………………………………

Il seminario Efj/Etui di Fiesole ricorda che “il compenso dev’essere dignitoso ed equo”

FREELANCE: LAVORARE GRATIS È GIORNALISMO?

Il seminario Efj/Etui in corso a Fiesole

FIESOLE (Firenze) – Giornata conclusiva, a Fiesole, del seminario internazionale Efj/Etui su “I cambiamenti dell’industria dell’informazione”.
Alle 9.30, al Centro Studi Cisl, l’ultima giornata di lavori della tre giorni organizzata dall’European Federation of Journalists e dall’European Trade Union Institute, si aprirà con la discussione plenaria per la presentazione dei risultati dei Gruppi di lavoro su “Strategie Freelance” (Cosa devono fare i sindacati per poter rispondere meglio alle necessità dei freelance) e su “Mappatura e Reclutamento” (Chi organizza chi e come).
La riunione, presieduta da Judith Reitstatter (Gpa – Austria) precederà le conclusioni ed il Piano d’azione affidati, alle 11.15, ad Arne Konig (presidente Efj) e Renate Schroeder (Efj).
La giornata di ieri è stata dedicata ad importanti temi, come remunerazioni e tariffe, contratti ingiusti e diritti d’autore ed ipotesi di contrattazione collettiva per i freelance, confrontando le esperienze dei sindacati dei giornalisti europei, impegnati a cercare risposte alle crescenti condizioni di precariato e di disagio dei giornalisti freelance.
Il presidente dell’Efj, Arne Konig, ed il finlandese Heikki Jokinen (Sjl), in particolare, hanno posto l’accento sulla tentazione, sempre più diffusa in Europa, ma da tempo in uso in Italia, di non pagare gli articoli alla consegna, come normalmente – ha ricordato Martine Rossard (Snj) – avviene in Francia.
In Italia si è riusciti a ridurre i tempi d’attesa da 60 a 30 giorni, ma di fatto nella stragrande maggioranza dei casi il periodo si allunga notevolmente e, soprattutto, quasi sempre esclude dai compensi il materiale non pubblicato. Un “orrore” per la maggior parte dei giornalisti europei.
“Quando entriamo in un supermercato a fare la spesa – ha ricordato Jokinen – paghiamo sempre alla cassa. Così dev’essere per un articolo, una foto, un disegno o un fumetto. Il lavoro deve essere pagato alla consegna, indipendentemente da suo utilizzo. Sarebbe come prendere una busta di latte al supermercato e pagarla soltanto se si decide di consumarla”. Certo, ha osservato Judith Acsay (Muosz), esiste anche una via di mezzo: “In Ungheria, ad esempio, se un articolo non viene pubblicato, viene corrisposto all’autore il cinquanta per cento del compenso”.
“Ottant’anni fa – ha ricordato il direttore della Fnsi, Giancarlo Tartaglia – paradossalmente in Italia le cose andavano molto meglio. A Gabriele D’Annunzio, che chiedeva un anticipo sugli articoli che avrebbe dovuto scrivere per il Corriere della Sera, l’allora direttore Albertini rispose: «Ti ho già dato anticipi per un anno. Con questa richiesta arriveremo a due»”. “La verità – ha tagliato corto Tartaglia – è che manca un efficace sistema sanzionatorio. E come diceva un insigne giurista: la norma senza la sanzione è come la campana senza il batacchio”.
Per il presidente dell’Efj, Arne Konig, insomma, il problema è sempre più grande in un’Europa nella quale la maggior parte del materiale pubblicato dai giornali viene fornita dai freelance pagati con retribuzioni molto basse”. Dunque, ha chiosato Judith Acsay, obiettivo dei freelance dev’essere quello di aggiungere al termine compenso gli aggettivi dignitoso ed equo”.
“Certo – ha aggiunto Carlo Parisi – bisogna anche tenere conto che l’Europa ha raggiunto la moneta unica, ma è ancora molto vario il valore che i singoli Stati attribuiscono alla dignità del lavoro. Se in Austria percepire 500 euro al mese equivale a lavorare gratis, in Italia per molti significa addirittura privilegio.
Dunque, bisogna affrontare il problema partendo dalla consapevolezza che accordarsi per compensi irrisori significa, oltre che mortificare la propria dignità umana e professionale, mettere in discussione se, in effetti, si svolge una vera e propria attività professionale”.
“Un buon giornalismo – ha concluso l’inglese John Toner (Nuj) – è un bene pubblico; un peggior giornalismo è una minaccia all’opinione pubblica”.

GIORNALISTI: MALINCONICO (FIEG), COMPENSO SIA PROPORZIONATO

FIRENZE, 8 OTTOBRE  - Il compenso dei giornalisti deve essere ''proporzionato alla qualità e quantità del lavoro prestato'': così il presidente della Fieg, Carlo Malinconico nel corso di una tavola rotonda alla quale hanno partecipato anche il segretario dell'ordine nazionale dei giornalisti Giancarlo Ghirra, il segretario della Fnsi Franco Siddi e l'on. Enzo Carra, relatore del disegno di legge sul giusto compenso.
''In un momento di difficoltà in cui ci sono attacchi economici alle imprese e attacchi alla libertà di informazione c'è l'esigenza di una informazione di qualità'', ha detto Malinconico aggiungendo che ''la sfida è talmente seria che la qualità si raggiunge solo con una forte interazione tra giornalisti ed editori''.
Dalla platea del convegno, formata soprattutto da giornalisti precari, è partita qualche contestazione e qualche domanda, soprattutto circa la volontà della Federazione degli editori a sanzionare imprese editoriali che paghino anche 50 centesimi ad articolo. Domanda alla quale Malinconico ha risposto che non può esserci alcuna sanzione. ''Sarebbe ingenuo pensare che il mondo dei giornali sia tutto virtuoso'', ha detto aggiungendo di trovare positivo che ''ci sia una analisi dell'impiego nel settore del lavoro giornalistico evitando così di generalizzare''.
''Vogliamo dare il nostro contributo positivo - ha poi aggiunto - ricordando che uno dei primi articoli della proposta di legge sull'equo compenso dei giornalisti di cui è relatore Carra prevede proprio la retribuzione in base alla quantità e qualità del lavoro prestato''. (ANSA)

GIORNALISTI:MALINCONICO,PRECISARE PARAMETRI GIUSTO COMPENSO
DIFFERENZIARE NON SIGNIFICA TOLLERARE ABUSI, IN OGNI SETTORE

FIRENZE, 8 OTTOBRE - Il giudizio critico degli editori sulla proposta di legge sull'equità retributiva nel lavoro giornalistico, in esame alla Camera dei Deputati, non ha origine nella finalità della proposta, ma per il rischio di adottare un criterio ''troppo generico'' come l' equiparazione di qualunque forma di lavoro autonomo al trattamento del lavoro subordinato.
A dirlo è il presidente della Fieg, Carlo Malinconinco, intervenuto al convegno ''Giornalisti e giornalismi'' organizzato dall'Ordine nazionale dei giornalisti a Firenze.
''Quel parametro va precisato - ha aggiunto - se non si vogliono omologare situazioni molto diverse, tra loro e con il rapporto di lavoro subordinato''. ''Ma - ha aggiunto Malinconico - differenziare non significa tollerare abusi, questi vanno condannati nel campo del lavoro giornalistico autonomo come in ogni altro settore''.
Malinconico ha ricordato l'organizzazione tradizionale delle aziende editoriali: un nucleo formato da redattori contrattualizzati e reti di collaboratori. ''A queste diverse figure - ha aggiunto - corrisponde un trattamento diverso, sia in termini retributivi che previdenziali, fermo restando che in ogni caso, anche quando non è applicabile il Ccnl, va riconosciuto un corrispettivo in funzione ''della quantità e qualità del contributo effettivamente prestato''.
Dopo aver ricordato che gli editori hanno condiviso, nell'accordo sindacale del 13 luglio 2011 di rinnovo del biennio economico, l'esigenza di approfondire le modalità di utilizzazione del contratto di lavoro autonomo nel settore giornalistico, istituendo una Commissione a tale fine, il Presidente della Fieg ha osservato che questa è una dimostrazione di sensibilità verso il  problema. Così com'è manifestazione di sensibilità'', ha detto il Presidente della FIEG, ''la recente previsione di sgravi contributivi per le assunzioni a tempo indeterminato'', aggiungendo che il tema va accompagnato da un'adeguata rivisitazione delle modalità di formazione e accesso alla professione di giornalista, per evitare dannose illusioni. (ANSA)

GIORNALISTI: IACOPINO, A TUTELA PRECARI C'È ORA UNA 'CARTA'
SANZIONI PER 'CAPI' CHE VIOLANO LEALTÀ TRA COLLEGHI

FIRENZE, 8 OTTOBRE - La ''Carta di Firenze'', il documento deontologico sulla precarietà del lavoro giornalistico in discussione a Firenze nel convegno 'Giornalisti e giornalismi', è un ''documento importante'', ma spiega il presidente dell'Ordine dei Giornalisti Enzo Iacopino, il ''nodo di tutto sta nelle ultime righe'': e cioè che la violazione della carta comporta l'avvio di un procedimento disciplinare davanti all'Ordine dei giornalisti. In pratica chi tra i responsabili di testata o redazioni avallerà un trattamento economico mortificante per la stessa dignità dei giornalisti precari potrà essere giudicato dall'Ordine per aver violato l'articolo 2 della legge istitutiva, quello che prescrive tra l'altro la lealtà tra colleghi.
''Ma non vede essere certo inteso come un'iniziativa punitiva nei confronti di capiservizio, caporedattori o direttori - spiega Iacopino - bensì come una garanzia proprio a loro tutela, lo strumento attraverso il quale difendere la dignità di tutti i giornalisti, precari e non, e quindi anche la loro e di tutti i colleghi''.
La 'Carta di Firenze' prevede tra l'altro che gli iscritti all'Ordine ''che rivestano a qualunque titolo ruoli di coordinamento del lavoro giornalistico'' sono tenuti a non impiegare giornalisti le cui condizioni lavorative prevedano compensi inadeguati e vigilare affinché giornalisti pensionati  non vengano di nuovo impiegati dallo stesso datore di lavoro come lavoratori autonomi con le stesse mansioni che di fatto avevano prima.
Alla carta ha lavorato a lungo la commissione lavoro autonomo del Consiglio nazionale dell'Ordine e dopo il ''varo'' fiorentino per entrare in vigore come le altre carte deontologiche dovrà essere approvata dal consiglio nazionale dell'ordine. (ANSA)

GIORNALISTI PRECARI: IL PRESIDENTE ROSSI INCONTRA ORDINE E SINDACATO

FIRENZE – Studiare insieme forme anche sperimentali di contrasto al precariato giornalistico: è questa l’idea discussa brevemente oggi dal presidente Enrico Rossi con una delegazione di giornalisti che partecipano alla convention nazionale ‘Giornalisti e Giornalismi-Libera stampa liberi tutti’. L’incontro riunisce oggi e domani al cinema Odeon di Firenze precari, free lance e collaboratori provenienti da tutta Italia. Erano presenti il presidente nazionale dell’Ordine Enzo Iacopino, il segretario Giancarlo Ghirra, il responsabile della commissione lavoro precario dell’Ordine Fabrizio Morviducci, il presidente dell’Associazione stampa Toscana Paolo Ciampi e rappresentanti dei comitati di precari e freelance.
I giornalisti hanno illustrato al presidente due iniziative, la Carta deontologica e la proposta di legge per l’equo compenso che hanno l’obiettivo di combattere le condizioni di super-sfruttamento e i livelli di pagamento inaccettabili riservati a decine di migliaia di giornalisti, soprattutto giovani. Il presidente Rossi, che ha ricordato la sua esperienza giornalistica giovanile, ha offerto la disponibilità della Regione per lo studio di forme di intervento che abbiano questi stessi obiettivi e che potrebbero essere avviare sperimentalmente in Toscana. (Agenzia di informazione della giunta regionale della Toscana)

PROTESTA GIORNALISTI PRECARI, SOLIDARIETÀ DA PARTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

“Abbiamo sempre espresso solidarietà per i lavoratori precari che si sono trovati in difficoltà, anche oggi esprimiamo la nostra solidarietà per tutti i giornalisti precari riuniti a Firenze per la manifestazione
nazionale dei giornalisti”. A dichiararlo, in una nota congiunta, sono i capigruppo delle forze politiche in Consiglio comunale (Pd, PdL, Lista Galli, SeL, IdV, gruppo Misto, FLI, Udc verso PdN, Spini per Firenze,
Sinistra e Cittadinanza, Lega Nord Toscana, perUnaltracittà).
“Nel primo pomeriggio, circa 200 giornalisti, tra precari, free lance e collaboratori esterni di numerose testate provenienti da tutta Italia, hanno manifestato davanti a Palazzo Vecchio per sensibilizzare la
cittadinanza sulle loro difficili condizioni di lavoro. Siamo a conoscenza della situazione professionale di tanti, soprattutto giovani cronisti, che ogni giorno con il loro lavoro contribuiscono a garantire
a tutti l'informazione ma che per questo ricevono compensi che difficilmente possono garantire stabilita e prospettive future. Ci auguriamo che al più presto venga fatta una riforma organica per l’accesso alla professione della categoria dei giornalisti” hanno aggiunto i capigruppo. (fdr-lb)

(Agenzia di informazione della giunta regionale della Toscana)

@fnsisocial

Articoli correlati