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Osservatorio sui media 03 Mag 2007

Francesco Forgione, presidente Antimafia: “Ricordare i cronisti vittime di mafia e terrorismo. Dedicata a loro, insieme all’Unci, la giornata per la libertà di Stampa”

"Oggi in tutto il mondo si dedica una giornata alla libertà di informazione. In Italia questa giornata ha un significato in più: sono 11 le vittime del mondo dell'informazione cadute per mano mafiosa o terroristica in Italia. Ricordarle serve a rinnovare un impegno. Contro l'omertà mafiosa la parola libera del giornalismo d'inchiesta e di denuncia è importante quanto l'azione giudiziaria e la repressione".

"Oggi in tutto il mondo si dedica una giornata alla libertà di informazione. In Italia questa giornata ha un significato in più: sono 11 le vittime del mondo dell'informazione cadute per mano mafiosa o terroristica in Italia. Ricordarle serve a rinnovare un impegno. Contro l'omertà mafiosa la parola libera del giornalismo d'inchiesta e di denuncia è importante quanto l'azione giudiziaria e la repressione".

Lo afferma il presidente della commissione Parlamentare Antimafia, Francesco Forgione, in occasione la giornata mondiale della libertà di stampa che ricorre oggi in tutto il mondo. "Per questo l'Italia ha tante vittime nel mondo dell'informazione, quanto nessun altro paese al mondo. Per questo, insieme all'Unione Nazionale Cronisti Italiani (Unci), abbiamo pensato di dedicare al ricordo dei cronisti uccisi in Italia da mafia e terrorismo il 3 maggio, tutti gli anni. Dedicare al loro sacrificio questa giornata serve anche a dire che la lotta alla mafia vive di trasparenza e libertà; e non esiste trasparenza e democrazia senza un'informazione libera e indipendente dal potere politico e dai potentati economici", conclude Forgione. (ADNKRONOS) Unione Nazionale Cronisti Italiani : in ricordo dei cronisti uccisi da mafia e terrorismo Oggi 3 maggio, nella ricorrenza della Giornata mondiale della libertà di stampa, l’UNCI ricorda i cronisti assassinati in Italia dalla criminalità di stampo mafioso e dal terrorismo ai quali dedicherà dal prossimo anno una apposita iniziativa. Il sacrificio dei giornalisti uccisi nell’esercizio del proprio dovere segna una dolorosa tappa del cammino di progresso civile di ogni comunità democratica che ha nell’informazione uno dei pilastri fondanti del proprio contratto sociale. I nomi e le storie dei colleghi caduti, in massima parte cronisti, costituiscono irrinunciabili testimonianze di impegno civile e deontologico che devono essere tenute sempre vive nella memoria collettiva dei cittadini. I colleghi caduti per il piombo della criminalità organizzata o del terrorismo hanno difeso sino all’estremo sacrificio il diritto/dovere di cronaca e di critica garantiti dall’art. 21 della Costituzione e tutelato il sacrosanto diritto dell’opinione pubblica a conoscere la verità dei fatti. In un’epoca di profondi mutamenti nell’universo della comunicazione, riaffermare i valori e le professionalità dei cronisti significa rafforzare il baluardo contro i reiterati, e sempre in atto, tentativi condotti da più parti di imbavagliare la voce dei giornalisti, di manipolare l’informazione e di mortificare la libertà di stampa. Tentativi per contrastare i quali l’UNCI e tutti i cronisti italiani sono schierati in prima linea

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