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Ordine 17 Lug 2006

Foto di Diana, l'Ordine della Lombardia avvia il procedimento disciplinare nei confronti di "Chi" e del "Corriere della Sera" Il direttore di "Chi": "Abbiamo esercitato il diritto di cronaca"

Il presidente dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia, Franco Abruzzo, ha avviato il procedimento disciplinare nei confronti del settimanale "Chi" e del "Corriere della Sera", per aver pubblicato le foto della principessa Diana agonizzante dopo l'incidente sotto il ponte dell'Alma a Parigi, nell'estate di 9 anni fa

Il presidente dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia, Franco Abruzzo, ha avviato il procedimento disciplinare nei confronti del settimanale "Chi" e del "Corriere della Sera", per aver pubblicato le foto della principessa Diana agonizzante dopo l'incidente sotto il ponte dell'Alma a Parigi, nell'estate di 9 anni fa

Secondo il codice deontologico elaborato nel 1998, le foto di Diana agonizzante "feriscono la dignità della persona" oltre ad essere "non essenziali" ai fini della descrizione degli avvenimenti. Le violazioni del codice da parte dei giornalisti iscritti sono sanzionabili soltanto in via disciplinare da parte dell'Ordine; non sono previste sanzioni penali. (AGI) '"Censurandò solo la pubblicazione del bozzetto del medico legale, il Garante esamina e assolve 'Chi' per tutto il resto. Compresa la famosa foto di Diana che tanto ha scandalizzato i tabloid inglesi. La foto non risulta neppure citata nel provvedimento, se non per inciso insieme al dettaglio su Dodi, e nell'ambito di un commento sulla 'dinamica dell'incidente'". Lo sostiene il direttore di 'Chì, Umberto Brindani, in relazione al provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali che ha vietato al settimanale da lui diretto di "diffondere ulteriormente i dati personali di carattere sanitario riguardanti la principessa Diana". "Il divieto - sottolinea Brindani - si riferisce solo e unicamente al documento preliminare all'autopsia (un altro atto ufficiale dell'inchiesta francese) che 'Chi' ha pubblicato alle pagine 12 e 13 del numero scorso. Mi atterrò rigorosamente alle indicazioni del Garante, ma devo far notare due cose". Innanzi tutto, spiega il direttore del settimanale, "visto che uno dei misteri su Diana è la famosa teoria del complotto (sostenuta tra gli altri da Mohammed Al Fayed), teoria che sarebbe avvalorata dall'eventualità che la principessa fosse incinta di Dodi, i risultati dell'autopsia non sembrano affatto irrilevanti ai fini dell'accertamento della verità. Da questo punto di vista, ritengo di aver esercitato correttamente il diritto di cronaca, perchè anche la pubblicazione di dati sanitari non è censurabile se rientra nella necessità oggettiva di informare su un fatto rilevante". Ma, per Brindani, c'è "un secondo, e forse più importante, punto" che riguarda appunto il fatto che il Garante dice stop alla pubblicazione del bozzetto medico legale e "assolve 'Chi' per tutto il resto. "La voce autorevole del Garante, dunque, ci invita - conclude - a non diffondere più i 'dati sanitarì (il bozzetto del medico legale) e decreta nello stesso tempo che pubblicando la foto della principessa non abbiamo violato la legge, la deontologia e neppure la privacy. Mai una disposizione teoricamente 'censorià è stata più rispettosa della libera stampa e del diritto dei cittadini a essere informati". (ANSA)

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