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Editoria 11 Dic 2008

Fnsi: "Occorre una riforma complessiva dell'editoria prima di qualsiasi taglio finanziario. Condividiamo le iniziative del Presidente Fini e della Commissione cultura della Camera"

“L’iniziative del Presidente della Camera, Gianfranco Fini, e della Commissione Cultura di Montecitorio appaiono rispettose dell’esigenza della massima chiarezza e giustizia distributiva relativamente ai provvedimenti pubblici a sostegno dell’editoria". Lo afferma in una nota la Federazione Nazionale della Stampa Italiana

“L’iniziative del Presidente della Camera, Gianfranco Fini, e della Commissione Cultura di Montecitorio appaiono rispettose dell’esigenza della massima chiarezza e giustizia distributiva relativamente ai provvedimenti pubblici a sostegno dell’editoria". Lo afferma in una nota la Federazione Nazionale della Stampa Italiana

"C’è bisogno di assicurare risorse di carattere strategico - prosegue la nota della Fnsi - per il pluralismo e per l’industria dell’informazione con misure pluriennali non rivedibili anno per anno. Serve soprattutto una riforma complessiva dell’editoria prima di qualsiasi taglio finanziario”. Il governo adotti il nuovo regolamento sull'editoria ''solo dopo aver acquisito gli orientamenti'' della commissione Cultura della Camera, competente in materia, ''e tenendo conto delle indicazioni conclusive in tale sede formulate''. E' ''l'esigenza'' sottoposta all'esecutivo dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, in risposta alla lettera inviatagli qualche giorno fa da diversi esponenti del Pdl, primo firmatario Enzo Raisi. Nella lettera, i parlamentari della maggioranza avevano definito di ''dubbia legittimita''' l'interpretazione fornita dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti, in base alla quale la delega del governo in materia di regolamento per l'editoria non puo' essere soggetta a ''parere vincolante delle commissioni parlamentari'' e avevano chiesto a Fini di intervenire ''per una corretta interpretazione''. Anche l'opposizione aveva protestato contro il comportamento del governo, che a loro giudizio 'calpestava' le Camere. In una lettera indirizzata all'on. Raisi, alla luce dei precedenti nei quali si e' discusso della facolta' delle commissioni di esprimere un parere vincolante sugli schemi di atti normativi del governo, Fini spiega che ''e' da escludersi che possa ritenersi preclusa alle Camere la possibilita' di discutere e votare disposizioni quali quelle in esame''. Nel caso specifico, precisa il presidente della Camera, ''non e' configurabile, su un piano strettamente giuridico, un obbligo del governo di adeguarsi a un parere parlamentare sullo schema di regolamento, ne' risulta in vigore alcuna previsione legislativa circa un parere parlamentare obbligatorio''. E tuttavia, a giudizio di Fini, ''appare parimenti evidente'' che la Camera ha manifestato l'esigenza che ''le competenti commissioni parlamentari siano espressamente chiamate a rendere il proprio parere al governo e che quest'ultimo vi si debba conformare''. Fini esprime apprezzamento per ''la sensibilita' istituzionale gia' mostrata dal governo nell'avviare un'interlocuzione con la commissione in merito al regolamento in questione'', ma spiega di aver ''ritenuto di sottoporre all'attenzione del governo l'esigenza che siano assicurati alla Camera tempi e modi congrui per il relativo esame presso la competente commissione parlamentare. Appare inoltre doveroso e necessario - conclude il presidente della Camera - che il procedimento di adozione del regolamento da parte del governo si definisca solo dopo aver acquisito gli orientamenti della suddetta commissione e tenendo conto delle indicazioni conclusive in tale sede formulate''. Nei giorni scorsi, il sottosegretario Bonaiuti aveva annunciato l'intenzione di inviare il regolamento al Consiglio di Stato per il previsto parere ''entro e non oltre il 10-15 dicembre''. (ANSA) Il governo ascolti l'invito del presidente della Camera, Gianfranco Fini, ad assicurare alle commissioni parlamentari ''tempi e modi congrui'' per esaminare il nuovo regolamento sull'editoria: e' l'auspicio di Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, e di Emilia De Biase (Pd). ''Apprezziamo la posizione molto equilibrata del presidente Fini - dicono Giulietti e De Biase, che oggi hanno chiesto, in apertura dei lavori della commissione Cultura di Montecitorio, che venisse resa pubblica la lettera del presidente della Camera - che non solo ribadisce l'autonomia e la correttezza delle decisioni assunte dalla Camera, ma soprattutto invita il governo, su una materia delicatissima che riguarda il pluralismo, a compiere ogni sforzo per arrivare a una soluzione condivisa''. Giulietti e De Biase si augurano che ''il governo tenga conto di queste osservazioni, promuovendo subito le audizioni con le parti sociali. E' questo il modo migliore per arrivare in tempi rapidi ad approvare il regolamento modificato e a una riforma dell'editoria che e' sempre piu' urgente. Ribadiamo la nostra disponibilita' - concludono - a questo percorso''. (ANSA)

@fnsisocial

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