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Rai 31 Gen 2012

Fnsi: le nuove nomine, un colpo letale alla Rai Verna: il problema non è nei nomi, ma nel metodo

Chi ha voluto decidere a maggioranza, spaccando il vertice su due nomine di grande rilievo, ha inflitto alla credibilità della Rai un colpo che rischia di essere letale. Il cosiddetto servizio pubblico, anziché chiudere la stagione delle censure e delle espulsioni, prosegue con altri mezzi in una condotta di evidente asservimento a decisioni politiche pattuite all’esterno dell’azienda. E’ responsabilità di questi dirigenti irresponsabili se sempre più diffuso nel Paese è il dubbio sulla coincidenza tra servizio pubblico e Rai.

Chi ha voluto decidere a maggioranza, spaccando il vertice su due nomine di grande rilievo, ha inflitto alla credibilità della Rai un colpo che rischia di essere letale. Il cosiddetto servizio pubblico, anziché chiudere la stagione delle censure e delle espulsioni, prosegue con altri mezzi in una condotta di evidente asservimento a decisioni politiche pattuite all’esterno dell’azienda. E’ responsabilità di questi dirigenti irresponsabili se sempre più diffuso nel Paese è il dubbio sulla coincidenza tra servizio pubblico e Rai.

La Fnsi, in totale sostegno alle posizioni dell’Usigrai, rinnova per parte sua l’appello al Presidente del Consiglio perché, nei tempi più brevi, proponga al Parlamento una radicale riforma dei criteri di nomina del vertice Rai, che stronchi ogni sudditanza ai governi, ai partiti, ai gruppi di potere più o meno occulto. Il sindacato dei giornalisti ringrazia inoltre il consigliere Rizzo Nervo per la nettezza con cui ha voluto dissociarsi da questa smaccata operazione lottizzatoria. ROMA, 31 GENNAIO RAI: VERNA (USIGRAI), CDA CERTIFICA FINE ESPERIENZA NEGATIVA
''Il cda ha autocertificato la fine di una negativa esperienza. Il voto 5 a 4 è il capolinea di ogni tentativo di trovare soluzioni condivise nell'interesse dell'azienda e non dei partiti di riferimento dei consiglieri''. Lo dichiara il segretario Usigrai Carlo Verna.
''Il problema non è nei nomi, ma nel metodo - prosegue Verna -, a tutto tondo emerge una Rai sotto lo scacco dei partiti che costituivano la maggioranza dell'ex governo, iconograficamente s'impone il volto del consigliere Verro, che nello stesso tempo rinuncia a fare il deputato, evidentemente perché è più fruttuoso dal punto di vista politico occuparsi di Rai, mentre il Presidente di garanzia è senza possibilità effettiva di offrire qualsivoglia garanzia''.
''E' ancor più chiaro - conclude Verna - che senza il cambio della legge sulla governance la Rai muore e chi non interviene determina con l'omissione l'assassinio del servizio pubblico radiotelevisivo, ma siamo certi che Monti manterrà fede a quanto ha anticipato. Per quanto riguarda l'Usigrai fino al cambio di vertice nessun tavolo più per la riforma dell'offerta informativa dall'estero o per la creazione della testata unica che dovrebbe nascere dalla fusione tra Rainews e Televideo.
Quando e se su questi temi saremo, come da obbligo contrattuale convocati, ci presenteremo consegnando l'avvio della procedura di sciopero''. (ROMA, 31 GENNAIO - ANSA) RAI: VERNA (USIGRAI), IL 9 FEBBRAIO LA 'SFIDUCIA' AL DG
L'Usigrai esprimerà la 'sfiducia' al direttore generale della Rai Lorenza Lei il 9 febbraio: lo annuncia il segretario, Carlo Verna.
''La situazione che si è determinata per la forzatura di ieri - sottolinea Verna in una nota – è talmente grave da non consentire ulteriori indugi, ne' procedure complesse, come quando votammo con un referendum la sfiducia a Mauro Masi. Per esternare la nostra valutazione sul capo azienda, primo responsabile di quanto accaduto ieri, che finisce col danneggiare anche i professionisti nominati, dobbiamo fare in maniera diversa. Intanto è il sottoscritto segretario a nome di
tutti i giornalisti a dichiarare formalmente che nessuna fiducia è  più possibile nell'operato di Lorenza Lei. La ratifica di questa posizione avverrà da parte dell'esecutivo Usigrai il 9
febbraio, e successivamente a stretto giro sarà convocata l'assemblea nazionale dei comitati di redazione perche' faccia altrettanto''.
''Abbiamo apprezzato molto invece la strada della dignità, che ha saputo percorrere per ora solo (e lo ringraziamo anche per l'impegno di questi anni) il consigliere Nino Rizzo Nervo.
In queste ore drammatiche - sottolinea ancora il segretario dell'Usigrai - va elogiata retrospettivamente anche Lucia Annunziata, che seppe salvaguardare la Rai, lasciando la
presidenza di garanzia, quando vide che non c'erano le condizioni per svolgere il suo ruolo. Quella scelta avrebbe dovuto indurre ad un immediato dibattito sulla legge che disciplina la governance. Invece la Gasparri tortura ancora il servizio pubblico a distanza di diversi anni. Domani a Venezia
nel corso della tredicesima manifestazione di 'Riprendiamoci la Rai', rilanciando l'esigenza di cambiamento, l'Usigrai spiegherà anche quali sacrifici i giornalisti siano pronti ad affrontare''. (ROMA, 1 FEBBRAIO - ANSA) RAI: CDA SI SPACCA SU TG1 E TGR, RIZZO NERVO SI DIMETTE
GARIMBERTI, URGENTE RIFORMA GOVERNANCE; DG, SCELTE AUTONOME
Il consiglio di amministrazione della Rai ha dato il via libera alla nomina di Alberto Maccari alla guida del Tg1 fino al 31 dicembre con diritto di recesso per l'azienda e a quella di Alessandro Casarin alla Tgr. Ma le nomine, proposte dal direttore generale Lorenza Lei, passano a maggioranza per cinque voti a quattro: a favore Antonio Verro, Guglielmo Rositani, Angelo Maria Petroni, Giovanna Bianchi Clerici e Alessio Gorla; contro il presidente Paolo Garimberti e i consiglieri Nino Rizzo Nervo, Giorgio Van Straten e Rodolfo De Laurentiis. Si dimette per protesta Rizzo Nervo (le nomine, spiega, ''rappresentano l'ultima e per me insanabile ferita inferta all'autonomia del Servizio pubblico dai condizionamenti asfissianti della politica'') e chiede l'intervento della politica e delle istituzioni. Giorgio Van Straten dice che deciderà domani anche se avrebbe voglia di continuare la battaglia dall'interno, in un Cda che dovrebbe scadere tra fine marzo e maggio. Di diverso avviso Verro che rifiuta l'incarico di parlamentare Pdl per rimanere nel consiglio.
Continua la battaglia dall'interno anche il presidente Garimberti, che denuncia: ''ciò che è accaduto oggi è la conferma che questa governance condanna la Rai all'ingovernabilità e che è urgente affrontare il problema delle norme che regolano la vita e l'attività dell'Azienda''.
''Mi spiace che Nino Rizzo Nervo abbia deciso di rassegnare le dimissioni. Pur comprendendone le ragioni - dice ancora il presidente - penso che sia opportuno però oggi continuare dall'interno una battaglia per migliorare la governance della Rai e per consegnare l'Azienda in condizioni più adeguate a chi verrà dopo di noi''. Per Garimberti infatti, ''si poteva ragionare su un mandato dei direttori legato a quello della durata del Cda ma la pervicacia con cui si sono portate avanti le nomine al Tg1 e alla Tgr dimostra che non si tratta di nomine d emergenza ma di nomine che hanno spaccato il Consiglio e che per questo non possono che incontrare la mia disapprovazione, soprattutto perché il Direttore Generale aveva preso altri impegni al momento del primo interim consegnato ad Alberto Maccari''.  
In un accesissimo clima politico, dentro e fuori la Rai, difende le sue scelte il direttore generale Lorenza Lei.
''Rivendico l'autonomia delle scelte - spiega - e spiace che possano essere state interpretate con logiche che non mi appartengono, come dimostrano ampiamente tutte le scelte assunte in questi nove mesi da Direttore Generale della Rai''. ''Nella seduta odierna è stato approvato l'intendimento di nomina di due professionalità interne alla Rai la cui competenza è fuori discussione'', dichiara ancora il dg.
Il malumore è evidente tra i consiglieri che hanno votato no: ''Questa sera in Rai è stata resuscitata la sterile contrapposizione in cui era rimasto avvitato il Paese, non riuscendo a cogliere il nuovo clima che c'era nelle istituzioni e nel Paese nato con il governo Monti'', dichiara Rodolfo De Laurentiis. ''Per quanto mi riguarda - dice Van Straten parlando del dg - in consiglio ho ritirato fiducia che le avevo dato in occasione dell'elezione, perché speravo che da dirigente garantisse maggior autonomia rispetto a quella che lei ha garantito''.
Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, che prima del Cda aveva chiesto di fermarsi, dopo le nomine dice: ''Non resteremo con le mani in mano. Non staremo di certo fermi davanti a coloro che vogliono vedere distrutta un'azienda pubblica''. ''Bersani usa sulla Rai il linguaggio della minaccia e della protervia. La smetta. Rispetti le decisioni del consiglio di amministrazione, rilegga le sentenze della Corte Costituzionale e si renda conto che la sua arroganza non lo porterà da nessuna parte. Quel che lui dice è falso. Quel che propone è illegale'', gli risponde il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri che è anche ''padre'' dell'attuale legge di nomina del Cda. ''La sinistra vuole avvelenare il clima'', aggiunge il vicepresidente della Camera e collega di partito Maurizio Lupi.
''La misura è colma. Adesso anche il governo faccia la sua parte e restituisca dignità al servizio pubblico della Rai e ai tanti professionisti che vi lavorano, defenestrando i partiti dalla gestione dell'azienda'', dice Antonio di Pietro, leader di Idv. Cosi' Fnsi e Usigrai, rinnovano l'appello al Presidente del Consiglio perché, nei tempi più brevi, proponga al Parlamento una radicale riforma dei criteri di nomina del vertice Rai, che ''stronchi ogni sudditanza ai governi, ai partiti, ai gruppi di potere più o meno occulto'', chiede il sindacato dei giornalisti.
''Non partecipo alle polemiche, dopo 40 anni di professione non serviva alcun patto per nominarmi'', è il commento di Maccari che ha accettato un contratto con diritto di recesso per l'azienda, che potrà essere esercitato dopo l'approvazione del bilancio consuntivo e quindi probabilmente dal futuro cda. (ROMA, 31 GENNAIO -  ANSA) RAI: MAGGIORANZA CDA, OK MACCARI A TG1 E CASARIN A TGR
Il consiglio di amministrazione della Rai ha dato il via libera - secondo quanto si apprende - alla nomina di Alberto Maccari alla guida del Tg1 e a quella di Alessandro Casarin alla Tgr. Secondo quanto si apprende entrambe le nomine sarebbero passate per cinque voti a quattro. (ROMA, 31 GENNAIO -  ANSA) GIULIETTI, AZIENDA SI È AUTOCOMMISSARIATA
''La Rai è ormai travolta dalla arroganza e dal ridicolo, ed è difficile dire quale dei due atteggiamenti sia ormai  prevalente''. Lo dice il portavoce di Articolo 21 Giuseppe Giulietti, che aggiunge: ''Oggi la Rai si è autocommissariata, anzi è stata definitivamente commissariata dalla banda del conflitto di interessi''.
Nessuno, secondo Giulietti, ''può continuare a dare una copertura di qualsiasi natura a questa situazione, la vita di questo consiglio di amministrazione si è ormai conclusa e non c'è motivo alcuno di prolungarne la agonia. Al governo -prosegue- chiediamo solo di dare immediata conseguenza alle dichiarazioni del presidente Monti e di inserire già nel prossimo provvedimento, sia la liberalizzazione del settore dei media e delle frequenze, sia una norma per 'recidere definitivamente ogni legame improprio con i governi, le forze politiche, le lobbies di ogni natura' come hanno opportunamente chiesto tutte le associazioni sindacali e professionali del giornalismo italiano''.
Ogni giorno perso, aggiunge, ''sarà un ulteriore contributo alla  colpevole dissoluzione di un bene pubblico.
Il portavoce di Articolo21 si dice poi in attesa delle ''inevitabili decisioni che la Corte dei Conti dovrà assumere anche in relazione ai modi, ai tempi, ai metodi che hanno segnato i comportamenti della direzione generale e di alcuni consiglieri di amministrazione. Un grazie- conclude- al consigliere Rizzo Nervo che si è dimesso, siamo sicuri che non resterà solo e Che anche altri a cominciare dal 'Presidente di garanzia' vorranno seguire il suo esempio''. (ROMA, 31 GENNAIO -  ANSA) RAI: RIZZO NERVO SI È DIMESSO DAL CDA
Il consigliere Nino Rizzo Nervo si è dimesso dal consiglio di amministrazione della Rai, dopo la riunione di oggi che ha ratificato la nomina di Maccari al Tg1 e di Casarin alla TgR a maggioranza. (ROMA, 31 GENNAIO - ANSA) RAI: RIZZO NERVO A GARIMBERTI, DECISIONI ATTO SCRITIERATO
''Le decisioni assunte oggi dal Consiglio di amministrazione su proposta del Direttore generale in merito alle direzioni del TG1 e della TGR mi inducono a rassegnare le dimissioni''. Il consigliere d'amministrazione Rai Nino Rizzo Nervo,  ha annunciato le sue dimissione con due lettere: al presidente della Rai Paolo Garimberti e al presidente della Commissione di Vigilanza Sergio Zavoli.
''Giudico quanto è avvenuto l'ultimo scriteriato atto di una gestione aziendale - scrive a Garimberti - condizionata da logiche di parte che sta spingendo l'azienda verso un rapido declino. Ho più volte denunciato anche in Consiglio la gravità della situazione e Ti do atto degli sforzi che hai compiuto in questi anni per preservare l'autonomia delle decisioni e per tutelare gli interessi aziendali'', continua Rizzo Nervo che alla Rai ''di poter presto riconquistare l'autorevolezza e la credibilità perdute''. (ROMA, 31 GENNAIO -  ANSA) RAI: GARIMBERTI, NON MI DIMETTO, DISAPPROVO NOMINE ODIERNE
"Il voto di stasera indica che a forza di star chiusi nel Palazzo della Rai si perde la sintonia con il Paese. Si poteva ragionare su un mandato dei direttori legato a quello della durata del Cda ma la pervicacia con cui si sono portate avanti le nomine al Tg1 e alla Tgr dimostra che non si tratta di nomine di emergenza ma di nomine che hanno spaccato il Consiglio e che per questo non possono che incontrare la mia disapprovazione, soprattutto perché il Direttore Generale aveva preso altri impegni al momento del primo interim consegnato ad Alberto Maccari. Ciò che è accaduto oggi è la conferma che questa governance condanna la Rai all'ingovernabilità e che è urgente affrontare il problema delle norme che regolano la vita e l'attività dell'Azienda. È l'appello che rivolgo nuovamente con impellenza alle istituzioni competenti e in primo luogo all'Azionista anche alla luce della grave situazione che si è creata con le dimissioni di un Consigliere. Mi spiace che Nino Rizzo Nervo abbia deciso di rassegnare le dimissioni. Pur
comprendendone le ragioni, penso che sia opportuno però oggi continuare dall'interno una battaglia per migliorare la governance della Rai e per consegnare l'Azienda in condizioni più adeguate a chi verrà dopo di noi". Lo afferma con una nota il Presidente della Rai, Paolo Garimberti. (ROMA, 31 GENNAIO -  AGI)

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