Roma, 4 giugno - Per ''assicurare il diritto di replica'' al ministro Tremonti, l'Agcom ha disposto che la Rai mandi in onda una puntata di Report sulla manovra economico-finanziaria del governo in cui si ''dia spazio anche a voci e a testimonianze positive, nazionali e/o internazionali''.
Lo ricordano Fnsi e Usigrai, alla vigilia della puntata del programma che domani tornerà sulla vicenda, che offrono solidarietà a Milena Gabanelli e puntano il dito sul richiamo dell'Autorità per le comunicazioni definendolo ''del tutto improprio'' nonché ''un precedente assai rischioso''.
Il sindacato dei giornalisti - si legge in una nota - ''considera il rispetto del diritto di replica un elemento essenziale di un'informazione corretta, ma giudica del tutto improprio il richiamo che ad esso viene fatto nella vicenda in questione. Sia perché a Report non è stato contestato alcun dato tra quelli forniti nel programma; sia, soprattutto, perché il ministro Tremonti era stato ripetutamente invitato a partecipare, ma ha rifiutato di essere intervistato e di far intervistare i suoi collaboratori''.
Con questa decisione, sostengono Fnsi e Usigrai, ''l'Agcom stabilisce un precedente assai rischioso: ogni soggetto istituzionale o politico può negarsi alle interviste e poi far sanzionare chi si è occupato di lui, imputandogli una faziosa unilateralità malgrado la accertata volontà del giornalista di dar conto di tutti i punti di vista. Fnsi e Usigrai – conclude la nota - vogliono ribadire la piena solidarietà a Milena Gabanelli e agli altri colleghi di Report. Il giornalismo d'inchiesta, che già è merce rara, non può essere costretto a rispettare vincoli insensati''. (ANSA)
REPORT 'RIPARA' CON TREMONTI MA RILANCA SU SOCIAL CARD
GABANELLI, AVREMMO VOLUTO IL MINISTRO CHE ERA ARRABBIATO
Roma, 5 giugno - Report, come stabilito dall'Agcom dopo la richiesta del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ''ripara'' sulla manovra 2010 presa di mira nella puntata dello scorso 24 ottobre. Ma rilancia sulla social card. Altra misura voluta dal ministro dell'Economia ma che - secondo la trasmissione - non avrebbe centrato gli obiettivi fissati. Il tutto senza il ministro che, come ricostruisce Milena Gabanelli - ''si era arrabbiato''.
Per riparare Report ricostruisce pregi e difetti della manovra da 25 miliardi (in particolare, il ricorso ai tagli lineari ''indiscriminati'' che si' hanno fatto scendere la spesa pubblica ma a danno dei servizi ai cittadini) e la Gabanelli ricorda di aver chiesto al ministro di replicare non ottenendo però ''alcuna risposta''. Poi la delibera dell'Agcom e dunque la puntata riparatrice. Tra gli economisti 'filotremontiani' ascoltati (l'accordo è che dovessero esprimere solo posizioni a favore della manovra viceversa la Rai rischiava la multa dell'Agcom) Alberto Quadrio Curzio: ''il deficit sta calando ma dovremmo fare di più se il programma sottoposto a Bruxelles si rivelasse insufficiente''; poi Marco Fortis: l'Italia nel 2011 sarà l'unico paese ad avere un avanzo primario''. Ma il problema evidenziato da Report a questo punto è l'inflazione.
Se dovesse aumentare più del previsto sarebbero necessari ulteriori tagli? ''Potrebbe avere un effetto sui tassi di interesse. - replica il presidente Istat, Enrico Giovannini - resterebbero meno risorse per gli investimenti''. Servirebbero 15 miliardi in più l'anno, afferma Paolo Manesse, un altro economista interpellato.
E poi ci sarà la manovra per azzerare il deficit (40 miliardi) e quella sul debito (46 miliardi). ''Non sarà così automatico - si augura Fortis - anche Francia e Germania hanno disatteso i parametri''. E anche Marco Onado Rassicura: ''Non siamo come la Grecia, abbiamo i conti pubblici in ordine''.
Gabanelli chiude questa parte della trasmissione spiegando che ''sarebbe stato utile sentire il ministro'' e che forse il problema tipicamente italiano è non riuscire ad aggredire i problemi per colpa delle lobby.
Infine, Report rilancia sulla social card. Viene ascoltato il ministro del Welfare Maurizio Sacconi. L'idea iniziale era di attribuirla a 1 milione di cittadini in difficoltà. E ora le regole sono cambiate ed arriverà - secondo i calcoli di Report - a meno della metà dei beneficiari. Questo anche perché è stato dimezzato uno dei requisiti d'accesso: l'Insee. Cioè l'indicatore della 'ricchezza' individuale. Prima era a 6.000 euro l'anno, ora a 3.000. Dopo una breve intervista, una serie di contestazioni su dati e nuove regole con la cronista di Report Sacconi sbotta: ''Lei rappresenta un certo mondo che pensa che lo Stato debba fare tutto''.
Replica Gabanelli in chiusura di servizio: ''vorremmo uno Stato che funziona con regole trasparenti''. (ANSA)