CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Rai 19 Mag 2011

Flop di Sgarbi, Rai1 sospende il programma

È un flop. Il programma di Vittorio Sgarbi "Ci tocca anche Sgarbi", andato in onda ieri sera, in prima serata su Rai1, ha totalizzato un ascolto di soli 8,27% di share, 2,64 milioni di spettatori. Rai1 sospende il programma in quanto il risultato degli ascolti è fortemente penalizzante per la Rete ammiraglia rispetto al trend del periodo di garanzia.

È un flop. Il programma di Vittorio Sgarbi "Ci tocca anche Sgarbi", andato in onda ieri sera, in prima serata su Rai1, ha totalizzato un ascolto di soli 8,27% di share, 2,64 milioni di spettatori. Rai1 sospende il programma in quanto il risultato degli ascolti è fortemente penalizzante per la Rete ammiraglia rispetto al trend del periodo di garanzia.

Sgarbi convoca una conferenza stampa torrenziale nella quale ammette i suoi sbagli ma non si pente.
"Sono un colpevole non pentito, sono anomalo e felice", dice sottolineando: "Il mio programma è morto ma non sono morto io". Il critico d'arte sostiene di non credere "alla congiura". "La Lei non ha giocato contro di me, è stata tutta colpa mia, ho osato troppo. Sgarbi attacca il pubblico che "evidentemente preferisce 'Chi l'ha visto?' dove si parla della signora Melania, evidentemente quel programma è stato seguito da chi comprensibilmente era più interessato alla morte".
Della trasmissione Sgarbi cambierebbe il ritmo ma "non i contenuti" e aggiunge: "Avrei dovuto forse fare una trasmissione in cui toccavo il tema Berlusconi? Non l'ho citato una sola volta, è argomento complicato Berlusconi, e comunque non mi sembrava dovesse essere trattato. Mi viene da dire che se Saviano ha successo parlando di mafia e non parlando di energia, vuol dire che abbiamo visioni diverse. Per lui è quello di combattere un modello di mafia che ha i suoi riferimenti locali". E non getta la spugna: "Tornerò in prima serata, statene certi, e parlerò di arte". Sgarbi ha riferito di non aver avuto alcun confronto sulla trasmissione con il nuovo direttore generale della Rai, Lorenza Lei e ha riferito che Mauro Masi, all'epoca dg a viale Mazzini, "non si è posto il problema del contenuto del programma". Intanto il Cda della Rai è riunito proprio sull'argomento, per le relative conseguenze. "Come volevasi dimostrare - afferma Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo21 - non è solo un problema 'politico' ma è clamorosamente un problema aziendale".
Dall'opposizione arrivano dure critiche. Stefano Fassina (Pd) si chiede chi ora "pagherà il contratto", mentre Riccardo Milana, di Allenza per l'Italia e membro della commissione di Vigilanza Rai definisce il flop "l'ultimo regalo di Masi".
Secondo Roberto Rao la decisione della Rai di sospendere la trasmissione "era obbligata" e chiede che la Rai faccia "chiarezza". Di un programma "molto personalizzato" parla invece il conduttore Bruno Vespa che sottolinea: "Non giudico mai le trasmissioni degli altri. Ho visto solo una parte del programma e mi è sembrato molto, molto personalizzato. Il risultato è stato quello che è stato...". (AGI)

@fnsisocial

Articoli correlati