La corte di Appello di Firenze, con sentenza depositata giovedì 23 ottobre 2025, ha confermato la condanna di primo grado al tifoso che il 27 novembre 2021, fuori dallo stadio di Empoli, fu autore di un atto sessista nei confronti della giornalista Greta Beccaglia mentre era impegnata in una diretta televisiva per l'emittente Toscana Tv, condannando anche l'appellante al pagamento delle spese legali alla cronista e alle parti civili.
Un anno e sei mesi di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali e al risarcimento dei danni morali e materiali: questa la pena che era stata stabilita dal Gup di Firenze il 20 dicembre 2022, disponendone la sospensione per 5 anni subordinandola alla partecipazione a specifici percorsi di recupero presso enti o associazioni che si occupano di prevenzione, assistenza psicologica e recupero di soggetti condannati per il reato di violenza sessuale.
Confermati in appello anche i risarcimenti e la refusione delle spese processuali a beneficio della Federazione nazionale della Stampa italiana, costituita con l'assistenza dell'avvocato Giulio Vasaturo parte civile al fianco della collega, e del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti.
«È con soddisfazione - commenta il presidente Ast, Sandro Bennucci - che l'Associazione Stampa Toscana apprende la notizia della sentenza della corte d'Appello di Firenze per una vicenda che ha toccato profondamente non solo il mondo del giornalismo, ma la stessa coscienza della società civile. L'oltraggio subito dalla collega durante la diretta fuori dallo stadio di Empoli si commenta con una sola parola: indignazione. Il sindacato era e continuerà a stare al fianco della giornalista fino a quando la parola fine sull'intera vicenda non sarà pronunciata». (mf)