Il presidente del Gruppo Toscano giornalisti sportivi-Ussi, Franco Morabito, d'intesa con l'Associazione Stampa Toscana di cui è gruppo di specializzazione, ha scritto una lettera al presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, al presidente della Lega di Serie A Lorenzo Casini, al presidente della Fnsi Vittorio di Trapani, al presidente dell'Ussi Gianfranco Coppola, al presidente dell'Odg Carlo Bartoli e al presidente dell'Odg Toscana Giampaolo Marchini, esprimendo preoccupazione per le frasi pronunciate nell'ultima conferenza stampa dal presidente della Fiorentina, Rocco Commisso. Il patron del club calcistico toscano ha detto di aver plaudito alla decisione di far allontanare da alcune testate giornalisti non graditi, aggiungendo poi che farà entrare «in casa sua», ossia al nuovo centro sportivo della Fiorentina denominato Viola Park, solo chi deciderà lui.
Prima di tutto, sottolinea Morabito, è inaccettabile la divisione fra "giornalisti buoni" e "giornalisti cattivi". Tale valutazione non è consentita a nessuno, nemmeno al presidente di un club, ma il problema va oltre: la Fiorentina pare abbia deciso di far svolgere il ritiro pre campionato alla squadra proprio al Viola Park. Impedire ai giornalisti di entrare per fare il loro lavoro significherebbe ledere il diritto di cronaca, violando l'articolo 21 della Costituzione. Naturalmente c'è l'augurio che le parole della conferenza stampa siano solo sfuggite a Commisso in un momento di delusione sportiva, ma in ogni caso la lettera del presidente Morabito tende a rimarcare che il diritto d'informare (e di lavorare) non può essere impedito a nessuno.
Di seguito il testo completo della lettera del presidente Morabito:
«Gentilissimo Presidente,
la stagione calcistica si è da poco conclusa ma dobbiamo purtroppo manifestare ancora una volta forte preoccupazione per situazioni non più tollerabili che minano alla base l’accesso alle fonti e la libertà di informazione. L’ultimo episodio in ordine di tempo riguarda la conferenza stampa che il presidente della Acf Fiorentina Rocco Commisso ha tenuto sabato scorso, 10 giugno, alla vigilia della sua ripartenza per gli Stati Uniti.
Dopo aver fatto, insieme al direttore generale Joe Barone, un bilancio della stagione sportiva e un accenno alla prossima nella quale la società dovrà affrontare anche il problema-stadio visto che i lavori previsti a partire dal giugno 2024 all’impianto comunale “Artemio Franchi” costringeranno la squadra, per circa due anni, a giocare altrove le partite casalinghe, il presidente Commisso ha parlato del Viola Park, il centro sportivo di sua proprietà in fase di ultimazione, nel quale la società ha deciso quest’anno di organizzare anche il raduno di pre-campionato. Rivolgendosi poi alla stampa ha affermato: “Fra voi vi sono certuni che fino ad oggi cercano di continuare a distruggere la nostra società. A questi penso io”. E, riprendendo il titolo di una vecchia canzone di Gigliola Cinquetti “Qui comando io”, ha così continuato, con tono fermo e deciso: “Al Viola Park comanda Rocco, non tutti possono entrare al Viola Park. E, come è stato fatto con Toscana TV (una emittente regionale che trasmette settimanalmente alcuni programmi sulla Fiorentina) dove alcuni (giornalisti, opinionisti esterni) sono stati mandati via, quando qualcuno parla male della società io devo difendere quelli che lavorano da noi. E io lo farò”.
Affermazione, questa, che l’Ussi Toscana da me rappresentata e l’Associazione Stampa Toscana nella persona del suo presidente Sandro Bennucci, ritengono del tutto inaccettabile. Perché, se è vero che per una iniziativa privata il proprietario di un impianto può disporne a suo piacimento invitando chi ritenga opportuno, è altresì vero che il ritiro pre-campionato di una squadra è da considerarsi a tutti gli effetti un evento pubblico al quale non può essere impedito, a discrezione del proprietario, o del presidente o di un suo delegato, l’accesso ai giornalisti “non graditi”. Tale atteggiamento, infatti, si tradurrebbe in una palese violazione del diritto di cronaca e del conseguente dovere del giornalista di informare il proprio pubblico.
Tutto ciò premesso, e nel ribadire con forza che gli accrediti e più in generale le condizioni che permettono di esercitare il diritto di cronaca non sono concessioni revocabili a piacere di chicchessia, chiediamo all’Unione Stampa Sportiva Italiana, alla Federazione Nazionale Stampa Italiana, all’Ordine dei Giornalisti, alla Federazione Italiana Giuoco Calcio e alla Lega Professionisti Serie A di intervenire – ciascuno nel proprio ambito di competenza – affinché quanto annunciato dal presidente Commisso non debba verificarsi. Nel caso in cui, invece, egli dovesse confermare le sue decisioni valuteremo le eventuali iniziative da intraprendere per tutelare il lavoro professionale dei colleghi.
In attesa di una cortese risposta, vogliate gradire i più distinti saluti».