Ancora un giornalista ucciso nelle Filippine. Si tratta di Virgilio 'Vir' Maganes, membro dell'Unione nazionale dei giornalisti delle Filippine (Nujp), che ha condannato l'attacco: «L'omicidio di 'Vir' è avvenuto appena una settimana dopo la Giornata internazionale per porre fine all'impunità dei crimini contro i giornalisti, il 2 novembre. Vir è il diciottesimo giornalista assassinato durante l'amministrazione Duterte e il 190esimo dal 1986. La sua morte è un'accusa contro il governo, che continua a vantarsi del fatto che la libertà di stampa nel Paese è viva e vegeta».
Il 62enne, commentatore per la stazione radio Dwpr nella provincia settentrionale di Pangasinan, è stato ucciso martedì 10 novembre a Villasis «con sei colpi di pistola sparati da due uomini non identificati a bordo di una moto», ha riferito ai media il maggiore di polizia Christian Alucod. Si tratta del secondo attentato alla vita di Maganes. Nel novembre 2016, era sopravvissuto a un attacco di uomini armati a Dagupan City, mentre si recava al lavoro. Il caso, secondo la Nujp, sarebbe collegato all'omicidio: «L'incidente del 2016 non è mai stato risolto e a quanto pare Vir è stato lasciato senza protezione».
L'Unione dei giornalisti ha chiesto una rapida risoluzione del caso e ha aggiunto: «Continueremo a cercare giustizia per Vir e tutti gli altri nostri colleghi caduti mentre proseguiamo la lotta per una vera libertà di stampa e di espressione nelle Filippine».
Il Paese è considerato uno dei più pericolosi al mondo per i giornalisti: il mese scorso, il Comitato per la protezione dei giornalisti con sede a New York ha dichiarato le Filippine al settimo posto del proprio indice globale d'impunità. (Adnkronos)