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Rai 21 Ott 2010

Fazio-Saviano, Franco Siddi: “Siamo a scene da fine impero, ma i responsabili pagheranno alla fine il conto” E Berlusconi querela Report Siddi: "Le denunce non fermano e non fermeranno le notizie"

''Siamo ormai a scene da fine impero. Dopo il tentativo di fermare 'Annozero' e le pressioni politiche, inutili, per condizionare Report, ora gli 'approfondimenti' che rallentano la trasmissione del programma di Fazio e Roberto Saviano''. È quanto rileva il segretario generale della Federazione nazionale della stampa italiana, Franco Siddi.

''Siamo ormai a scene da fine impero. Dopo il tentativo di fermare 'Annozero' e le pressioni politiche, inutili, per condizionare Report, ora gli 'approfondimenti' che rallentano la trasmissione del programma di Fazio e Roberto Saviano''. È quanto rileva il segretario generale della Federazione nazionale della stampa italiana, Franco Siddi.

''Con la legittimità formale di certi atti – sottolinea Siddi - si tenta di nascondere quello che è sempre più chiaro a tutti: un condizionamento asfissiante del potere politico oggi dominante che toglie ossigeno e creatività all'azienda del servizio pubblico''. Secondo il segretario della Fnsi ''l'idea di una Rai che diventa azienda normale si allontana sempre più. Il pluralismo delle voci, che deve garantire per natura il servizio pubblico, insieme alla messa in onda del meglio della cultura, dello spettacolo e dell'intrattenimento italiano, sono considerati un problema anziché la risorsa''. Per Siddi ''quello che sta andando in onda, con l'ostracismo alle voci dissonanti o semplicemente non omologate e ispirate ad autonomia intellettuale e culturale, è il 'balletto delle scuse del cattivo pagatore'. Ma il conto i responsabili dovranno prima o poi pagarlo''.(ANSA) FAZIO-SAVIANO: OSPITI ANCHE GRATIS, MA È BRACCIO DI FERRO
DG, VIA LIBERA; SAVIANO, NON SI VA IN ONDA, FESSERIE SU COMPENSI
Roma, 19 ottobre -Dopo una giornata di polemiche e colpi di scena, è ancora braccio di ferro su Vieni via con me. La Rai assicura che il programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano partirà regolarmente l'8 novembre. Ma lo scrittore replica: ''Non ci sono le condizioni per andare in onda''. Infatti, nonostante la disponibilità di Roberto Benigni e degli altri ospiti a intervenire gratis (il dg aveva definito eccessivo il cachet dell'attore, 250 mila euro), per Saviano ''non c'è sufficiente serenità''.
''Ci hanno messo veramente in condizioni terribili'', dice lo scrittore al Tg de La7. A suo giudizio la questione non riguarda il cachet degli ospiti: ''Sono state dette grandi fesserie sui compensi per cercare di trovare una legittimazione a farci lavorare male''. In realtà, precisa ancora l'autore di Gomorra, ''hanno cercato in tutti i modi di renderci la vita impossibile: tutto è cambiato quando ho presentato la scaletta degli argomenti'', in particolare ''la fabbrica del fango, i rapporti tra mafia e politica, il ritorno della spazzatura a Napoli, le favole raccontate sul terremoto in Abruzzo''.
In tarda serata una ulteriore precisazione della direzione generale: ''Dopo aver verificato con gli uffici competenti, esistono di tutte le condizioni perché il programma possa andare in onda regolarmente nei giorni previsti, sia per quello che riguarda i conduttori, questione peraltro da lungo tempo definita, sia per gli ospiti della prima puntata prevista per l'8 novembre''. Mentre la Endemol Italia, che produce la trasmissione, fa sapere di aver ricevuto dalla Rai ''ogni assicurazione che il contratto è in via di perfezionamento e che sarà definito nei tempi e nei modi prestabiliti''.
In casa Rai, però, è di nuovo bufera. La vicenda è esplosa ieri in tarda serata, con la notizia del mancato perfezionamento dei contratti per Benigni, Paolo Rossi e Antonio Albanese, previsti come ospiti alla prima puntata. Oggi, di prima mattina arriva la smentita di Masi: ''Nessuno stop, ma solo un doveroso approfondimento sulle cifre'', in particolare i 250 mila euro per il premio Oscar. Ma il manager dell'attore e regista, Lucio Presta, spiega che a quel compenso, proposto dalla Rai, aveva detto subito di sì ma poi l'azienda aveva ritrattato gli accordi già definiti. E poi rilancia: ''Se il programma ci sarà, la partecipazione di Benigni sarà gratuita''.
''Mortificato'', anche il direttore di Raitre Paolo Ruffini sottolinea il dietrofront dell'azienda: ''La trattativa per i tre ospiti era stata da poco conclusa a condizioni ritenute dalla Vice Direzione Generale competente particolarmente vantaggiose e senza che nessuno degli artisti coinvolti abbia posto obiezioni alle proposte ricevute dalla stessa Rai. Mi sfuggono le ragioni per cui la Rai abbia smentito se stessa''.
Paolo Rossi si limita a dire: ''speriamo che il programma si faccia! Sono stato contattato dagli autori, trovo il progetto molto bello e credo sia importante farlo. Al di là dei compensi, e al di là di qualunque discorso''. L'attore quindi precisa: ''Non che il mio compenso abbia mai spostato le sorti dei bilanci Rai (non abbiamo neanche iniziato a parlarne!), ma certamente il denaro non è mai stato la molla per farmi fare le cose. E non lo sarà neanche questa volta''.
Il tema finisce anche in Vigilanza. Rispondendo a una domanda dell'opposizione, il vice dg Lorenza Lei avrebbe confermato che il cachet, per Benigni, era troppo caro. Ma Ruffini controreplica: ''non ci è mai stato comunicato''.
Ma quanto sarebbe costata Vieni via con me alla Rai? Secondo alcune fonti bene informate, il programma costa circa 700 mila euro a puntata, ma Saviano lo pagherebbe la Endemol (si parla di 80 mila euro a puntata) così come gli autori. La Rai si farebbe invece carico delle spese di produzione, mettendo complessivamente a disposizione degli ospiti circa 450 mila euro. Tra quelli previsti, anche il leader degli U2 Bono Vox.
La vicenda intanto scatena un nuovo dibattito politico, con accuse di censura preventiva dall'opposizione. ''Ogni giorno c'è un caso in Rai'', commenta il segretario del Pd Pierluigi Bersani. Mentre' per il portavoce IdV, Leoluca Orlando, ''Masi stavolta si è superato e ha messo in atto una censura da Oscar''. E Roberto Rao, capogruppo dell'Udc in Vigilanza, rileva: ''È ragionevole che il dg non voglia perdere la faccia, ma la Rai non può perdere programmi di qualità, di successo e con ospiti che farebbero invidia a tutte le sue concorrenti''.
Dal centrodestra Luciano Sardelli (Noi Sud) difende Masi: ''Fa bene a vigilare sui conti dell'azienda''. (ANSA) Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, ha dichiarato:
“Le querele non fermano, e non potranno mai fermare, le notizie né potranno impedire le domande dei giornalisti. Questo vale in generale ed in particolare per l’annunciata azione legale contro la trasmissione televisiva Report di Milena Gabanelli. Il presidente del Consiglio Berlusconi dovrà quindi rassegnarsi alla presenza della libera informazione alla quale si deve rispondere con idee e fatti e non con azioni giudiziarie, soprattutto da parte di chi ricopre alte funzioni istituzionali”.

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