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Fnsi 21 Lug 2006

Fassino alla manifestazione della Fnsi al Pincio: “Contratto dei giornalisti una impasse da superare” Messaggio del Presidente della Camera

''Il governo è determinato a favorire un accordo per il rinnovo del contratto dei giornalisti ma non può farlo da solo. Questa impasse, che dura da un anno e mezzo, va superata. Mi pare che la Federazione nazionale della stampa sia intenzionata al dialogo mentre vedo una certa rigidità da parte degli editori. Nel sito in Agenda-Documenti fotografici le immagini di alcuni momenti della manifestazione-concerto

''Il governo è determinato a favorire un accordo per il rinnovo del contratto dei giornalisti ma non può farlo da solo. Questa impasse, che dura da un anno e mezzo, va superata. Mi pare che la Federazione nazionale della stampa sia intenzionata al dialogo mentre vedo una certa rigidità da parte degli editori.

Nel sito in Agenda-Documenti fotografici le immagini di alcuni momenti della manifestazione-concerto

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: “Importanti e significative solidarietà alla Federazione della Stampa per la lunga vertenza contrattuale dei giornalisti, sono giunte da personalità del mondo politico e sociale nel corso della manifestazione-concerto di ieri sera alla terrazza del Pincio a Roma. Il Segretario dei Ds, Piero Fassino, ha sottolineato l’importanza della vertenza nell’attuale fase di trasformazione del settore della comunicazione. “Il giornalismo italiano – ha detto – deve raccogliere le sfide dell’innovazione tecnologica e dell’espansione dei media. E’ preoccupante che proprio in questa fase più del 50% dei giornalisti abbiano rapporti di lavoro precario. Un problema, quello del precariato, che il Governo ha al centro della sua azione e che non riguarda soltanto i giornalisti anche se per questa categoria il fenomeno è in rapida e ulteriore espansione ”. Fassino ha sottolineato “il positivo intervento del Ministro del lavoro Cesare Damiano e ha giudicato grave che la Fieg abbia negato, a differenza della Fnsi, la propria disponibilità a riaprire il negoziato. Fassino ha auspicato che la Fieg riveda la propria posizione e si possa riavviare il dialogo al più presto”. Il responsabile per l’informazione di Rifondazione comunista, Sergio Bellucci, ha rilevato “l’errore degli editori che si rifiutano di trattare con il Sindacato dei giornalisti soprattutto sul grave problema del precariato. La precarizzazione del lavoro in Italia sta diventando un fenomeno drammatico – ha detto – e la battaglia dei giornalisti può diventare un punto di riferimento importante per un più generale movimento tendente a ripristinare regole certe nella gestione del mercato del lavoro”. Il deputato della Margherita, Roberto Zaccaria, ha sottolineato come il problema dell’autonomia dell’informazione si leghi strettamente a quello del contratto dei giornalisti ed ha rilevato la necessità di una forte azione politica della maggioranza in difesa della libertà di informazione e del diritto dei cittadini ad essere correttamente informati. A sua volta, l’Onorevole Tana De Zulueta dei Verdi, prima firmataria di una proposta di legge per l’autonomia dai partiti del servizio pubblico, ha espresso la solidarietà del proprio gruppo alla Federazione della Stampa rilevando l’esigenza di dare dignità e prospettive certe a migliaia di giornalisti precari. L’Onorevole Marco Rizzo, capogruppo dei Comunisti Italiani al Parlamento Europeo, ha manifestato un appoggio convinto alla posizione del Sindacato dei giornalisti “a difesa del diritto a comunicare e per sostenere quelle aree deboli della professione esposte alle pressioni più pesanti degli interessi estranei all’informazione”. Solidarietà alla Federazione della Stampa è stata espressa, nel corso della manifestazione anche dal Segretario Generale del Ugl, Renata Polverini, e dal Segretario Confederale della Cgil, Fulvio Fammoni”. FASSINO, IMPASSE DA SUPERARE PER CONTRATTO IL LEADER DEI DS AL CONCERTO ORGANIZZATO DALLA FNSI ''Il governo è determinato a favorire un accordo per il rinnovo del contratto dei giornalisti ma non può farlo da solo. Questa impasse, che dura da un anno e mezzo, va superata. Mi pare che la Federazione nazionale della stampa sia intenzionata al dialogo mentre vedo una certa rigidità da parte degli editori. Mi auguro che la mediazione del ministro del Lavoro serva a trovare un accordo''. Lo ha detto il segretario Ds, Piero Fassino, stasera alla manifestazione-concerto organizzata a Roma sulla terrazza del Pincio per la libertà dell'informazione e della cultura. Il leader dei Ds è anche tornato sulla necessità di una nuova legge del sistema radiotelevisivo: ''Come ha già detto Gentiloni la Gasparri è una legge superata e vecchia, il sistema ha bisogno di una nuova legge adeguata all'evoluzione radiotelevisiva anche dal punto di vista tecnologico''. Nella conversazione con il presentatore della serata, David Sassoli, Fassino ha anche parlato di nuove regole necessarie per risolvere il conflitto d'interessi: ''Noi vogliamo fare una legge per aggredire il problema, non la persona, non vogliamo fare una legge contro Berlusconi''. Non è mancata una domanda diretta sulla Rai di oggi da parte del giornalista del Tg1: ''Mi rendo conto che il sistema pubblico oggi debba fare i conti con un mercato pluralistico - ha risposto Fassino - ma continuo a pensare che la Rai debba avere una specificità sociale e culturale. Vorrei un sistema pubblico che tornasse ad essere ciò che era, un grande strumento di crescita del paese''. Al concerto sono intervenuti tra gli altri Teresa De Sio, Mauro Pagani, Tito Schipa Junior, Pino Marino, Marco Travaglio, Roberto Zaccaria, Monica Guerritore, le Nuove Tribù Zulu. ''Abbiamo organizzato questa serata - ha detto il segretario generale della Federazione Nazionale Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi - per attirare l'attenzione sul fatto che il problema della libertà d'informazione non è risolto ma è ancora aperto, sotto l'aspetto legislativo perché la legge Gasparri continua a fare danni, per la situazione della Rai in cui la politica continua a influenzare il modo in cui si danno le notizie, per il tentativo di criptare l'informazione giudiziaria con norme punitive sull'uso delle intercettazioni e per i problemi legati al rinnovo del contratto dei giornalisti necessario soprattutto per i colleghi precari che lavorano senza sicurezze, spesso con compensi dai 3 ai 5 euro per articolo e sono ricattabili''. Il segretario generale della Fnsi ha anche detto di aver apprezzato ''i messaggi da chi nel governo vuole cambiare la situazione. Il nostro di messaggio è 'fate presto'''. Serventi Longhi, introducendo il concerto dal palco, ha anche annunciato che ''se le cose non cambiano saremo costretti a riprendere gli scioperi''. A proposito delle finalità della serata Monica Guerritore ha aggiunto: ''Credo che la libertà di cercare la verità sia un dovere civile e morale oltre che un senso civile e morale''. Per Teresa De Sio, che tra i brani in programma ha eseguito anche 'Brigate di frontiera', la partecipazione alla serata era quasi un dovere: ''Quando c'è da sostenere la libertà d'espressione mi sento direttamente tirata in causa, perché è il mio pane. Fino ad adesso in Italia la libertà di informazione è stata pessima, incrocio le dita per il futuro''. (ANSA) IL PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI 20 luglio 2006 Gentile Dottor Serventi Longhi, ho ricevuto la Sua lettera con la quale mi informa della manifestazione in programma per oggi alle 21.30 sulla libertà dell'informazione e della cultura. Desidero intanto ringraziarLa per l'attenzione rivoltami ed esprimere il mio vivo apprezzamento per questa iniziativa che la Federazione dedica ad un tema tanto cruciale e delicato come quello del “diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”, come sottolineato dall'articolo 21 della nostra Costituzione. Occorre tuttavia creare le condizioni perché questo principio diventi sempre più effettivo nel nostro ordinamento e ricordare che il problema della precarizzazione dei giornalisti rappresenta una minaccia al libero esercizio della professione. E più in generale è proprio la precarietà del lavoro una condizione che oggi insieme dovremmo combattere. L'iniziativa in programma per questa sera è un importante momento di riflessione e di stimolo anche per le Istituzioni che hanno la responsabilità di dare risposte di garanzia a tutela dell'indipendenza dell'informazione. Ne auspico il miglior successo e colgo l'occasione per inviarLe i miei più cordiali saluti. Fausto Bertinotti DIRITTO INFORMAZIONE: A ROMA MANIFESTAZIONE-CONCERTO FNSI Precariato, intercettazioni, tv e servizio pubblico. Sono questi i temi che gli ospiti della serata organizzata dalla Federazione Nazionale della stampa Italiana "Libertà di informazione" hanno discusso dinanzi ad una platea di addetti ai lavori, ma anche turisti e semplici curiosi, sulla terrazza del Pincio a Roma. Tra le note del violino di Mauro Pagani e della chitarra di Alirio Senio Diaz ci sono state le parole di Tana De Zulueta, da tempo impegnata nella raccolta di firme per una proposta di legge sulle emittenze radiotelevisive che sostituisca la Gasparri: "Abbiamo raccolto più di 50.000 firme che sostenevano la nostra proposta. A campagna completata Gentiloni ci ha ricevuto in pompa magna e ci ha detto che la nostra era l'unica proposta sul tavolo. A noi però non basta, chiediamo un calendario. Dobbiamo agire subito, perché su questo argomento si dorme fin troppo". Si dice preoccupato invece Roberto Zaccaria della "moda che sembra aver preso piede e che vuol presentare le intercettazioni come qualcosa di pericoloso per il paese. Il rischio è che senza le intercettazioni la pubblica opinione torni ad ignorare i comportamenti della politica e della finanza". Di conflitto di interessi ha parlato Marco Travaglio, che all'animatore della serata, il giornalista del Tg1 David Sassoli, ha detto: "C'è questa convinzione che passato Berlusconi all'opposizione il conflitto di interessi non ci sia più. È una convinzione che emerge anche leggendo il programma del centrosinistra. Si fa un gran parlare della legge sul conflitto di interessi, ma finché non la vedo non ci credo". Travaglio ha anche accennato alle "disfunzioni" che ancora caratterizzano tanto i tg del servizio pubblico quanto quelli delle reti private: "Il caso di Abu Omar è un esempio di come sono costretti a lavorare i giornalisti della Rai. Quando si accendono i telegiornali si sente ancora chiamarlo il presunto sequestro dell'imam Abu Omar. Cosa pensano, che questo signore si sia sequestrato e torturato da solo? Il problema è che ai giornalisti non viene permesso di lavorare liberamente, quando ci riescono vengono fuori delle grandi professionalità. Per vedere lavorare bene i giornalisti, in completa autonomia, i partiti dovrebbero uscire dalla Rai preferibilmente con le mani alzate". Sul palco sale Teresa De Sio sventolando la bandiera "di tutti i sud del mondo, di tutti quelli che vogliono libertà di informazione, ma non solo. Una bandiera che non fa guerra ad altre bandiere". Il pubblico si lascia trascinare dalle note del violino e del tamburello in un ballo forsennato. Poi la sorpresa: David Sassoli, in veste di presentatore, chiama sul palco il segretario dei Democratici di Sinistra, Piero Fassino. Il tema della serata e la presenza stessa del giornalista del Tg1 impone una riflessione sulla legge Gasparri: "Occorre - dice il segretario - una revisione profonda di una legge considerata da tanti ingiusta. Il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni fin dal suo insediamento ha detto a chiare lettere che la Gasparri è una legge vecchia. Il problema non è cambiarla, ma farne una nuova che vada incontro ad un sistema televisivo in continua evoluzione, che ne accompagni il processo di innovazione tecnologica". Sull'altro tema della serata, la vertenza dei giornalisti per il rinnovo del contratto, Fassino ha assicurato che "il governo è intenzionato a favorire un accordo tra le parti, ma vedo, purtroppo, una certa rigidità da parte della Fieg (Federazione italiana editori giornali, ndr)". Infine Piero Fassino ha affrontato la questione del precariato in cui sono costretti a lavorare tanti giornalisti giovani e non: "Il precariato è un fenomeno diffuso all'interno della categoria come in tutto il mercato del lavoro. La precarizzazione in questo settore è fatta di due aspetti: forme contrattuali che non consolidano la posizione lavorativa e costringono tanti giovani a rimanere a vivere a casa con i genitori e, dall'altra parte, il mancato riconoscimento della professionalità, che non permette di esprimere al meglio le capacità individuali". La kermesse organizzata dalla Fnsi sulla terrazza del Pincio si chiude con il Bouzouki di Mauro Pagani, le note di "Creuza de ma" di Fabrizio De Andrè e, a far da sfondo, la cupola di San Pietro che emerge dal buio della notte romana. Sceso dal palco, però Mauro Pagani, musicista della Pfm e dello stesso De Andrè poi, ha ancora voglia di parlare di libertà e diritto di informazione. All'Agi si sfoga, dice: "In questo momento la dignità e il futuro del paese in cui vivo e lavoro mi stanno molto a cuore. Siamo una nazione in cui esiste un'informazione apparentemente pluralista, apparentemente libera. Ma l'informazione da noi è libera fino a quando non va a scalfire tutta una serie di interessi. Il nostro Paese ha inventato una nuova dittatura mediatica in cui c'è un solo uomo che detiene il controllo di moltissimi canali di informazione. Quest'uomo fino a qualche mese fa era anche il presidente del Consiglio". "L'unico modo che abbiamo per vaccinarci è l'informazione - ha concluso: - leggere i giornali crea coscienza nei cittadini, leggere i giornali è importante almeno quanto leggere dei buoni libri". (AGI) Nel sito in Agenda-Documenti fotografici le immagini di alcuni momenti della manifestazione-concerto

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