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Il Tribunale di Enna (Foto: www.tribunale-enna.giustizia.it)
Libertà di informazione 05 Dic 2023

Enna, sacerdote imputato per violenza sessuale querela giornalista per la terza volta. La solidarietà  dell'Assostampa

Pierelisa Rizzo, la cronista che segue fin dall'inizio l'inchiesta e il processo: «Palese l'accanimento nei miei confronti, provano a zittirmi o intimorirmi con azioni legali chiaramente temerarie». Il sindacato regionale esprime «forte preoccupazione e stupore».

Terza denuncia per la giornalista Pierelisa Rizzo, sempre ad opera di Giuseppe Rugolo, il sacerdote a processo al Tribunale di Enna con l'accusa di violenza sessuale aggravata su minori. Assieme alla giornalista è stato denunciato un altro giornalista, il quarto dopo Federica Tourn, Manuela Acqua e Filippo Occhino. Anche in questo caso la Procura di Enna ha ritenuto infondata la denuncia e ha chiesto l'archiviazione, ma i legali di Rugolo hanno proposto l'opposizione. Rizzo e Occhino compariranno davanti al Gup il 9 luglio 2024. Salgono così a 6 i denunciati dal sacerdote.

Rugolo ha querelato negli scorsi mesi anche la vittima che aveva denunciato le violenze, dalla quale è partita l'inchiesta, Antonio Messina, lo stesso aveva fatto con Francesco Zanardi, presidente di Rete l'Abuso, unica associazione italiana che si occupa di sopravvissuti agli abusi clericali. Tutti sono stati denunciati per diffamazione e diffusione di atti processuali.

Le procure, da Enna a Savona, hanno ritenuto infondate le querele. «L'accanimento nei mie confronti è ormai palese - dice Pierelisa Rizzo, che segue fin dall'inizio l'inchiesta e il processo -. A fronte delle richieste di archiviazione mi chiedo perché provare ancora a zittirmi o a intimorirmi con querele, chiaramente temerarie. Ho fatto solo il mio lavoro nell'interesse pubblico e lo continuerò a fare fino alla fine del processo». Al processo in corso a Enna il prossimo 13 dicembre è prevista la requisitoria del pm Stefania Leonte.

Intervenendo sulla vicenda, il consiglio regionale dell'Associazione Siciliana della Stampa, riunito a Palermo il 5 dicembre 2023, esprime «forte preoccupazione e stupore», anche per «l'allungarsi continuo dell'elenco dei giornalisti denunciati per avere garantito il diritto all'informazione su un fatto che ha profondamente scosso la comunità ennese».

Il sindacato regionale «nel dare la massima solidarietà ai colleghi querelati, respinge con determinazione ogni tentativo che potrebbe configurare la querela temeraria finalizzata a spegnere il diritto di cronaca».

@fnsisocial

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