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Emilia-Romagna, l'Aser replica all'assessora regionale alle Pari opportunità  Lori
Associazioni 02 Ott 2023

Emilia-Romagna, l'Aser replica all'assessora regionale alle Pari opportunità  Lori

L'associazione di stampa ha risposto alle critiche dell'esponente politica, espresse in una lettera, riguardo allo scarso spazio dedicato dalle televisioni locali alle donne candidate: «Sono i partiti politici a scegliere i nomi».

«Appaiono surreali le critiche mosse in questi giorni dall’assessora regionale alle Pari opportunità Barbara Lori alle televisioni locali dell’Emilia-Romagna sul poco spazio riservato dai rispettivi telegiornali alle donne candidate in politica». Lo si legge in un comunicato diffuso dall'Associazione della Stampa Emilia-Romagna lunedì 2 ottobre 2023 anche sul sito web del sindacato regionale.

La nota prosegue: «Un tema aperto in commissione Parità dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna dove l’assessora ha commentato i dati Corecom relativi a 348 notiziari trasmessi durante la campagna elettorale per le politiche del 2022 in regime di par condicio. Ne segue una lettera, firmata dalla stessa Barbara Lori, alle emittenti regionali in cui si chiede più spazio alle donne in politica e una successiva interrogazione alla giunta firmata dalle consigliere Roberta Mori, Palma Costi e Marilena Pillati».

L'Aser replica alle critiche dell'assessora: «Riteniamo che sia un modo per scaricare sulle redazioni giornalistiche le responsabilità della politica. L’Aser ricorda infatti che la par condicio impone alle testate televisive di controllare gli interventi dei candidati con cronometro alla mano in nome di un equilibrio da mantenere sul filo dei secondi. Durante la campagna elettorale le redazioni devono quindi rapportarsi in modo paritario con tutti i partiti, che hanno portavoce e candidati da proporre ai media. È evidente dunque che non possono essere gli organi di informazione a coprire lo squilibrio di genere che si presenta nelle posizioni in lista dei candidati. Sono i partiti politici a scegliere i nomi e a proporli, forti anche di un quadro normativo (quello della par condicio) che lascia sempre meno spazio alle scelte giornalistiche».

La nota si chiude con l'invito alla Regione «a sollevare le medesime critiche anche nei confronti dei partiti politici».

@fnsisocial

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