Sono sul web oltre il 90 per cento delle testate di editoria specializzata, 950 in tutto, settimanali, quindicinali, mensili, fino ad uscita annuale, che coprono tutti i settori, dall'architettura, all'auto, dalla medicina alla pesca, alle armi.
È quanto emerge da una ricognizione condotta nel mese di dicembre dello scorso anno tra i membri dell'organismo rappresentante la stampa tecnica e specializzata (Anes), un settore con un mercato pubblicitario attorno a 850 milioni di euro di ricavi. Il 45% di quanti hanno un sito con contenuti editoriali li pubblica sotto forma di testata periodica, di cui: il 26% mette on line una testata copia di quella cartacea; l'11% dichiara di pubblicare una testata esclusivamente on line; l'8% pubblica una testata di contenuti misti. Nell'80% dei casi i contenuti sono curati direttamente dalla Casa Editrice. Il 60% degli intervistati dichiara di ottenere dal proprio sito ricavi, la cui provenienza è così dettagliata: 59 volte su cento i ricavi arrivano dalla pubblicità (banner); il 44% delle volte dalla vendita di libri, oggetti e servizi, il 22% dalla vendita degli abbonamenti alle riviste on line; nel 56% dei casi dalla vendita degli abbonamenti alle riviste cartacee. In questo caso il sito diventa un vero e proprio canale di vendita a fianco di quello tradizionale. L'indagine ha quantificato i ricavi degli editori specializzati derivanti da siti nelle seguenti fasce, così distribuite: il 38% dichiara un ricavo dal sito da 0 a 10.000 euro, il 16% da 10 a 30.000 euro, il 19% da 30 a 50.000 euro, il 16% oltre i 50.000 euro. L'11% non risponde. ''Quello dell'on line è un mondo che si rivela senza dubbio molto interessante per il business dell'editoria specializzata -dice il presidente di Anes Giuseppe Nardella-. Il livello di redditività dei siti è solo agli inizi e presenta margini di crescita esponenziali''. (ANSA)