Lo scrittore e giornalista uruguaiano Eduardo Galeano, autore di 'Le vene aperte dell'America Latina', opera di accusa sullo sfruttamento del continente da parte dei poteri stranieri dal XV secolo, è morto oggi a Montevideo all'età di 74 anni per un tumore ai polmoni.
Tra i maggiori autori latinoamericani
contemporanei, è autore, tra l'altro, di 'Specchi' (2008), 'Un incerto stato di
grazia' (con le foto di Sebastiao Salgado e Fred Ritchin, 2002), 'Splendori e
miserie del gioco del calcio' (1997), 'La conquista che non scoprì l'America' (1992)
e la trilogia 'Memoria del fuoco' (1982-86) per cui gli è stato attribuito nel
1989 l'American Book Award.
Nato il 3 settembre 1940 a Montevideo (Uruguay), dove iniziò la carriera giornalistica,
in seguito al golpe militare, nel 1973 fu imprigionato e poi espulso dal suo
paese. Galeano ha vissuto in esilio, in Argentina e in Spagna, fino al 1985,
anno in cui la caduta della dittatura gli ha permesso di tornare in patria. È
autore di una trentina di libri, tradotti in oltre venti lingue. Il suo libro
più famoso è 'Le vene aperte dell'America Latina', apparso nel 1971, che ha
avuto sessantotto edizioni in lingua spagnola, nonostante ne sia stata a lungo
proibita la vendita in diversi paesi del continente sudamericano.
Appassionato tifoso di calcio, Galeano ha scritto 'Splendori e miserie del
gioco del calcio', una originale analisi della storia di questo sport: Galeano
lo paragona a una recita teatrale e a una guerra; critica il patto scellerato
con le multinazionali e attacca gli intellettuali di sinistra che rifiutano, per
ragioni ideologiche, il gioco e il suo fascino nei confronti delle masse.
Appassionato difensore dei diritti umani
e della giustizia, nel 1999 è stato insignito del Premio per la libertà
culturale della Fondazione Lannan. Nel 1976, quando il regime di Videla prese
il potere in Argentina con un sanguinoso colpo di Stato, il nome di Galeano fu aggiunto
alla lista dei condannati dagli 'squadroni della morte'.
Fuggì in Spagna, dove scrisse la famosa trilogia 'Memoria del fuoco', un
racconto in tre parti ('Genesi', 'Facce e maschere' e 'Il secolo del vento')
della storia dell'America del Nord e del Sud. I personaggi sono figure
storiche: generali, artisti, rivoluzionari, lavoratori, conquistatori e
conquistati che vengono ritratti in brevi episodi che riflettono la storia
coloniale del continente. Comincia con i miti precolombiani della creazione e
finisce nel 1986. (MONTEVIDEO, 13 APRILE - ADNKRONOS)