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Lutto 30 Ott 2015

È scomparso Etrio Fidora, firma storica de 'L'Ora', a lungo impegnato nel sindacato. Il cordoglio della FNSI

È scomparso a Trieste il giornalista Etrio Fidora, storica firma del quotidiano palermitano ‘L’Ora’. Aveva 85 anni. “Un chiaro esempio di giornalista dalla schiena dritta”, ha ricordato il segretario generale Lorusso. Al figlio Dario, alla famiglia, ai colleghi e amici il cordoglio della Federazione nazionale della stampa e dell’Assostampa del Friuli Venezia Giulia.

È scomparso a Trieste il giornalista Etrio Fidora, storica firma del quotidiano palermitano ‘L’Ora’. Aveva 85 anni. “Un chiaro esempio di giornalista dalla schiena dritta”, ha ricordato il segretario generale Lorusso. Al figlio Dario, alla famiglia, ai colleghi e amici il cordoglio della Federazione nazionale della stampa e dell’Assostampa del Friuli Venezia Giulia.

La Federazione nazionale della stampa italiana ricorda con grande commozione il collega Etrio Fidora, firma storica de L’Ora, protagonista di una lunga stagione di battaglie giornalistiche e per lungo tempo impegnato nel sindacato di categoria, come presidente dell'Associazione Siciliana della stampa e componente della giunta esecutiva della FNSI.
Fidora si è spento a Trieste, dove era nato, 85 anni fa. Nel 1955 era arrivato a L’Ora di Palermo dove è stato cronista politico-parlamentare, inviato, redattore capo, direttore e, nell'ultima fase di vita del giornale, anche direttore editoriale.
Cronista appassionato, contribuì con le sue inchieste a rivelare gli affari e le collusioni della mafia con la politica e il potere e questo gli procuro, insieme agli altri dirigenti del giornale, una lunga serie di guai giudiziari. La sua condanna, come direttore del giornale negli anni Settanta, a un anno di carcere senza condizionale e alla sospensione per un anno dall'Ordine dei giornalisti, poi annullata in Cassazione, suscitò la mobilitazione del mondo giornalistico con interventi di Indro Montanelli, Enzo Biagi, Guido Gonella e della Federazione della Stampa.
“Un chiaro esempio di giornalista dalla schiena dritta che non si è mai piegato alle pressioni e ai tentativi di condizionare e ridurre al silenzio la stampa”, ha ricordato il segretario generale, Raffaele Lorusso.
Al figlio Dario, anch’egli giornalista e componente della Commissione nazionale lavoro autonomo della FNSI, alla famiglia, ai colleghi e amici che lo hanno conosciuto, il cordoglio della Federazione nazionale della stampa.

L'ultimo saluto dell'Associazione della stampa del Friuli Venezia Giulia

Si è spento all’alba di oggi nella sua casa di Trieste il giornalista Etrio Fidora. Aveva da poco compiuto 85 anni. Era stato vicesegretario nazionale della Fnsi e presidente dell’Associazione siciliana della stampa. Lascia la moglie Ornella Di Blasi, anche lei giornalista, già redattrice della Rai di Trieste, e il figlio Dario, giornalista a Palermo.
Nato a Trieste, Fidora ha lavorato per gran parte della sua carriera in Sicilia, a Palermo. Al quotidiano L’Ora è stato cronista parlamentare, capocronista, caporedattore, condirettore e direttore editoriale. Ma ha collaborato a lungo anche per la Rai.
Le sue inchieste hanno contribuito a dimostrare il vero potere della mafia negli anni 60’-90’. Nella sua lotta contro la mafia subì quasi 100 querele per diffamazione, che finirono tutte con l’assoluzione. Fidora e i suoi colleghi subirono intimidazioni e attentati: ben tre cronisti vennero uccisi, e la redazione de L’Ora venne fatta saltare con il tritolo. La bomba a L’Ora ricordò a tutta Italia che il terrorismo mafioso era più che mai forte ed attivo. Il Presidente Saragat tuonò: “Ci voleva l’attentato a L’Ora per far capire che la mafia esiste”.  E dopo questo atto efferato Ferruccio Parri al Senato e Sandro Pertini alla Camera presentarono immediatamente il disegno di legge per la costituzione della Commissione parlamentare antimafia, tuttora in attività. Ma negli anni ’70, come condirettore responsabile de L’Ora venne condannato a un anno di carcere e alla sospensione dall’Ordine. Vi fu una vera sollevazione della categoria e della Fnsi, e una mobilitazione a livello nazionale. Si schierarono con Fidora  giornalisti Indro Montanelli, Arrigo Petacco, Enzo Biagi. Poi la sentenza venne annullata in Cassazione.
Ha insegnato Scienze della comunicazione alle Università di Palermo e di Trieste. Fino agli ultimi anni ha collaborato con numerose riviste. Una lunga malattia lo ha prostrato, ma Fidora ha sempre voluto restare vicino al mondo giornalistico e del sindacato. Con centinaia di pubblicazioni ed interventi.
Partecipano al lutto gli amici e colleghi di Assostampa e Ordine Giornalisti Fvg.

@fnsisocial

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