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Lutto 28 Ott 2013

È scomparso a Palermo, il collega Giancarlo Licata

È morto la notte scorsa, a Palermo, il giornalista della Rai Giancarlo Licata. Responsabile del settimanale 'Mediterraneo' e per 18 anni di 'Rai Med', aveva 60 anni. È deceduto dopo una lunga malattia. Entrato in Rai nel 1986 dopo otto anni era stato nominato capo della redazione Siciliana, incarico che ha lasciato nel 2001 per assumere la responsabilità di Rai Med, il primo canale pubblico occidentale a trasmettere nella lingua nazionale e in quella araba.

È morto la notte scorsa, a Palermo, il giornalista della Rai Giancarlo Licata. Responsabile del settimanale 'Mediterraneo' e per 18 anni di 'Rai Med', aveva 60 anni. È deceduto dopo una lunga malattia. Entrato in Rai nel 1986 dopo otto anni era stato nominato capo della redazione Siciliana, incarico che ha lasciato nel 2001 per assumere la responsabilità di Rai Med, il primo canale pubblico occidentale a trasmettere nella lingua nazionale e in quella araba.

Per 18 anni è stato il responsabile italiano della coproduzione italo-francese "Mediterraneo", arrivata  quest'anno al 22 ciclo.
Proprio negli anni più difficili della sua vita ha realizzato  il documentario "1367 La tela strappata", andato in onda su Rai3  e Rai Storia a vent'anni dalla strage di via D'Amelio,  presentato fuori concorso al Prix Italia di Torino, alla Casa  del Cinema Roma, alla Gran Guardia di Verona e in molte piazze siciliane. È stato l'autore di due libri: una pièce teatrale  finalista al Premio Riccione e "Una rondine fa primavera" un  saggio sugli ultimi trent'anni di Storia politica e criminale di  Palermo.
Lo scorso anno Licata era stato insignito da Giorgio  Napolitano del titolo di Commendatore dell'ordine al merito  della Repubblica Italiana.  (CATANIA, 27 OTTOBRE - ANSA)

PROFONDO CORDOGLIO DELLA FNSI

La scomparsa del collega Giancarlo Licata priva l'informazione di un giornalista valente e sempre impegnato nella ricerca della verità sostanziale dei fatti. Un riconoscimernto alla sua professionalità e alla sua correttezza è stato l'alto riconoscimento della Presidenza della Repubblica che proprio l'anno scorso lo aveva insignito del titolo di Commendatore. Alla famiglia e ai colleghi il cordoglio della Federazione della Stampa.  

 

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