È morto al Policlinico Umberto I di Roma, dopo una breve malattia, Peppino Caldarola. Dirigente del Partito Comunista a Bari, poi deputato per due legislature del Gruppo L'Ulivo, giornalista, è stato vicedirettore di Rinascita, fondatore e primo direttore di Italiaradio. Dopo lo scioglimento del Pci ha aderito al Partito Democratico della Sinistra e, successivamente, ai Democratici di Sinistra. Dal 1996 al 1998 e dal 1999 al 2000 è stato direttore dell'Unità. Aveva 74 anni.
«Quando il centrosinistra portò in aula una legge che poteva ostacolare il diritto di cronaca #PeppinoCaldarola si rifiutò di votarla e con lui Enzo Carra, Roberto Zaccaria, Vincenzo Vita, Furio Colombo, Federico Orlando», è il ricordo del presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, Giuseppe Giulietti.
«Un grande dispiacere la scomparsa di Peppino Caldarola. Un giornalista autorevole, un intellettuale raffinato, un dirigente politico acuto e di spessore che ho avuto la fortuna di conoscere ricevendo sempre stimoli di riflessione molto preziosi», scrive - sempre su Twitter - il sottosegretario all'Editoria, Andrea Martella.
Anche la Federazione nazionale della Stampa italiana si unisce al dolore dei familiari, colleghi e amici che hanno potuto conoscere e apprezzare Peppino Caldarola.