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Nicola Caracciolo (Foto: repubblica.it)
Lutto 27 Apr 2020

È morto Nicola Caracciolo, giornalista e storico, ambientalista sempre in prima linea

Corrispondente da Washington per 'La Stampa', è stato anche autore di programmi per la Rai e scrittore. La sua passione è sempre stata la storia di cui è stato attento divulgatore, curatore antesignano di dossier sulla seconda guerra mondiale, la Shoah e la Repubblica di Salò. Aveva 88 anni.

Addio al giornalista e storico Nicola Caracciolo, ambientalista sempre in prima linea e autore di programmi per la Rai di alta divulgazione sulla seconda guerra mondiale, la Shoah e la Repubblica di Salò. Aveva 88 anni. L'annuncio della scomparsa è stato dato da Italia Nostra, di cui era presidente onorario. È morto la notte del 24 aprile nella clinica Villa Margherita di Roma, dove era ricoverato da circa una settimana, dopo che le sue condizioni si erano aggravate.

Da pioniere dell'ambientalismo, si era speso in particolare per la conservazione del paesaggio naturale e contro la realizzazione dell'autostrada Tirrenica in Maremma, dove era di casa, tanto da essere chiamato dalla gente 'il principe di Capalbio'. Nella cittadina aveva guidato il premio letterario e la sezione Maremma Tuscia di Italia Nostra.

Nato a Firenze il 19 maggio 1931, apparteneva alla famiglia dei principi di Castagneto: era il terzo figlio di Filippo Caracciolo e di Margaret Clarke. Suo fratello è stato Carlo Caracciolo, fondatore del gruppo editoriale "L'Espresso" e poi del quotidiano "La Repubblica" con Eugenio Scalfari, e sua sorella Marella Caracciolo, moglie dell'avvocato Gianni Agnelli, presidente della Fiat.

Nicola Caracciolo era giornalista di professione ed è stato corrispondente da Washington per "La Stampa". La sua passione è sempre stata la storia, fin da giovane, ed e stato autore attento alla divulgazione, curatore antesignano di dossier di storia contemporanea. Tra gli anni Ottanta e Novanta aveva anche firmato importanti inchieste televisive per la Rai e la sceneggiatura del film "La fuga degli innocenti" (2004) di Leone Pompucci.

Per la Rai curò anche la serie "Il coraggio e la pietà", realizzata con la consulenza dello storico Renzo De Felice, suo grande amico, che, con interviste ai testimoni e ai sopravvissuti, tra cui il rabbino capo di Roma Elio Toaff, raccontava la storia degli ebrei italiani dopo la promulgazione delle leggi razziali del 1938. Allo stesso argomento aveva dedicato il libro "Gli ebrei e l'Italia durante la guerra 1940-45" (Bonacci, 1986). Tra i suoi libri "Tutti gli uomini del Duce" (Mondadori, 1982).

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