È morto Emanuele Macaluso, giornalista, politico, scrittore, sindacalista. Si è spento nella notte tra il 18 e il 19 gennaio 2021 all'Ospedale Gemelli di Roma, dove era ricoverato per problemi cardiaci aggravati dai postumi di una caduta. Nato a Caltanissetta il 21 marzo 1924, Macaluso si iscrisse al Partito Comunista d'Italia prima della caduta del Regime fascista. Iniziò la sua carriera politica nel 1951 come deputato regionale siciliano del Partito Comunista Italiano. Membro della corrente riformista (o, come egli preferiva, migliorista) del partito, di cui faceva parte anche Giorgio Napolitano, nel 1960 entrò nella Direzione del partito. Parlamentare nazionale per sette legislature (1963-1992), fu anche direttore de l'Unità dal 1982 al 1986 e direttore de Il Riformista dal 2011 al 2012.
«La morte di Emanuele Macaluso mi addolora profondamente», scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Parlamentare di grande personalità – aggiunge, fra l'altro, il capo dello Stato – nei passaggi più critici per il Paese ha difeso con determinazione le istituzioni democratiche. Giornalista e scrittore ha continuato a partecipare alla vita pubblica con spirito libero e critico. Con la sua longevità intellettuale ha continuato ad essere testimone, e anche maestro per tanti giovani. Scompare con lui una figura eminente della Repubblica, un appassionato uomo di parte, capace di tenere vivo il confronto con le altre forze popolari e il dialogo con i corpi sociali».
In memoria di Emanuele Macaluso l'aula del Senato ha osservato un minuto di silenzio, cui è seguito un applauso unanime dell'Assemblea in piedi, prima di ascoltare l'intervento del premier Conte, che a sua volta si è associato, a nome del governo, al ricordo del senatore.
Ai familiari, agli amici e colleghi che hanno potuto conoscere e apprezzare Emanuele Macaluso la vicinanza della Federazione nazionale della Stampa italiana.