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Lutto 06 Gen 2010

E' morto Beniamino Placido: è stato critico letterario e televisivo de "la Repubblica" Fnsi: "Da Placido uno sguardo colto alla tv"

È morto il giornalista e scrittore Beniamino Placido. Il critico letterario e televisivo di 'Repubblicà si è spento oggi all'età di 80 anni: era nato nel 1929 a Rionero in Vulture, in provincia di Potenza

È morto il giornalista e scrittore Beniamino Placido. Il critico letterario e televisivo di 'Repubblicà si è spento oggi all'età di 80 anni: era nato nel 1929 a Rionero in Vulture, in provincia di Potenza

 

Giunto a Roma per ricoprire la carica di consigliere parlamentare della Camera dei deputati, è stato titolare dell'ufficio di segreteria della commissione Agricoltura. In seguito, ebbe la cattedra di Letteratura anglo-americana all'università 'La Sapienzà di Roma.  È stato per molti anni il critico televisivo di 'Repubblicà, giornale per il quale scriveva nella 'terza paginà articoli e saggi di letteratura e di costume. Sul tema televisivo ha pubblicato «Tre divertimenti: variazioni sul tema dei Promessi Sposi, di Pinocchio e di Orazio» nel 1990 e «La televisione col cagnolino» nel 1993.
Coltissimo, eclettico, sempre ironico, indagatore curioso dei fenomeni culturali (anche quelli «bassi»), Beniamino Placido, morto, dopo una lunga malattia, all'età di 80 anni, è stato una voce unica, originale nel panorama culturale italiano. Lo scrittore, giornalista e
saggista era nella sua casa di Cambridge, in Inghilterra, dove si era trasferito circa due mesi fa per stare fino all'ultimo vicino alla figlia Barbara.
Considerato uno dei massimi esperti di letteratura americana, con cattedra all'Università di Roma, Placido è stato un intellettuale sempre capace di interpretare lo spirito del tempo. E per questo accettò più volte di recitare al cinema, magari ironizzando proprio sul ruolo dell'intellettuale nella società, e seppe anche servirsi del mezzo televisivo per far riflettere i telespettatori, vestendo i panni del presentatore e quelli del critico, professione che assolse brillantemente con una rubrica quasi quotidiana su «La Repubblica», intitolata «A parer mio» iniziata nel 1986 e continuata per 1.500 puntate. Collaboratore di «La Repubblica» fin da quasi la fondazione, Placido è stato poi titolare dell'appuntamento
settimanale domenicale intitolato «Nautilus» sulle pagine culturali del quotidiano, dove si occupava di letteratura e costume.
Come attore Beniamino Placido, cugino del padre dell'attore e regista Michele Placido, compare nei film «Porci con le ali» (1977) di Paolo Pietrangeli e, nel ruolo del critico teatrale in «Io sono un autarchico» (1976) di Nanni Moretti. Nel 1989 ha inoltre lavorato con Sergio Staino per la realizzazione del film «Cavalli si nasce», dove ha interpretato la parte di Gaetano, il funzionario borbonico. In televisione è apparso nei programmi «16 e 35» (1978), dove si occupava di cinema, «Serata Garibaldi» (1982) ed «Eppur si muove» (1994), dove era affiancato da Indro Montanelli.
Sull'universo televisivo Beniamino Placido ha pubblicato «Tre divertimenti. Variazioni sul tema dei Promessi Sposi, di Pinocchio, e di Orazio» (Il Mulino, 1990), composizioni giocose ed esercizi di stile sul piccolo schermo, e «La televisione col cagnolino» (Il Mulino, 1993), in cui un celebre racconto di Anton Cechov diventa lo spunto, lieve, indiretto, per meditare sul funzionamento del mezzo catodico. A un collega inesperto che gli chiedeva cosa significasse fare il critico televisivo, Placido rispose: «Credo dipenda dalle generazioni, e per la mia generazione significa affacciarsi alla finestra e vedere che cosa accade, chi passa, che cosa si dice, nè più nè meno». Placido ha insegnato ad avere con la tv un rapporto inquieto e sensibile, applicando al piccolo schermo una critica «creativa» fatta di invenzioni, divagazioni, ironia.
Nato a Rionero in Vulture, in provincia di Potenza, il 15 maggio 1929, Beniamino Placido, dopo gli studi classici, lasciò la Basilicata per stabilirsi a Roma: vincitore di concorso, ricoprì la carica di consigliere parlamentare della Camera dei deputati, divenendo poi titolare dell'ufficio di segreteria della Commissione Agricoltura. Mentre negli anni Sessanta il suo collega consigliere parlamentare Antonio Maccanico andava negli Stati Uniti come studioso del sistema finanziario internazionale, Placido vi si recava per studiare la letteratura angloamericana: ne derivò una profonda conoscenza in ragione della quale conseguì la cattedra all'Università «La Sapienza» di Roma ed abbandonò la carriera amministrativa parlamentare.  Nel 2006 un gruppo di amici poeti, scrittori, giornalisti e filosofi hanno dedicato a Placido un libro scritto a più mani, dal titolo «Caro Beniamino. Scritti per una festa di compleanno», in cui vari interventi ricordano quel suo inguaribile
accento lucano, quel suo presentarsi in televisione con movenze e parvenze circospette che nel tempo lo hanno pure fatto accostare addirittura a Woody Allen.  (Adnkronos)

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«Uno sguardo colto alla tv, ma senza distacco elitario; la ricerca e l'indicazione di una qualità che sapesse congiungersi anche all'audience». Così la Fnsi su Beniamino Placido, scomparso oggi dopo una lunga malattia.
«Nella sua attività di critico televisivo per 'la Repubblicà, così come nei suoi programmi, Beniamino Placido ha lasciato - scrive Roberto Natale, presidente del sindacato nazionale giornalisti - una traccia profonda anche per la straordinaria capacità di frequentare con ironia i luoghi della società di massa, proponendo la sua non comune cultura in modi
accessibili al grande pubblico. Impossibile non avvertirne la nostalgia».(AGI)

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