Lina Tamburino, firma storica dell'Unità, è morta nei giorni scorsi a 72 anni. Da tempo soffriva di un male incurabile
Lina Tamburino è nata a Napoli il 2 aprile del 1936. Ha iniziato la sua esperienza giornalistica a Cronache Meridionali, il periodico napoletano a cui hanno collaborato anche Gerardo Chiaromonte, Giorgio Napolitano, Mariano D'Antonio ed altri esponenti di spicco dell'intellettualità partenopea. Alla chiusura della rivista, nel 1964, ha avviato la sua collaborazione con la redazione napoletana dell'Unità. Dopo poco è stata chiamata a Roma alla redazione nazionale del quotidiano del Pci dove è diventata firma di punta dell'economia. All'inizio degli anni '80 è passata al settimanale Rinascita con Luciano Barca direttore dove ha lavorato come vicedirettore fino alla fine degli annì '90. È poi tornata all'Unità come corrispondente dalla Cina. È da questa esperienza che matureranno alcuni dei suoi libri di maggiore successo come Il silenzio del Tibet; Conflitti e drammi tra Pechino e Lhasa, edito dagli Editori riuniti, Taiwan tra missili e Computer, edito da Franco Angeli e il libro scritto a quattro mani con Antonio Pollio Salimbeni, Il drago. Hong Kong, la Cina e l'Occidente alla vigilia del nuovo millennio. Altra grande passione civile e politica oltre che professionale di Lina Tamburino è stato l'impegno per il riscatto del suo Sud. Ha infatti scritto: Questioni Del Mezzogiorno: Le Ipotesi Di Sviluppo Nel Dibattito Meridionalistico Degli Anni Ottanta scritto con Marcello Villari per gli Editori Riuniti. (ANSA)