L’ Informazione al quinto posto, dopo musica, software, applicazioni e videogiochi - La spesa media è di 10 dollari al mese a testa – Contenuti digitali e oggetti fisici ormai alla pari (65 e 66%) - Una ricerca del Pew Internet project
Buone notizie per gli editori ancora incerti sulla monetizzazione dei loro contenuti online arrivano dagli ultimi dati del Pew Internet & American Life Project, secondo cui il 65% degli internauti americani hanno pagato per ottenere materiali digitali dal web. Un dato solo lievemente inferiore al 66% degli internauti che hanno detto di aver acquistato online beni materiali.
I contenuti più comprati online – racconta eMarketer - sono musica e software, col 33% del campione. Seguiti dalle applicazioni (22%) e dai videogiochi (19%), mentre l’ informazione è comunque al quinto posto col 18%, due punti in più rispetto ai film.
In gran parte uomini e donne hanno mostrato comportamenti simili, se si esclude la maggiore propensione maschile nell’ acquisto di software. Differenze esistono invece fra le classi di età: ad esempio gli internauti fra i 18 e i 49 anni hanno comprato nel 2010 meno informazione rispetto a quelli di età superiore ai 50 anni.
“Quando senti che il 65% degli utenti di internet americani pagano per i contenuti online, il dato suona impressionante - spiega Paul Verna, un esperto analista di eMarketer -, ma quando vai a fondo nei dati ti rendi conto che la cifra aggrega ogni tipo di materiali, dalla musica, il software e le applicazioni ai film, ebooks e videogiochi. Nessuna singola categoria ha una base di acquirenti superior al 33% e relativamente poche persone del campione hanno acquistato più di tre tipi diversi di contenuti. Questo significa che i produttori di contenuti hanno ancora da faticare per realizzare la transizione dai prodotti fisici ai media digitali’’.
La media della spesa per contenuti digitali è di 10 dollari al mese. Fra i modelli di acquisto, quello più popolare risulta l’ abbonamento, col 23%. I due terzi del campione hanno usato solo un unico sistema di pagamento.
Il fatto che i due terzi degli internauti acquistino sul web contenuti digitali nella stessa misura di oggetti fisici è un buon barometro per il commercio online nella sua globalità – aggiunge Verna -. ‘’Ma lascia i produttori di contenuti nella stessa incertezza che hanno avuto di fronte per anni: come trasformare più gente in acquirenti online. Anche se ricerche come questa della Pew cominciano a fornire dei numeri da mercato di massa’’.
(da Lsdi)