Appello pubblico dell'Ordine nazionale dei giornalisti ai parlamentari italiani ''affinché rivolgano una interrogazione urgente ai ministri competenti per impegnarli a fornire, entro brevissimo tempo, tutti i nomi, nessuno escluso, dei giornalisti che sono stati spiati dai servizi di sicurezza''.
Lo chiedono il presidente Lorenzo Del Boca e il segretario Enzo Iacopino, che vorrebbero sapere anche ''le ragioni di tali 'attenzioni', al fine di consentire a loro, come cittadini, e a noi, come Ordine professionale, di assumere ogni iniziativa utile''. ''L'appello che rivolgiamo - continuano Del Boca e Iacopino - è teso anche ad avere i nomi di tutti i giornalisti che abbiano avuto rapporti, stabili o occasionali, con i servizi segreti per ragioni che non siano legate alla acquisizione di notizie utili agli articoli a loro firma apparsi sulle testate per le quali operano. Non esistono infatti solo norme di legge specifiche che impediscono ai servizi di avvalersi, tra gli altri, della collaborazione dei giornalisti, ma esistono - e per quel che ci riguarda ancor prima - norme deontologiche che non consentono agli iscritti all'Ordine di svolgere attività diversa da quella squisitamente professionale''. Per presidente e segretario dell'Ordine ''non si tratta di alimentare un clima di caccia alle streghe, ma del dovere morale di far chiarezza e verità sui ruoli di tutti e sui comportamenti di ciascuno. L'appello che rivolgiamo ai parlamentari giornalisti, molto numerosi sia al Senato della Repubblica sia alla Camera dei deputati, è teso a sollecitare un prezioso e fondamentale contributo alla chiarezza e alla tutela della dignità di una categoria che deve essere sempre e solo al servizio della collettività nel rispetto delle leggi e dei codici deontologici''. (ANSA)