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Uffici Stampa 31 Mar 2006

Domani 4 aprile a Roma presso la Fnsi, una tavola rotonda su: “A 15 anni dalla legge delega 421 e dal decreto delegato 29/93, una riflessione sul funzionamento complessivo della Pubblica Amministrazione italiana”

Confedir e Federazione Dirpubblica in collaborazione con la Federazione Nazionale della Stampa Italiana organizzano per martedì 4 aprile 2006 una tavola rotonda su: “A 15 anni dalla legge delega 421 e dal decreto delegato 29/93 una riflessione sul funzionamento complessivo della Pubblica Amministrazione italiana”. a Roma, presso la FNSI, Corso Vittorio Emanuele II, 349 – ore 9,30 moderatore Giovanni Rossi, Segretario Generale Aggiunto della Fnsi

Confedir e Federazione Dirpubblica in collaborazione con la Federazione Nazionale della Stampa Italiana organizzano per martedì 4 aprile 2006 una tavola rotonda su: “A 15 anni dalla legge delega 421 e dal decreto delegato 29/93 una riflessione sul funzionamento complessivo della Pubblica Amministrazione italiana”. a Roma, presso la FNSI, Corso Vittorio Emanuele II, 349 – ore 9,30
moderatore Giovanni Rossi, Segretario Generale Aggiunto della Fnsi

L’obiettivo è quello di realizzare una prima analisi su alcuni ambiti di particolare rilevanza per il corretto funzionamento delle pubbliche amministrazioni. La complessità degli argomenti non consente certo di approfondire tutti i temi proposti ma le criticità ritenute di maggior peso possono essere individuate e sottoposte ad un successivo approfondimento sia tecnico che politico. La CONFEDIR ha ripetutamente chiesto a Governo e Parlamento di realizzare un’analisi obiettiva delle conseguenze determinate dagli interventi legislativi e contrattuali degli ultimi 10 anni perché solo un monitoraggio attento ed una valutazione oggettiva possono fornire gli indispensabili elementi per giudicare le scelte politiche ed intervenire, se necessario, con correzioni o integrazioni. Questa prima analisi potrebbe essere affrontata in quattro diversi aspetti che, ancorché interconnessi tra loro, assumono ciascuno una specifica rilevanza. 1) Ordinamento generale e funzionalità della PA: dirigenza e vicedirigenza. L’obiettivo della contrattualizzazione del rapporto dei lavoro dei dipendenti pubblici era quello di un incremento di efficacia ed efficienza delle attività della PA tramite un nuovo assetto ordinamentale. A parte il rinnovamento tecnologico ed informatico, anch’esso disomogeneo, la PA italiana è veramente migliorata? I servizi pubblici versi i cittadini, gli utenti, i pazienti, le aziende, eccetera, sono di livello superiore rispetto a prima? Come si misura, dopo efficienza ed efficacia, l’imparzialità della PA? Qual è il rapporto tra esternalizzazioni dei servizi e riforma della PA? Quale responsabilità hanno i dirigenti nella gestione della PA? Quale responsabilità alla politica? E per i dipendenti pubblici, quali effetti ci sono stati ? I cittadini che lavorano nella P.A. hanno gli stessi diritti degli altri? L’articolo 24 della Costituzione stabilisce: “Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti ed interessi legittimi” ma la doppia natura del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici causa incertezza nell’individuazione del Giudice naturale e, quindi, impedisce il rispetto di tale norma costituzionale Inoltre: i lavoratori pubblici sono realmente posti nelle medesime condizioni di quelli privati ? E, ancora, per quale ragione il pubblico impiego è espressamente contemplato dalla Costituzione? Ma allora la Costituzione è una “palla al piede” del nuovo sistema ed il pubblico impiego ne fa le spese per primo? 2) Il sistema dei controlli. I controlli interni, i controlli di legittimità e merito svolti dalle Ragionerie Centrali a favore della Pubblica Amministrazione, i controlli di legittimità antecedenti e successivi della Corte dei Conti, svolti a favore dello Stato-Ordinamento sono stati sostituti con forme di controllo interno (audit) che riguardano non più l’atto in se ma la gestione nel suo complesso. Tutto all’insegna della speditezza dell’azione amministrativa. Come risultato sono aumentati i ricorsi alla magistratura, intasando ancor di più un apparato già (per antonomasia) paralizzato. Infatti, essendo mancata una programmazione degli interventi, le lentezze burocratiche che prima erano a monte del sistema oggi scendono a valle, a livello di contenzioso trasformando lo stesso da fenomeno patologico a fase fisiologica del procedimento. In altre parole, il procedimento amministrativo trova oggi una sua naturale continuazione nel contenzioso. 3) La gestione del pubblico impiego: chi rappresenta chi. La contrattualizzazione del PI prevede che gli aspetti economici del rapporto siano contrattati dalle organizzazioni che rappresentano il personale destinatario dei contratti. Le regole sulla rappresentatività sono periodicamente oggetto di critiche da parte di sindacati autonomi e forze politiche. Dal momento in cui è ancora inattuato l’art. 39 della Costituzione ma i contratti vengono comunque applicati erga omnes, quali sono gli elementi di riferimento per garantire il rapporto tra rappresentanza e rappresentatività e cosa giustifica, in Italia, un modello di rappresentanza verticale e generalista piuttosto che un modello orizzontale o misto che tenga conto almeno della quantità di professionalità e responsabilità se non anche della qualità di tali parametri? E le libertà di base, previste dallo Statuto dei lavoratori (come il diritto all’assemblea o quello della bacheca), sono comunque garantite? È consentito ad una associazione nascente di crescere e fare proseliti? È ammessa la libera concorrenza fra sindacati? 4) I flussi di informazione e la trasparenza nella PA La trasparenza della PA è un elemento chiave per il rispetto del principio costituzionale dell’imparzialità. L’accesso alle informazioni da parte dei cittadini non esaurisce, comunque, il momento comunicativo in quanto la comunicazione istituzione interna alle singole amministrazioni e tra le diverse amministrazioni e nei confronti dei sistemi pubblici d’informazione è parte integrante di questa garanzia di imparzialità e di buon andamento. Come può attuarsi, quindi, un sistema integrato di comunicazione istituzionale rivolto ai diversi stakeolder che tenga conto delle esigenze di comunicazione (legge 150/2000), della trasparenza (legge 241/90 ed altre) e della privacy (legge 675/96 ed altre). PROGRAMMA: Moderatore: Giovanni Rossi – Segretario Generale Aggiunto FNSI Antonio Naddeo Direttore Generale relazioni sindacali Funzione Pubblica Francesco Verbaro Direttore Generale personale pubbliche amministrazioni Funzione Pubblica Stefano Sepe Docente Scuola Superiore Pubblica Amministrazione

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