Sciopero dei giornalisti del Piccolo. Giovedì 14 gennaio il giornale non sarà in edicola. Gli aggiornamenti del sito e della parte digitale sono sospesi dalle 14.30 di oggi, mercoledì 13 gennaio, fino alle 8 di giovedì 14 gennaio. La decisione dopo che nella serata di martedì 12 gennaio l'assemblea dei redattori aveva proclamato lo stato di agitazione e affidato al Comitato di redazione un pacchetto di cinque giorni di astensione dal lavoro in seguito alla comunicazione da parte dell'azienda del cambio alla guida del quotidiano, affidata Omar Monestier, attuale direttore del Messaggero Veneto di Udine e Pordenone.
«L'assemblea dei redattori del Piccolo, riunitasi al termine del discorso di insediamento del nuovo direttore Omar Monestier – spiega una nota del Comitato di redazione –, esprime il proprio gradimento all'unanimità dei presenti al progetto giornalistico illustrato ai redattori dallo stesso direttore e anche all'intervento pronunciato in assemblea dal nuovo condirettore Roberta Giani. A entrambi la redazione augura buon lavoro».
Al tempo stesso, proseguono i rappresentanti sindacali, «l'assemblea dei redattori del Piccolo proclama uno sciopero immediato di una giornata per esprimere la propria contrarietà al metodo utilizzato dall'editore per i cambi alla guida del giornale, con un preavviso di meno di 24 ore rispetto all'effettiva entrata in vigore del nuovo assetto, modificato in maniera radicale anche da un punto di vista storico-culturale, che prevede una direzione unica regionale tra il Piccolo e il Messaggero Veneto, di cui Omar Monestier è già direttore».
Una contrarietà già dichiarata al momento della proclamazione dello stato di agitazione, con i giornalisti del quotidiano di Trieste, Gorizia e Monfalcone che avevano stigmatizzato la decisione di affidare a Monestier le direzioni dei due principali quotidiani del Friuli Venezia Giulia. «Un fatto senza precedenti – scriveva il Cdr – che mina l'autonomia del quotidiano proprio nell'anno in cui ricorrono i 140 anni dalla nascita del giornale stesso». Anche perché «la Venezia Giulia e il Friuli sono due realtà territoriali dalle tradizioni e dai riferimenti culturali estremamente differenti, riconosciuti e sanciti anche dalla specialità di questa Regione, non facilmente omologabili».
In definitiva, per i giornalisti «è diffusa in questa redazione l'idea che oggi, dopo 140 anni, si sia conclusa una storia: quella di un Piccolo totalmente indipendente, come volle il suo fondatore Teodoro Mayer».
Preoccupazione ribadita nella comunicazione dello sciopero: «L'assemblea dei redattori – si legge – confida che il direttore sappia garantire, come annunciato ai colleghi stamani nel discorso di insediamento, la totale indipendenza del Piccolo».