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Un presidio dei giornalisti dell'agenzia Dire nel gennaio 2024
Vertenze 04 Mar 2025

Dire, redazione in sciopero il 5 marzo: «Ancora in attesa dello stipendio di gennaio». La Fnsi al fianco dei colleghi

Assemblea dei lavoratori e Cdr: «Non possono essere sempre giornalisti e grafici a pagare il prezzo della situazione di crisi aziendale». Il sindacato: «Capiamo i problemi aziendali contingenti, ma questi non possono essere accollati alla redazione».

«L'Assemblea dei lavoratori e il Comitato di redazione dell'agenzia Dire esprimono grande preoccupazione per il forte ritardo che si sta registrando in questi giorni nel pagamento degli stipendi e pertanto proclamano lo sciopero per la giornata di domani, mercoledì 5 marzo, usufruendo di una delle 3 giornate di mobilitazione affidate dall'assemblea dei redattori al Cdr». Lo si legge in un comunicato stampa diffuso martedì 4 marzo 2025.

La nota prosegue: «Giornalisti e grafici, già alle prese da tempo con un sistema che ogni mese prevede la corresponsione delle buste paga in due tranche (acconto e saldo), sono ancora oggi, a 40 giorni dall'ultimo saldo, in attesa del pagamento delle competenze relative a gennaio 2025. La redazione e tutte le lavoratrici e i lavoratori della Dire, pur consapevoli dello sforzo dell'azienda nel superare una pesante crisi ereditata dalla precedente gestione, chiedono all'editore e all'amministrazione di risolvere quanto prima il vulnus che si è venuto a creare, ribadendo che non possono essere sempre giornalisti e grafici a pagare il prezzo della situazione di crisi aziendale».

Assemblea e Cdr chiudono ricordando che «a tutt'oggi manca una soluzione che sani le condizioni degli 'ex sospesi', ai quali ancora non è stato corrisposto gran parte dello stipendio di gennaio 2024. Un disagio che si somma ai pesanti licenziamenti subiti tra i giornalisti a partire da dicembre 2023».

Come sempre, fin dall'inizio della delicata vertenze, accanto ai lavoratori della Dire si schiera la Federazione nazionale della Stampa italiana. «La Fnsi - dice la segretaria generale Alessandra Costante - è al fianco dei colleghi dell'agenzia Dire che, dopo ammortizzatori sociali e licenziamenti, ora devono combattere per ricevere lo stipendio. Capiamo i problemi aziendali contingenti, ma questi non possono essere accollati alla redazione».

@fnsisocial

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