Una dura requisitoria sulla situazione della democrazia in Italia, in Europa e in altre aree continentali a vent'anni dalla caduta del Muro di Berlino, è contenuta in un editoriale della "Voce del popolo", settimanale storico della diocesi di Torino. Sotto accusa il sistema televisivo del nostro Paese.
Il testo è stato pubblicato sulla home page del sito Internet della stessa diocesi ed è firmato da Franco Chittolina. In particolare nell'articolo si spiega che la situazione in alcuni Paesi dell'Europa occidentale è particolarmente grave sotto il profilo della "corruzione della democrazia" indotto dai mezzi di comunicazione di massa. L'articolo prende spunto dall'analisi compiuta in una recente intervista dal politologo tedesco Herfried Meunkler, autore del volume "Imperi. Il dominio del mondo dall'antica Roma agli Stati Uniti". "Non stupisce che i Paesi europei presi di mira da questa analisi -si afferma nel testo - siano in particolare la Francia con la figura ultra-presidenzialista di Sarkozy e l'Italia del padrone delle televisioni. Non è un caso però che, con una gravità senza paragoni, il Paese piu' avanzato sulla strada della corruzione politica in Europa sia il nostro, dove l'attacco alla libertà di informazione - prima in Italia, poi all'estero e adesso direttamente con l'Ue - costituisce un segnale inequivocabile di degrado politico". "Molto di quello che sta avvenendo in questi giorni in Italia - si legge ancora nell'articolo - è fuori da ogni decenza e già ampiamente estraneo al rispetto della democrazia sostanziale oltre che di quella formale proiettando ombre inquietanti sul futuro della convivenza civile e la coesione del nostro Paese". "Spesso - conclude l'editoriale della voce del popolo - si è additata l'Italia, anche a sproposito, come un laboratorio politico. Per il nostro Paese, per l'Europa e per il resto del mondo ci resta da sperare che questa volta il 'laboratorio politico' non sia la punta avanzata di quel declino dell'Occidente che Oswald Splenger designava come il 'ritorno degli zar"'. In precedenza nel testo si compiva una rapida disamina di situazioni critiche per la democrazia dall'America Latina, al Caucaso al Medio Oriente. Quindi si affermava: "Qualche anima bella magari pensa che tutt'altra è la musica in Europa: elezioni a tutti i livelli territoriali - dagli enti locali all'Unione europea -avvengono senza sospetti di irregolarità formali e sembrano ottemperare alle regole della democrazia rappresentativa. Con però almeno due problemi: da una parte esiti inquietanti sul ritorno di famiglie politiche non proprio di casa con la democrazia, come i partiti neonazisti in Germania e quelli xenofobi in Olanda e Belgio, e dall'altra con uno scarso vigore della democrazia partecipativa come attestano i crescenti fenomeni dell'astensionismo, dell'antipolitica e dell'indifferenza civile". (ADNKRONOS)