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Osservatorio sui media 24 Lug 2007

Digitale terrestre, il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni: “Tv va in questa direzione”

23 luglio - "Non abbiamo deciso noi la trasformazione della tv analogica in tv digitale, né lo ha deciso il precedente Governo e tantomeno l'Unione europea. È l'evoluzione della tv che va verso il digitale". Così il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni ha aperto il suo intervento a conclusione del convegno sul digitale terrestre organizzato a Cagliari dall'Associazione della stampa sarda.

23 luglio - "Non abbiamo deciso noi la trasformazione della tv analogica in tv digitale, né lo ha deciso il precedente Governo e tantomeno l'Unione europea. È l'evoluzione della tv che va verso il digitale". Così il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni ha aperto il suo intervento a conclusione del convegno sul digitale terrestre organizzato a Cagliari dall'Associazione della stampa sarda.

Gentiloni ha ricordato che la transizione dall'analogico al digitale si sta rivelando più semplice in quei Paesi, e non è il caso dell'Italia, che hanno conosciuto una larga diffusione della tv via cavo. Il ministro, che ha parlato subito dopo il presidente della Regione Sardegna Renato Soru, ha invitato a non considerare banda larga e digitale terrestre come argomenti in competizione fra loro: "Penso che considerare il digitale terrestre e la banda larga come competitor sia improponibile. È tempo che la banda larga venga considerata come un obiettivo generale non elitario e il suo accesso dev'essere garantito come diritto universale, alla stregua dell'acqua e dell'elettricità. Tuttavia, è inevitabile considerare che la tv del futuro è la tv digitale". Per il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Franco Siddi, "la sperimentazione del digitale terrestre in Sardegna resta, al momento, un'operazione prevalentemente tecnologica e commerciale. Le opportunità del digitale vanno colte per arricchire di contenuti le programmazione. I privati", ha aggiunto Siddi, "stanno facendo la loro parte, ma ci aspettiamo molto di più dalla Rai, soprattutto sotto l'aspetto dei contenuti informativi. La Rai ha una grande opportunità di mettersi al passo con programmazione locale ma di valenza nazionale e internazionale. Oggi c'è lo spazio per immettere i programmi sulla lingua che prima non c'era". "La televisione", ha osservato il presidente dell'Fnsi, "può diventare uno strumento importante ma sotto questo punto di vista tutto è ancora da fare". Sulla stessa linea di Siddi, anche il presidente dell'Assostampa sarda Francesco Birocchi: "L'unica cosa che a noi interessa e che ancora non c'è sono i contenuti. Il digitale offre un'opportunità principalmente per le Regioni periferiche i cui spazi informativi spesso sono relegati a orari impossibili". La necessità di maggiori incentivi statali per assicurare la completa transizione dall'analogico al digitale è stata, invece, sottolineata da Carlo Ignazio Fantola, vice presidente del gruppo Unione Editoriale e coordinatore del comitato nazionale italiano del digitale (Cnid). (AGI)

@fnsisocial

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