CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Editoria 11 Mar 2009

Dibattito sull'Italia e l'informazione a Urbino il 16 e il 17 marzo nell'ambito del progetto Einaudi-Albertini per l'indipendenza dei media

L'Italia si è fermata anche perché non c'è un'opinione pubblica. La tesi è stata al centro di un dibattito vivace negli ultimi mesi e ha rilanciato un tema di fondo: l'indipendenza dei mezzi di comunicazione nel nostro Paese. Indipendenza dalla politica, indipendenza dagli interessi economici e finanziari che non siano indirizzati alla promozione dell'informazione. Il tema ha una valenza politica di fondo, perché non c'è democrazia senza informazione indipendente. Inoltre richiama progetti e proposte che risalgono molto indietro nella storia italiana.

L'Italia si è fermata anche perché non c'è un'opinione pubblica. La tesi è stata al centro di un dibattito vivace negli ultimi mesi e ha rilanciato un tema di fondo: l'indipendenza dei mezzi di comunicazione nel nostro Paese. Indipendenza dalla politica, indipendenza dagli interessi economici e finanziari che non siano indirizzati alla promozione dell'informazione. Il tema ha una valenza politica di fondo, perché non c'è democrazia senza informazione indipendente. Inoltre richiama progetti e proposte che risalgono molto indietro nella storia italiana.

Due sono i nomi che possono essere presi come punti di riferimento: Luigi Albertini e Luigi Einaudi. Il primo scambio di idee tra i due risale addirittura al 1926, quando Albertini era stato appena costretto dal regime fascista a dimettersi dalla direzione del Corriere. Ma Einaudi ripropose la questione fin dal '45, appena ristabilita la democrazia in Italia. Alla base dell'idea di Einaudi la convinzione che "non esiste e non esisterà mai alcun rimedio legale atto a garantire l'indipendenza della stampa quotidiana" coerentemente con la sua filosofia liberale Einaudi era convinto che fossero i privati a dover trovare gli strumenti per garantire l'indipendenza e l'informazione. Per fare questo si richiamava all'esperienza di un giornale britannico che a questo modello si è ispirato e ad esso deve una fortuna e un prestigio ancora oggi indiscussi: The Economist. Sulla base di queste idee e nella convinzione che l'indipendenza dell'informazione sia il problema centrale non solo del sistema dei media italiani ma anche della politica, la scuola di giornalismo di Urbino in collaborazione con l'Università ha promosso una serie di iniziative intitolate al "Progetto Einaudi-Albertini per l'indipendenza dei media". Una prima fase del progetto si svilupperà in due intense giornate di lavoro in programma il 16 e il 17 prossimi. Il programma si articola su quattro tavoli di dibattito. Il clou delle due giornate è previsto per il pomeriggio del 16 marzo. Moderatore Bianca Berlinguer, sono previsti gli interventi dello storico Franco Cardini, del politologo Ilvo Diamanti, del giornalista economico del Corriere Massimo Mucchetti e del Prof. Giovanni Sartori. Il tema è: "L'indipendenza di giornali e tv e il funzionamento della democrazia". Tema centrale, come si vede, preceduto da un dibattito in mattinata dal titolo: "Come salvare il giornalismo" e seguito il 17 marzo da una serie di analisi specifiche. Si comincerà la mattina con l'esame delle principali soluzioni adottate all'estero ("Le soluzioni inglesi, francesi e americane: alla ricerca di una via italiana"), si continua con "La classe dirigente, l'informazione e i cambiamenti dei media". Si conclude con "Giovani giornalisti per un giornalismo che non c'è, dedicato alla scuole di formazione al giornalismo. Numerose le personalità che hanno aderito e che parteciperanno all'iniziativa: docenti universitari, giornalisti studiosi esperti, direttori di scuole di giornalismo. (programma dettagliato in allegato). L'iniziativa ha riscosso un generale consenso da parte di tutti gli interpellati; il che ha dimostrato la diffusa consapevolezza della necessità di cambiare e di recuperare un valore fondamentale della democrazia come l'indipendenza dell'informazione sicuramente in grave crisi. Le due giornate del 16 e 17 marzo non vogliono comunque essere un sasso gettato nello stagno. Gli organizzatori hanno usato la formula "Progetto Einaudi-Albertini" perché c'è l'intenzione di considerare questo avvio di discussione soltanto come un punto di partenza. Ad esempio una seconda iniziativa è già prevista per il 23 marzo con il titolo "Le trasformazioni nei media e l'impresa giornalistica". Altre ancora ne seguiranno.

@fnsisocial

Articoli correlati